Il Libero Pensiero

27 gennaio 2008 - Giorno della Memoria


L’amica dianavera non me ne vorrà se la cito in apertura di questa mia riflessione sul “Giorno della Memoria”. Sul suo blog, all’inizio, in evidenza, ho riletto le toccanti parole di Primo Levi, tratte dal suo libro autobiografico più intenso e commovente “Se questo è un uomo”, e non ho potuto fare a meno di soffermarmi in riflessione.Non mi piace la retorica ma se devo affermare che ci sono momenti della storia che non hanno solo il valore dell’eternità, ma anche quello della immortalità, intesa questa come esperienza terrena, questi momenti sono riferibili soprattutto alla tragedia dell’Olocausto. Mai nessuna viltà è stata di maggior spietatezza e di minore umanità. Mai nessuna stupidità è stata altrettanto tragica e volgare. L’Olocausto non è stato uno dei tanti episodi incomprensibili e spietati dei conflitti di razza, di religione, di potere, di sfruttamento, ma l’infamia principale del secolo delle ideologie  sociali. La tragica conseguenza di un assolutismo irrazionale in cui l’uomo finiva d’essere individuo per diventare invece forma, per diventare massa, per diventare strumento. In questa demenza maniacale delle dottrine di organizzazione sociale che si permutavano tra il socialismo reale ed il nazionalsocialismo, la razza assumeva le forme di legittimità e di esigenza di omogeneità  per la  definizione dell’identità nazionale.
Ma …più di me…ecco Primo Levi  Se questo è un uomo« Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a seraIl cibo caldo e visi amici:Considerate se questo è un uomoChe lavora nel fangoChe non conosce paceChe lotta per un pezzo di paneChe muore per un sì o per un no.Considerate se questa è una donna,Senza capelli e senza nomeSenza più forza di ricordareVuoti gli occhi e freddo il gremboCome una rana d'inverno.Meditate che questo è stato:Vi comando queste parole.Scolpitele nel vostro cuoreStando in casa andando per via,Coricandovi alzandovi;Ripetetele ai vostri figli.O vi si sfaccia la casa,La malattia vi impedisca,I vostri nati torcano il viso da voi. »