Formazione e Lavoro

Una proposta interessante


Vi posto un articolo così come l'ho trovato. E' una proposta per eliminare le tasse per 10 anni per chi investe nel sud e derogonare dai contratti collettivi di lavoro. L'idea ricalca quello che è stato fatto in Irlanda. Prima era una delle nazioni più arretrate d'Europa poi è riuscita ad attrarre capitali ed è entrata in un circolo virtuoso.ciao. Vito FoschiEcco a voi:Esenzione dalle imposte per chi investe al Sud e deroghe ai contratti collettivi di lavoro nazionali, le due proposte cardine del volume di Lottieri e Falasca, presentato ieri a Napolidi Roberta RegnanoEsenzione decennale dalle imposte per le imprese che investono nel Sud. Possibilità per i lavoratori di siglare con le aziende contratti in deroga alla contrattazione collettiva. Sono le due proposte per il rilancio dell'economia riprese dal libro "Come il federalismo fiscale può salvare il Mezzogiorno" di Carlo Lottieri e Piercamillo Falasca (Istituto Bruno Leoni) che l'associazione Napoli Liberal, presieduta da Ninni De Santis, e l'Istituto di Cultura Meridionale, guidato da Gennaro Famiglietti, hanno presentato nel convegno "Tax Day Coffee Party". Nel corso del forum gli eurodeputati Erminia Mazzoni e Enzo Rivellini si sono impegnati a presentare la proposta di misura agevolativa al Parlamento Europeo. L'iniziativa è accolta con favore dal mondo delle imprese.Una "No Tax Region" nel Mezzogiorno, con esenzione decennale dalle imposte per chi vuole realizzare nuovi investimenti nel Sud e un "opting out" dal contratto collettivo di lavoro per le imprese attive nel Sud in favore di intese regionali o aziendali a scelta del lavoratore, in deroga a norme della contrattazione collettiva. Due misure, quelle proposte da Napoli liberal, spiega Ninni De Santis, "che hanno il vantaggio di essere economicamente sostenibili, tanto è vero che il peso delle mancate entrate fiscali si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro, la stessa cifra prevista dal governo Berlusconi per l'abolizione del bollo auto". La riduzione del carico fiscale sulle imprese che operano al Sud può intervenire, inoltre, direttamente sul differenziale di redditività dell'attività di impresa e pertanto rende più attraente l'investimento in queste aree del Paese. "Bisogna comunicare agli investitori nazionali e soprattutto internazionali - dichiara Benedetto Della Vedova, presidente dell'associazione Libertiamo - che nel Sud investire conviene perché si può arrivare a non pagare tasse per dieci anni. Meno tasse e maggiore libertà contrattuale sono due giuste vie per dare concrete possibilità all'economia del Mezzogiorno di decollare autonomamente". Queste proposte, secondo Mario Mustilli, prorettore della Seconda Sun "rispondono alle reali esigenze delle aree interessate e possono funzionare, a differenza di altre agevolazioni proposte nel passato, perché colgono le vere cause del mancato sviluppo dell'economia meridionale. In particolare, la manovra fiscale mette in competizione il Mezzogiorno con gli altri territori dell'Unione europea e dà alle imprese la possibilità di attrarre risorse dall'esterno. La maggiore flessibilità nel rapporto imprenditore-lavoratore – continua Mustilli - consente inoltre di adeguare i costi del lavoro a tempi e produttività reali delle imprese. Dal punto di vista economico l'operazione è sostenibile, e comunque il vantaggio delle azioni del settore pubblico non deve essere misurato solo in termini ragionieristici, ma in un senso più ampio di costi-benefici". Lo sviluppo di un'area arretrata, è il parere dell'economista, deve essere sempre e comunque il primo obiettivo dello Stato". Il mondo delle professioni è rappresentato dal numero uno dell'Ordine Commercialisti di Napoli Achille Coppola, che evidenzia come l'esenzione dalle tasse potrebbe risolvere molti problemi di distribuzione non efficiente degli aiuti in base all'attuale sistema diincentivi. Anche l'universo delle imprese è favorevole all'iniziativa. "Rinunciare a contributi e incentivi per usufruire di esenzioni fiscali - spiega Mauro Maccauro, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Campnaia - è una proposta che Confindustria ha già condiviso in passato e siamo diunque favorevoli. Quanto alle deroghe alla contrattazione collettiva, una contrattazione più spinta, one-to-one è sicuramente auspicabile, ma sempre all'interno di un quadro generale collettivo di riferimento". Parere positivo anche da Costanzo Jannotti Pecci, consigliere del Cnl e presidente di Confindustria Federterme: "La manovra fiscale – spiega – e un regime che faciliti l'accesso al lavoro sono una buona opportunità per le imprese, tuttavia queste due misure da sole non sono sufficienti. Sono necessari anche interventi di carattere infrastrutturale". Gli europarlamentari Erminia Mazzoni e Enzo Rivellini condividono le proposte di Napoliliberal e, attraverso un protocollo d'intesa, si impegnano a presentare una richiesta in tal senso in Europa. "Affinché questi due interventi siano efficaci - sottolinea Erminia Mazzoni – occorre però lavorare in Europa per coordinare le differenti normative sulla concorrenza fiscale". Impegno concreto anche quello di Enzo Rivellini che assicura: "finora la classe politica non ha rappresentato e difeso il Mezzogiorno in maniera adeguata, noi saremo la voce del Sud in Europa". A breve sarà avviato inoltre un gruppo di lavoro che metterà insieme i think-tank delle associazioni e delle strutture che hanno partecipato al convegno. Una misura come l'azzeramento dell'Ires (imposta sulle società) per tutte le imprese operanti nel Sud va però anche incontro ad alcuni ostacoli. Su questi aspetti si sofferma Gaetano Quagliariello vicecapogruppo Pdl al Senato e presidente onorario della Federazione Magna Carta:"Una misura di vantaggio così netta per una sola area del Paese risulterebbe politicamente sgradita per le altre e ciò determinerebbe grossi ostacoli nella sua concreta adozione". Per tale ragione, al fine di rendere la misura praticabile, essa dovrebbe avere un orizzonte temporale limitato e graduato nel tempo. Per quanto riguarda l'Opting out, il recente accordo quadro raggiunto dal Governo rappresenta già un punto importante di riforma del sistema negoziale, pertanto un'ipotesi ragionevole potrebbe essere - conclude Quagliariello – quella di prevedere tale possibilità per le nuove imprese, per un limitato periodo di tempo e previo accordo con le parti sindacali". Esprimono parere positivo sulla proposta anche i parlamentari del Pdl Raffaele Calabrò e Maurizio Iapicca. "L'iniziativa è importante – afferma Calabrò - ma è necessario prestare attenzione alla fattibilità economica della proposta. Ad esempio, si potrebbe riservare la misura solo alle piccole imprese, che sono quelle in definitiva più penalizzate dai costi ambientali". "La proposta di esenzione decennale dalle imposte per le imprese che investono nel Sud è interessante– sostiene Maurizio Iapicca - e può dare buoni risultati in termini di attrazione di investimenti, a patto che sia integrata con altre politiche di sviluppo del Governo e attuata con grande attenzione per evitare speculazioni. Al di là dell'orizzonte temporale individuato, infatti, bisogna verificare che i beneficiari di queste agevolazioni creino nel Mezzogiorno vero sviluppo, senza distorsioni che pure in passato in determinati settori si sono verificate".da Il Denaro, 7 luglio 2009