La Vita e La Morte

Settanta giorni...


Ogni giorno, da settanta giorni, ti vedo percorrere con passo lento ed incerto quel lungo corridoio che porta a lei. Ogni giorno, da settanta giorni, ti vedo chiedere con dolci occhi di vecchio, una sedia, per poterle stare accanto in quell’unica ora a te concessa. Ogni giorno, da settanta giorni, ti vedo prenderle la mano ed accoglierla tra le tue, vedo quella carezza, vedo quelle parole sussurrate, vedo la tua fede cieca. Hai gli anni di un nonno e mi dai del Lei, ogni giorno da settanta giorni ti parlo di coma e di danni irreversibili, ogni giorno da settanta giorni tu non mi credi.Mi regali splendidi sorrisi per piccolezze come una febbre passata, una pressione tornata momentaneamente normale, un edema regredito, non capisci quando ti parlo di numeri e dati, ogni giorno da settanta giorni, tu ci credi. Mi ringrazi con un rispetto che non merito, mi guardi come se fossi portatore di miracoli. Ogni giorno da settanta giorni, sei l’ultimo dei parenti a lasciare la rianimazione. Commosso, aspetti sempre di sentire la mano di qualcuno sopra la spalla, allora lasci la sua, lentamente ti alzi, ti scusi, ringrazi per la sedia e a piccoli passi con testa china ripercorri a ritroso quel bianco corridoio. “A domani dottore” , “ A domani G…”. Ogni giorno, da settanta giorni, tu mi mostri l’Amore.