Il Libero Pensiero

Il Nazifondamentalismo


 Non so se sia ammissibile che un capo di stato possa asserire, come ha fatto Mahmud Ahmadinejad, chiudendo i lavori della conferenza internazionale sulla negazione dell’Olocausto“Israele scomparirà presto”e continuare a mantenere rapporti diplomatici con gran parte dei paesi del mondo, Italia compresa.E’ da tempo ormai che vengono reiterate queste minacce, senza che la comunità internazionale provveda in alcun modo a chiarire che un proposito del genere non può rientrare in nessuna casistica delle controversie tra i popoli.Eppure l’Iran mantiene regolari rapporti diplomatici con le cancellerie di tutto il  mondo, o quasi.Tra i paesi che il presidente iraniano ritiene vicini l’Italia è in primo piano.Il nostro ministro degli esteri, infatti, ha già ritenuto ammissibile il proposito dell’Iran di fornirsi della tecnologia atomica, in dispregio ai trattati internazionali sulla non proliferazione degli armamenti nucleari.Il Presidente del Consiglio Prodi, in precedenza,  non solo ha incontrato, di ritorno dal suo viaggio in Cina, lo stesso Ahmadinejad a New York in sede Onu, unico leader occidentale a farlo, ma in precedenza aveva proposto la mediazione del leader iraniano per i focolai bellici accesi dagli attacchi degli Hezbollah libanesi sul territorio di Israele.E’ il caso di dire che per Prodi consegnare non solo i fiammiferi, ma anche la benzina, nelle mani dei piromani sia azione corretta.E’ inquietante non solo la reiterata minaccia del dittatore iraniano, ma anche la sfrontatezza di tenere a Teheran una conferenza internazionale con il turpe scopo di negare l’Olocausto.La repressione degli ebrei, per i fondamentalisti radicali iraniani, non è mai esistita.Tutto questo nonostante che, con il passar del tempo, emergano ancora testimonianze e documentazioni sull’antisemitismo che è stato non solo fenomeno nazista ma anche diffuso nei regimi popolari dei paesi comunisti dell’est europeo.Lo storico austriaco Raul Hilberg, noto per la sua attività di ricercatore e storico dell'Olocausto, all’inizio di questa settimana a Berlino in coda ai lavori della conferenza su "L'Olocausto nella memoria transnazionale" ha dichiarato: "La realtà emersa dai miei studi è che gli ebrei deceduti a causa delle persecuzioni naziste sono stati circa 5 milioni e centomila. Due milioni e novecentomila sono morti nei lager, un milione e quattrocentomila trucidati in esecuzioni di massa, ottocentomila nei ghetti.Questa cifra comprende anche i settemila ebrei italiani, deportati prevalentemente da Roma, Milano e Trieste".Ma lo stesso storico ha anche affermato, a proposito dell’Iran e delle teorie negazioniste del suo Presidente, che il suo antisemitismo sia strumentale e che serva a trovare seguaci nel mondo musulmano.Se il dittatore iraniano, però, intendeva inviare un messaggio di forza e convinzione, per imporsi come leader arabo nella lotta ad Israele, c’è da osservare che il suo proposito sia stato reso molto meno credibile dalla contestazione ricevuta dagli studenti di Teheran che hanno gridato “morte al dittatore” e dato fuoco ai suoi ritratti dinanzi ai suoi occhi.La contestazione ricevuta lo ha reso di certo meno credibile, nonostante la pronta repressione e la sparizione fisica dei contestatori.La sua influenza ne esce indebolita, tanto più che  riemerge tra i suoi oppositori il riferimento al fallimento della sua politica economica che aveva fatto presa sulle masse e decretato il suo successo politico.Non per questo, però, Ahmadinejad  appare meno determinato a procurarsi la tecnologia per la costruzione degli ordigni atomici ed a sfidare la comunità internazionale ancora impegnata a discutere sulle sanzioni da applicare.E’ suggestiva la tesi di David Meghnagi, libico ed ebreo, professore di Psicologia dinamica all'Università' Roma.Si fonda su due premesse, la prima storica:“Sebbene la storia del sionismo dimostri come questa tesi non sia corretta, e' un fatto che l'esistenza di Israele viene vissuta in Europa e nel mondo occidentale come un atto di riparazione successivo alla Shoah".La seconda psicoanalitica che fa dire al professore:"in quanto simbolo di riparazione, gli atti di Israele non sono valutati secondo criteri politici, bensì morali, che non si applicano agli altri stati".E’ su queste due premesse, afferma Meghnagi  che , i fondamentalisti islamici hanno capito che la distruzione di Israele passa dalla negazione della Shoah.Secondo il professore libico, la negazione dell’Olocausto trae origine dalla convinzione di dover scardinare la resistenza del mondo occidentale all’annientamento dello stato di Israele.L’arma atomica in preparazione diviene così una grossa minaccia alla sicurezza ed alla pace ed un pericolo per la deflagrazione di un terzo conflitto mondiale.Vito Schepisihttp://vitoschepisi.blogspot.com/