E così tutto è finito. Sei mesi fa te ne sei andata, senza avvisare e senza avvisaglie; almeno questo sostengono coloro che credevano di starti vicini. Senza salutare, con la freddezza di un macellaio hai programmato il tuo addio e l'hai compiuto. D'altronde, eri figlia proprio di un ex macellaio; cos'altro potevano aspettarsi? Sei passata all'emporio per comprare il necessario: due metri e mezzo di corda in poliestere a quattro legnoli, dice il medico legale nel suo referto; né tre metri, per non sprecare, né due metri, per non faticare. Un euro e venticinque centesimi il prezzo che hai deciso valeva la pena spendere per dare fondo al tuo malessere; questo è l'ammontare dello scontrino che ti hanno trovata in tasca mentre cercavano di farsi una ragione dell'accaduto. Sei rimasta vittima del retaggio con cui ci hanno allevati, che per sbarazzarsi di un cane non spenderebbe una pallottola, affidandosi, molto più opportunamente, alla gravità che toglie violentemente il respiro. Un cappio al collo pendente da un solaio dovrebbe accompagnare un gesto coraggioso, per chi decide di farla finita togliendosi di sua sponte l'aria che respira.Si, forse sei nata coraggiosa e coraggiosa volevi morire. Ci hai provato, almeno; fino al momento in cui la morsa al collo non ti ha annunciato che presto tutto sarebbe finito.A quel punto il panico deve aver fatto il resto. Mentre l'indice ed il medio della mano destra restavano incastrati tra la corda ed il collo nel tentativo di allentare la morsa, il movimento frenetico delle gambe ti spingeva ancora più giù, in quel baratro di incoscienza da cui non saresti più tornata.E così te ne sei andata.In un giorno di inizio primavera, mentre la campagna dove hai abitato riprendeva vita, tu hai deciso di terminare la tua. Senza nessun biglietto e nessuna spiegazione a ciò che davvero non si può spiegare.
serie NON matematica: 3-3 (zero)
E così tutto è finito. Sei mesi fa te ne sei andata, senza avvisare e senza avvisaglie; almeno questo sostengono coloro che credevano di starti vicini. Senza salutare, con la freddezza di un macellaio hai programmato il tuo addio e l'hai compiuto. D'altronde, eri figlia proprio di un ex macellaio; cos'altro potevano aspettarsi? Sei passata all'emporio per comprare il necessario: due metri e mezzo di corda in poliestere a quattro legnoli, dice il medico legale nel suo referto; né tre metri, per non sprecare, né due metri, per non faticare. Un euro e venticinque centesimi il prezzo che hai deciso valeva la pena spendere per dare fondo al tuo malessere; questo è l'ammontare dello scontrino che ti hanno trovata in tasca mentre cercavano di farsi una ragione dell'accaduto. Sei rimasta vittima del retaggio con cui ci hanno allevati, che per sbarazzarsi di un cane non spenderebbe una pallottola, affidandosi, molto più opportunamente, alla gravità che toglie violentemente il respiro. Un cappio al collo pendente da un solaio dovrebbe accompagnare un gesto coraggioso, per chi decide di farla finita togliendosi di sua sponte l'aria che respira.Si, forse sei nata coraggiosa e coraggiosa volevi morire. Ci hai provato, almeno; fino al momento in cui la morsa al collo non ti ha annunciato che presto tutto sarebbe finito.A quel punto il panico deve aver fatto il resto. Mentre l'indice ed il medio della mano destra restavano incastrati tra la corda ed il collo nel tentativo di allentare la morsa, il movimento frenetico delle gambe ti spingeva ancora più giù, in quel baratro di incoscienza da cui non saresti più tornata.E così te ne sei andata.In un giorno di inizio primavera, mentre la campagna dove hai abitato riprendeva vita, tu hai deciso di terminare la tua. Senza nessun biglietto e nessuna spiegazione a ciò che davvero non si può spiegare.