RICOMINCIO DA QUI

OLTRE AL DANNO, LA BEFFA.


Vi ho lasciati ieri, poco dopo le ore 11, che dovevo tornare a casa del nonnetto pervertito. Come previsto, quando sono arrivata, moglie e figlia non erano ancora tornate per cui io, come se nulla fosse accaduto la mattina, ho detto al nonnetto che ero lì per cucinare. "Pranzi con me?", mi chiede. Gli rispondo con un secco NO. Aggiunge: "Se devo mangiar da solo, preferisco di no, aspetto che torni mia moglie". "Guarda che possono far tardi,  meglio che mangi", insisto. Ma lui, testardo come un mulo, non ha voluto ed io ho colto la palla al balzo e sono tornata a casa in fretta. Aggiungo che la conversazione, quel poco che c' è stata, si è svolta girovagando intorno al tavolo da cucina, io avanti e lui dietro: lui che mi diceva che gli sarebbe piaciuto che mi fossi trasferita a casa da loro (delirio allo stato puro); io che ripetevo di avere già una casa mia dove stavo benissimo. Insomma, una scena da film comico (mica tanto comico, almeno per me).In serata, sono arrivata che la signora era al telefono con la figlia, la quale ultima ha chiesto di parlare con me e mi ha detto: "Oggi mio padre non ha mangiato, come mai?". Ho risposto che non aveva voluto e lei: "mi ha chiamata mia sorella da Bologna, ha detto che ha sentito papà in pomeriggio, il quale in lacrime le ha riferito che nessuno si è preoccupato di preparargli il pranzo". Inutile è stato cercare di spiegare come si sono effettivamente svolte le cose, alla fine il succo è stato il seguente: lui è un povero anziano ed io me ne sarei dovuta occupare. Ah, dimenticavo: intanto il tipetto aveva mangiato un piatto di spaghetti al pomodoro avanzati il giorno prima. Insomma, come dicono dalle mie parti: CORNUTA E MAZZIATA.