Vita normale

Il rovescio della medaglia


Continuammo a sentirci per telefono, e ogni tanto ci vedevamo. Si faceva la nostra serata, ci si divertiva e anche se alla fine finivamo a letto insieme erano più le volte che ci ritrovavamo nudi a parlare di noi, che quello che scopavamo. Mi sembrava strana questa cosa, a volte mi divertiva, a volte era irritante ma almeno ascoltava quello che avevo da dire e per quelle poche ore che ero assieme a lui ero spensierata.Il brutto è quando tornavo a casa e mi ritrovavo sola: sapevo che con lui avevo un buon rapporto ma era comunque superficiale, quindi non potevo contare a pieno su di lui e non cambiava poi molto... la mia "metà della mela"  non era lui,
e io era di quella che avevo bisogno.Oggi c'era, domani avrebbe potuto non esserci, e ormai ero troppo stanca di illudermi, di aspettare che un giorno o l'altro si fosse accorto che avrebbe potuto interessarmi sotto alcuni punti di vista diversi dall'amicizia.Ma se da una parte l'essere amici e il parlare era piacevole, dall'altra il sentirsi dire che lui voleva solo divertirsi e non era pronto ad una storia seria, mi faceva sentire usata. La sincerità e la spontaneità dovrebbe non oltrepassare alcuni limiti: lo trovavo parecchio sconveniente che un ragazzo mi mostrava le sue conquiste nelle chat line, soprattutto il ragazzo che occasionalmente mi portava a letto. Capii che non era il tipo con cui perdere troppo tempo, evitando illusioni e dispiaceri.