finestra sul cortile

Eluana


Ma le sue parole si ripercuotono violentemente su di noi donne perché rimandano ad una esperienza che conosciamo: possiamo restare incinte contro la nostra volontà, o in assenza di essa, solo per un atto di violenza.   Ritorna alla mente, tra i tanti, il caso del medico anestesista che addormentava le sue pazienti per abusarne e per fotografarle.   Noi non entriamo nel merito delle scelte che Eluana ha fatto, non ci sentiamo chiamate a prendere decisioni che non ci competono, per le quali pensiamo ci siano Istituzioni adeguate, ma quello che ci colpisce e ci ferisce è che il Governo prenda a pretesto questo dramma per procedere con una legge che non ha  nulla a che fare con il testamento biologico, ma  che intacca il diritto di ogni cittadino ad autodeterminarsi come previsto dall’Art. 32 della Costituzione.   La giovane donna sorridente e piena di vita che abbiamo conosciuto attraverso le foto, quella donna, avrebbe potuto fare un figlio. Lo avrebbe fatto dicendo dei sì, decidendo.