Il Libero Pensiero

La democrazia americana


Coloro che sono sempre pronti ad indicare il sistema americano come la dimora del maligno anche questa volta sono stati smentiti dai fatti.Quella statunitense è la casa della democrazia. Il popolo sposta il proprio consenso in considerazione dei programmi e delle finalità dei due partiti che da sempre li rappresentano.Nessuno dei due schieramenti, uno liberal conservatore e l’altro liberal progressista, ha mai messo in discussione la continuità delsistema: il metodo liberale ed il comune sentire essenzialmente occidentale, demo cratico, rappresentativo, pluralista. Nessuno dei gruppi politici , democratici ovvero repubblicani, ha mai messo in discussione la legittimità democratica dell’altro a proporsi ed a concorrere nella gestione. Dalla consapevolezza della più consolidata democrazia d’oltreatlantico emerge la capacità di emendare e di giudicare le politiche tendendo le orecchie per ascoltare ed allungando lo sguardo per osservare. Gli americani votano per scegliere e votano per giudicare. Senza dubbio la politica di Bush ha creato difficoltà al popolo americano. L’immagine del Presidente determinato e vincente del dopo 11 settembre 2001 si è andata via via perdendosi dietro una serie di errori sia strategici che di valutazione. La questione Iraq gli è sfuggita di mano. La grande potenza militare americana rischia di impantanarsi in un secondo “Vietnam”. Alla sproporzionata superiorità militare non corrisponde la capacità di controllo del territorio e di gestione della pace.La lezione di democrazia e di maturità che ci viene puntualmente dagli statiuniti avrà, pertanto, ancora una volta la sua conferma.Anche la vittoria dei democratici nelle elezioni del mid-term non sposterà di una virgola gli obiettivi del Governo americano che sono, in primis, la sicurezza e la lotta al terrorismo. La ragione è che sono scelte politiche condivise.In America non ci si divide per principio, come accade in Italia, dove da una parte politica, ad esempio, si ignora il pericolo della immigrazione clandestina. In America neanche le linee della politica economica subiscono sostanziali mutamenti. Il popolo degli States, da sempre,ha scelto i suoi principi civili ed economici che l’hanno resa libera ed opulenta. Nessuno dei poteri elettivi degli USA , Presidente, Congresso e Corte Suprema oserebbe mettere in discussione il ruolo del proprio paese nello scacchiere internazionale e neanche i principi di libero mercato e di iniziativa privata. A volte gli interventi del Congresso sul libero mercato sono solo orientati a forme di protezionismo sul mercato interno. In questa ottica, come sappiamo, anche il Made in Italy è stato spesso colpito da provvedimenti di restrizione.La nuova collocazione politica del Congresso contribuirà a modificare la strategia, ad esempio, in Iraq e negli altri punti caldi della Terra, non a modificare la collocazione e la “ratio” del ruolo americano. I valori, si ripete, su cui si muovono i rappresentanti del popolo sono condivisi e rispondono agli impegni presi. Bush in queste elezioni di mid-temp viene punito per aver fallito nel perseguire gli obiettivi proposti.Se in Iraq l’obiettivo annunciato di esportazione della democrazia avesse conseguito il successo sperato, il Presidente, senza ombra di dubbio, avrebbe conseguito una vittoria strepitosa. L’Irak sarebbe stato l’unico paese, eccetto Israele, nell’area mediorientale recuperato al processo democratico. Bush sarebbe passato alla storia come fautore di democrazia in un’area a profondo rischio di deflagrazione. La sua vittoria avrebbe certamente assicurato al Partito Repubblicano il prossimo Presidente degli States nel 2008. Il fallimento della sua politica nell’obiettivo di sconfitta del terrorismo internazionale e mediorientale rende quasi certa la vittoria del Partito Democratico alle prossime presidenziali. Conosceremo il programma e gli obiettivi del loro candidato e si rinnoverà il metodo della democrazia americana con gli elettori attenti alla realizzazione dei programmi ed al perseguimento degli obiettivi.Vito Schepisihttp://vitoschepisi.blogspot.com/