La Vita e La Morte

Io Vivo...da 28 anni,oggi.


Finiscono i miei 27 anni, un anno fa ora non avevo il minimo sentore che questi sarebbero stati i dodici mesi più intensi di tutta la mia vita, sono cresciuto giorno per giorno vivendo ogni istante con tutto me stesso, ho affrontato dolori e gioie difficilmente descrivibili a parole, ho viaggiato, ho amato e amato ancora, ho sognato, ho sperato, ho pianto tanto, tantissimo,  ho cucito ferite di coltelli ed ho arrestato le mie emorragie.Dio quanto ho vissuto, Dio sono diventato adulto davvero, Dio ho avuto Amore come benzina.Nell’eccitazione di oggi non riesco a riordinare tutto quanto hanno visto i miei occhi, si sono schiusi meravigliati a Malaga, a Tokyo, A Son Bou, a Tirana, a Pristina, in decine di splendide città d’Italia. Occhi che hanno avuto paura di fronte ad un pistola, occhi che hanno salutato un nonno morente, occhi che sono stati baciati, occhi ai quali hanno cercato di strappare le palpebre, occhi orgogliosi e fieri, occhi che hanno visto crescere un cucciolo d’uomo, occhi che hanno passato notti a guardare la luna, occhi che si chiedevano perché, occhi che hanno trovato le risposte.Gemello dello sguardo è stato il mio Tatto, strumento di mani ora ruvide, queste erano abituate a sfogliare pagine di libri ed hanno imparato a scrivere pagine di blog, lettere di anima, a stilare ufficialità in tanti documenti. Hanno imparato a mettere cateteri nel cuore, tubi nei polmoni, arterie e vene, hanno rianimato vite che si pensava essere strappate. Mani che hanno imparato a firmare assegni, a prescrivere farmaci, a guadagnare, a girare per la prima volta le chiavi di una casa solo mia.Un anno in fibrillazione ventricolare, eventi, persone, strette di mano, un anno di fiducia, di fiducia tradita e ridata, passioni, sogni, voglia di diventare grandi restando ragazzo. Ritmo caotico, punto fermo della vita di molti, son caduto per rialzarmi più forte di prima, sognando Capo Nord, vivo nella convinzione di diventare un giorno un buon medico, un buon marito ed un buon padre. Quarta e quinta le marce di un anno fa ora, poi sesta per diversi mesi, in folle per uno schianto da un giorno per un altro, ancora folle e poi in prima per molte settimane e di nuovo il rumore sordo della seconda, e poi Io e poi Lei ed ecco il vento della quarta, della quinta, della sesta, giù i finestrini, ed ancora, senza alcuna paura di scompigliarmi i capelli.Esplodo, vivo trinitroglicerina, urlo la mia foga verso il cielo, oggi ho 28 anni e questa è la mia vita, è il quadro che mi sono creato, il mio piccolo capolavoro d’imperfetta perfezione, lasciatemene assaporare ogni singolo attimo e fanculo a chi me lo vuole rovinare.