visto da dietro

ADDIO


Piango lacrime amare.Il mio strumento è volato nelle mani di chissà chi… e io?Spiego?All’inizio la corsa era: pronti,via, il primo che arriva prende il premio messo su quella pietra là.Poi l’evoluzione.A oggi c’è uno strumento da polso non più pesante di un’ottantina di grammi, che, collegato al satellite, ti dice in tempo reale la velocità a cui stai correndo, la media tenuta, la distanza percorsa, il ritmo cardiaco, il dislivello, la pendenza, altre informazioni più o meno utili e quello bello ti fa anche il the.Ecco: il mio è, come dicevo prima, nelle mani di chissà chi. Povero, lontano dalla sua culla di ricarica e da chi con passione lo ha portato in giro per il mondo a far danni. Compagno di avventure, di fatiche e di soddisfazioni: ricordo 2x2000, 5x3000, 25x400 fatti in pista, solo a l buio, a girare come un criceto. Ma non solo: c’era lui. Lui che ha sofferto con me gare sotto l’acqua, sotto il sole, sotto la neve…Colpa mia: quando uno, come succede a me in questo periodo, per una serie di ragioni ha la testa nel buco del (stavo per dire un posto) water, non può tirarsi addosso danni: l’ho abbandonato dopo la doccia nello spogliatoio del campo d’atletica di Redland.L’idiota se n’è accorto il mattino dopo al momento ti partire per una nuova impresa: “oh, ma dove ho messo il Garmin?” pacca sulla testa con bestemmione incorporato, “al campo, appeso al porta abiti della doccia”. L’ho lavato, l’ho appeso li e non l’ho più portato a casa.Ho chiesto con fiducia al custode se avesse rinvenuto il prezioso strumento… nulla.Potrai mai perdonarmi?Resto in attesa di eventuali insulti, anche se abbisogno di assoluto conforto… Morale? Il coccodrillo come fa?