La Vita e La Morte

Anaesthesia


Ti sveglierai, sarò lì. Ore otto…ti passerò quella casacca azzurro chiaro mentre io mi vestirò di verde. Aspetteremo un signore bianco che verrà a chiamarti, mascherando l’ansia ti sdraierai un po’ imbarazzato in lenzuola fresche, ti avvolgerà una coperta rosa.Nostra madre rimarrà in camera, questo viaggio lo facciamo io e te. Non sarai solo.L’ascensore giungerà al piano,si apriranno le porte, eccoci, siamo quasi arrivati. Lo conosco quel sorriso forzato, lo so cosa cela, non aver paura, non aver paura.Ci separeremo solo per poco una volta arrivati davanti a quella parete di tecnologia, entrerai da li, a me spetta un altro ingresso poco lontano, rieccomi, ora ho indosso una tuta blu, un copricapelli azzurro, zoccoli arancioni. Mi guarderai, accennerai un sorriso, non mi hai mai visto vestito così. Poggerò la mano sulla tua spalla, un pizzicotto, ti prenderò un po’ in giro.Ancora un altro lettino, ancora pochi metri, eccoci davanti. A che pensi?...va tutto bene…sono qua io… un laccio giallo intorno al tuo braccio, un catetere verde nella vena della tua mano destra. Un millilitro, una lieve sonnolenza, ti concentrerai sui suoni…ascolterai il rombante fruscio della porta automatica, qualche voce, il cigolio delle rotelle poco oliate, ti osservo..stai sorridendo ancora,...penso…ti ricordo appena nato in quel lettino di legno, ricordo la tua foga nel succhiare quel latte che non c’era,  ricordo quando picchiavo le gambe degli adulti per paura ti facessero del male…eri puro, delicato, strappato alla morte durate il parto, donato alla vita eri il mio regalo di Natale.E’ il momento, entriamo, la temperatura si abbassa, un brivido, un altro. Intorno a te diversi monitor, strumenti chirurgici, volti coperte da mascherine, il carrello dell’anestesia, li sopra due sacche di sangue raro, B positivo, tranquillo penso, se servisse avrai il mio. Un ultimo spostamento, lo so che senti duro , che sei scomodo, non farci caso, concentrati su pensieri positivi…ti ricordi i pupazzi di neve a Gandino? I bagni tra gli squali alle Maldive, le corse nel deserto in Egitto e le sequoie della California?pensa a quello…Non pensare a Lei, non portarti nel sonno la fiducia tradita. Ti metterò degli elettrodi, il saturimetro stringerà un dito ed un bracciale avvolgerà il braccio destro, i monitor si accenderanno e numeri e colori scandiranno il tuo cuore, i tuoi polmoni ed il tuo cervello, non vi staccherò mai gli occhi.Volgi lo sguardo, vedi oggetti strani, un laringoscopio, dei tubi, il computer che respirerà per te, sempre il solito curioso, girati ,guarda me.Ti sarà avvicinata alla bocca la maschera dell’ossigeno, respira lentamente, due millilitri, il cuore rallenta, la paura svanisce, respira, così, tranquillo, a bocca aperta, centoquaranta millilitri di liquido bianco…cinque, quattro, tre, due, uno…Ti sveglierai, sarò li.