sogniestelle

madre


Avevi gli occhi della primaverachiari e ridenti come una carezzadi luce viva,nell'attimo tremulo in cui il vento scivola lieve su nuvole ondeggiantiannullando nel suo transito fugaceflauti di silenzio tra alcove d'ombre amicheE mani tenere per accarezzarmi il cuorequando la tristezza spremeva stille di doloregocciando il suo acre umore di sogni sparsinel nulla gremito di stelle fredde e biancheVedrai mi dicevi con voce dolce e suadenteanche per te nascerà il sole e si perderà il buiooltre l'orizzonte,portandosi via affanni e amarezzedentro il tremore esile della nebbia mattuttina Avevi sul volto l'espressione anticafiglia di un'era calma e silenziosache brucia dubbi con l'intimo ardoredi un puro amore sprigionato da un soavepetto,cosi profondo,cosi sincerocosi incantato da edificare il più vividosplendore nel buio del mio inferno"Piccolo fiore mi sussurravi pianoquando la notte accendeva il nulladei suoi tremuli bagliori e il tuo sorrisotrasparente e roseo scaldava il gelodel mio spirito fiaccatoAvevi un' aria si eterea e delicatacome di rosa spenta che il tramontoindora,lambendone tenero i fragili petalie ti rivedo ancora tra i nembi di mezzaseraintenta a canticchiarmi piano vecchie canzoniper farmi addormentarefatta di vento,fatta di vuoto,nell'ultimo raggio del giorno che scompare portandoti via lentamentetra le onde del mare,mentre la luna appena sortaculla nell'alma il tuo ricordo,Madre!...Sospeso e raddolcito dal tempo che non tornaCarolina Parrilla a mia madre che è in cielo