visto da dietro

L'APPARTAMENTO SPAGNOLO


 Ieri sono stato invitato a una rimpatriata.È una cosa anomala perché non ero direttamente coinvolto nella cosa, però la persona che ci teneva a questa cosa ha insistito molto, e io, buono e caro, mi sono prestato.Penso che sia noto che cos’è il “progetto Erasmus”: una delle più geniali, utili e azzeccate opportunità per gli studenti universitari di tutta Europa.Orbene chi mi ha invitato ieri, ci teneva che conoscessi la coinquilina di 9 mesi di Erasmus in Spagna. Infatti era in vacanza in Italia e nel rientro si è colta l’occasione di rivedersi dopo qualche anno (quasi dieci ormai).La condivisione di un’esperienza come l’Erasmus, soprattutto a quell’età è una cosa che ti lascia il segno: chi ha avuto l’opportunità di usufruirne, o magari chi ha visto il film francese “l’appartamento Spagnolo” ha un’idea di che cosa intenda. Mattino allenamentone distruttivo da 4 ore e poi direzione rendez-vous con la “banda”.Mi sono messo in un angolo (figurato naturalmente) e ho guardato cosa succedeva e ho cercato di cogliere il senso della cosa: cosa ho visto?Fratello e sorella con le rispettive famiglie che condividono una vacanza: una famiglia spettacolare: due bambini educati in maniera esemplare, indipendenti, estremamente maturi per la loro età, e legati tra loro, un padre formidabile, attento e presente, uomo di cultura mai invasiva e sempre “proposta”, mai spalmata, una madre presente ma mai opprimente. Poi una coppia eterogenea di lui, radio A., simpatico, curioso e chiacchierone all’inverosimile, aveva nel baule della macchina 4 scatoloni pieni di pasta Barilla di tutti i formati, saranno stati almeno 100 pacchi: ha giustificato col fatto che da loro costa 2 euro e col fatto che “doveva nutrire il bimbo massaggiandosi la rotondità addominale propria di chi ha ingoiato la palla medica… e un altro pieno pieno di sughi…; lei invece molto carina, taciturna ma piacevole, quella che ti fa la domanda giusta. Insomma. gente colta e mai invasiva. Mi è dispiaciuto lasciarli, ma sono ufficialmente invitato a Madrid perché non sia mai che non conosca la parte della città che il turista non vede ma che è quella che ti lascia il segno (Sostiene B. mentre visitiamo il paesino caratteristico della provincia) Risultato: La spagna vince anche in questo, o meglio, è l’Italia a perdere, con le madri apprensive che urlano e strepitano a figli che ti mandano a fare in culo e che prendono a calci il cingalese sulla spiaggia, l’italia degli ignoranti del “noio volevon savuar” di Decurtiana memoria ma che ancora ci contraddistingue nel mondo, l’Italia del ristorante italiano anche a Tokyo, delle urla nelle cattedrali europee.