...e via discorrendo

Oggetti Smarriti


-Non voglio più vederti, sparisci dalla mia vista! Lo urlò con quanto fiato avesse in gola, le pupille si dilatarono. I suoi occhi azzurri, intensi, cristallini, d'un tratto si ombrarono, rossi ardenti, di rabbia. Lui cercò invano di dirle qualcosa, il tempo necessario a balbettare frasi sconnesse del tipo:  -Lasciami spiegare, ti giuro. Io so quello che sono, giuro,   lasciam.... Il tonfo della porta sbattuta violentemente coprì dignitosamente il resto della frase, come a porre un velo pietoso a sostegno dei loro cuori, straziati, divorati dal girotondo festante delle passioni umani, dei sapori, degli odori. Tutto quanto aveva un particolare significato per loro d'un tratto valeva zero. Mary scoppiò in lacrime e fece in tempo a sedersi sul  divano, giusto in tempo perchè svenne ed il suo corpo pesante senza il controllo vigile del cuore, della mente, si accasciò sui cuscini del divano tre posti beige. Il braccio destro, penzoloni, ricadde sul cesto dei giornali. Involontariamente la mano indicava un titolo di cronaca,  "Fa rapina in banca, smarrisce refurtiva e si presenta  all'ufficio oggetti smarriti"! La segreteria telefonica colleziona messaggi, uno dopo l'altro, in fila indiana come bambini dell'asilo. La voce al telefono sempre la stessa, il messaggio senza troppi vocaboli, si ripete ossessivo, cadenzato : "Mary, mary rispondi, sono io, io ti amo"! Mary non risponde, il suo braccio penzoloni indica un titolo di cronaca, uno stupido titolo di uno stupido ladro che perde la refurtiva e va a reclamarla all'ufficio oggetti smarriti. Il nastro della segreteria termina sulle parole: "sono io, io....". Pace.Fotohttp://www.liberaassociazioneilpopolo.it