Il Libero Pensiero

Lettera aperta al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napolitano


Inviata al Quirinale all'indirizzo: https://servizi.quirinale.it/webmailIllustrissimo Presidente,in questi giorni è sottoposto ad uno stress che immagino avrebbe pure evitato. Uno stress derivato dalla caduta dell'esecutivo. Il Presidente Prodi, indotto alle dimissioni dalla consapevolezza dell’inesistenza di una vera maggioranza politica che lo sostenga, sembra voglia essere riproposto sulla base di un documento riportante 12 perentorie condizioni. Punti programmatici o proposizioni d’intenti che appaiono così vaghe da poter essere accettate dai partiti del centro sinistra. Gli stessi che avevano già accettato il più vasto programma dell'Unione, così vago e così diversamente interpretabile da poter essere paragonato alle profezie di Nostradamus. Un programma che esordiva con la frase "Per il bene dell'Italia" e che oggi si dimostra così beffardo verso tutti quegli italiani che non sono riusciti ad avvertire, in nessun momento, la volontà promessa. La maggioranza dell’Unione non ha retto ed è andata in frantumi dimostrando l'inconsistenza politica del collante utilizzato per metterla insieme. Un mastice valido solo per una campagna elettorale ma non adatto al più articolato sostegno parlamentare. I patti, come è giusto che sia, saltano anche per questioni di coscienza, ed in effetti così è stato. Affidando nuovamente il mandato all'Onorevole Prodi, Lei si renderebbe responsabile di una riedizione di un Governo che non ha più la fiducia del Paese. Non può non avvertirne l'aria! Non Le può sfuggire, neanche, che in nessuna materia importante un Prodi bis avrebbe una vera maggioranza politica e neanche parlamentare, se non sarà per rigide imposizioni di partito. Il nuovo governo nascerebbe all’insegna della più deprecabile partitocrazia ed ispirato a respingere l’opposizione anziché proporre soluzioni per l'intera nazione, come le dichiarazioni dei capo partito tengono ripetutamente a ribadire. In ultima analisi, vorrei che valutasse la legittimità costituzionale di un capo del governo che si propone di imporre un rigido comando sia sull’azione del Governo che sul sostegno dei partiti che lo sorreggono e valuti quanto tutto questo strida con la tradizione democratica e parlamentare del nostro Paese. In conclusione, signor Presidente, Le chiedo di mostrare il Suo amore per L'Italia e per le Istituzioni e sia - come già ha iniziato a fare - il Presidente di tutti e non si presti a soluzioni precarie e senza chiari e legittimi sbocchi politici. L’Italia ha bisogno di una rinnovata fiducia; ha bisogno che vengano meno odio ed intolleranza; ha bisogno che si dia sbocco alla voglia di dialogo che è pur presente tra la gente italiana che lavora e che investe. Una soluzione come quella proposta da Prodi porterebbe ad alimentare le incomprensioni ed esacerbare gli animi. L’Italia nelle ultime elezioni non ha avuto né vincitori, né vinti. Sia interprete dunque di questa realtà. Dia vita ad un Governo del Presidente, un esecutivo di pacificazione che possa sembrare il governo della parte sana, democratica e liberale dell’Italia e che possa dar soluzione ad alcune questioni che vanno dalla legge elettorale alla riforma dello Stato e che, esaurita la sua funzione, possa, al più presto, riportare gli Italiani al voto per fornirli di una maggioranza politica. Caro Presidente, tocca a Lei. Non deluda gli Italiani. Cordiali saluti.Vito Schepisi