visto da dietro

PROLOGO


Un nuovo blog. In questi frangenti, al primo post, la prammatica imporrebbe quantomeno una presentazione, qualche indicazione della linea che si intende dare al blog, il proposito di essere perseveranti, addirittura notizie sul perché si decide di scrivere.Bene, come sottrarsi all’etichetta? Così. Come faccio io. Non ho assolutamente intenzione di tediare nessuno con queste banalità. Se mai altre banalità, quelle sì: sono pieno di banalità, ne ho da regalare a piene mani.Tipo questa: qualcuno venerdì mattina mi ha scritto: “Oggi sei un uomo fortunato”, e in effetti in quel pomeriggio lo sono stato. Orbene, venerdì sera l’auto fa rumore. Referto del medico vw: “scatola guida”. Il costo di cotanto danno è ancora da quantificare, ma l’esborso non sarà indolore con fermo auto indefinito ma lungo. Questo per arrivare al punto: Si può avere tutto? Mi pare si sia già disquisito sulla materia, ma come sempre non se ne viene a capo. Riprendiamo l’analisi da qui: è possibile? È difficile? È raro? È impossibile?La logica comune suggerirebbe che tutto è possibile anche se difficilmente realizzabile, fino a prova certa del contrario, ma perché non andare oltre: ci siamo mai fermati a considerare lo status quo? Certamente si, ma quante volte in senso positivo? Mi spiego meglio: quante volte abbiamo imprecato contro l’alterna fortuna (che tanto alterna non ci pare poi tanto) nei momenti di down? Ecco, e per contro quante volte invece ci siamo fermati a prendere atto di quel momento “perfetto”? ah, lo facciamo, ma quando ormai questo è inevitabilmente compromesso e la parabola discendente è inarrestabile, oppure quando uno o più dei fattori determinanti lo stato precedente sono venuti meno.C’è ancora la versione molto più complessa di coloro che al vertice dello stato di grazia vanno in panico temendo il successivo tracollo emozionale. Poi ci sono coloro che invece rifuggono ogni cambiamento perché convinti di aver raggiunto un equilibrio talmente stabile da consentire anche alcuni sussulti senza che però questi  influiscano troppo negativamente, o chi invece è pessimista di suo e non è in grado di cogliere le fortune e avrà sempre, anche nel massimo dello splendore, la classica idea del “eh, sarebbe tutto perfetto se non fosse per…” che alla fine molto spesso si riduce a male ai capelli o scarpe sporche.Io sono fortunato, (e tu sai perché, anche se continui ad avere dubbi e paure), nonostante guai e preoccupazioni, nonostante gli alti e bassi umorali (vero?) che mi logorano; io sono fortunato. Voi?  All’inizio ho parlato di consuetudini; unico strappo, per ringraziare una persona speciale che mi ha fatto conoscere il “favoloso mondo” del blog. Una persona che ha deciso che ero talmente importante che meritavo di essere messo a conoscenza del suo mondo. Un unico rammarico: aver in qualche modo limitato la sua libertà in questo “suo” mondo.