Missione Tolleranza

la difficile vita di alcuni blogger


Prima di aprire il suo blog, Mohamad Abdolahi forse sapeva già a cosa sarebbe andato incontro. Mojtaba Saminejad e Arash Sigarchi, iraniani come lui, erano agli arresti per aver denunciato sui loro blog i soprusi cui vanno incontro giornalisti e blogger sul suolo del grande paese islamico.  Le stesse accuse sono state rivolte verso Abdolahi, incarcerato lo scorso 28 febbraio e condannato a sei mesi di prigione. Abdolahi è solo uno dei molti cyberdissidenti imprigionati. Sono blogger, a volte anche giornalisti, e vivono nei paesi in cui la censura è più opprimente e dove Internet non è uno strumento libero. Non solo in Iran, ma anche in Cina, Nepal, Singapore, Tunisia. E anche nell'Iraq liberato.I blog sono uno strumento di libertà e, per "onorare" la loro importanza, Reporter senza frontiere ha istituito anche un premio: il "Freedom of expression blog award".Chiunque, fino al primo giugno, può registrare il proprio voto e rendere omaggio a chi difende a caro prezzo la libera espressione delle idee.