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Un blog creato da a_tiv il 28/10/2006

Il Libero Pensiero

Il blog di Vito Schepisi

 
 
 

10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI

Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani

DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI


http://www.unhchr.ch/udhr/lang/itn.htm

 

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CONDANNA DEL COMUNISMO

Risoluzione del Consiglio di Europa  n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo

Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti

europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html

 
 

 

« La doppia morale di Di PietroQuelli che il programma PD »

Un laicismo capovolto

Sta avvenendo una strana cosa in Italia. Dopo tante vere battaglie laiche, battaglie liberali contro le confessioni sia teologiche che politiche, dopo esser stati spesso soli a confutare quel concentrato di idee radicate che nel tempo hanno formato l’illusione che ci siano formule magiche per offrire serenità ai bisogni della gente, appare oggi il laicismo di coloro che non abbiamo mai trovato sui valori dell’illuminismo liberale e della tolleranza.

Oggi c’è chi, ad esempio, sostiene d’essere laico, ma non tollera che si parli di alcuni argomenti di rilevanza etica. C’è chi si inserisce in una fascia culturale del pensiero libero, ma pone steccati alla sua effettiva libertà. Steccati che impongono la scelta tra coloro che hanno diritti ed altri solo doveri,  tra chi ha titolo e chi invece non ne ha, per definizione o per insostenibile pregiudizio o preclusione.

La laicità, in definitiva, che cos’è se non la  libertà di pensare in modo autonomo e fuori dagli steccati dell’ideologia e della certezza dei presupposti che di volta in volta, ed a seconda dei casi, sono ritenuti essenziali per essere “in” e non “out”?

Laico è chi mi consente di esprimermi anche se non condivide ciò che dico.

Da sostenitore della laicità, da vecchia data, quando gli altri erano solo o cattolici o marxisti, sono stato qualche mese fa a Parigi, nel Pantheon, a rendere omaggio a Voltaire, sostando in riflessione dinanzi alla sua tomba. Sono, infatti, tra coloro che ritengono che ci sia un diritto della natura che debba incoraggiare gli uomini ad esprimersi anche quando si hanno idee diverse.

Meditando ho pensato che, in Francia, Voltaire abbia trovato posto tra i grandi della patria. In Italia, invece, non sarebbe stato così. In Italia non c’è la coscienza della laicità: è il paese dei guelfi e ghibellini, dei Don Camillo e Peppone. L’Italia è il Paese delle delegittimazioni, è il paese dove si esalta il coefficiente del disprezzo di qualcuno e si mortifica il richiamo alla ragione ed alla moderazione. E’ il Paese dove c’è chi esalta un Di Pietro e mortifica  la dignità nel concedere uno spazio al riformismo socialista nella sinistra democratica.

Uno strano Paese l’Italia! Uno Stato dove anche la magistratura si schiera, anche quando giustamente pone all’attenzione la domanda di legalità che emerge in larghi strati della popolazione.

In Italia abbiamo assistito alla magistratura che discriminava tra uomini e gruppi in una realtà in cui la lotta politica, resa serrata da un lungo periodo di guerra fredda tra due modi differenti di concepire il ruolo dei popoli nel mondo, diventava una lotta tra gruppi arroccati su logiche di potere, distaccata dai problemi della gente, pigra e distratta dai benefici delle gestioni clientelari, elusiva nella salvaguardia dei principi di moralità e trasparenza.

La tutela della legalità che si trasforma così nel discrimine tra le forze politiche accomunate da metodi comuni, in cui la diversità è solo tra due diverse forme organizzative del sistema di malversazione, è come un cancro maligno che intacca la credibilità del sistema democratico.

Una magistratura che da arbitro tra i contendenti, e da severo censore del gioco scorretto, diventa il dodicesimo uomo che calcia il pallone nella porta della squadra avversaria, fomentando persino l’invasione di campo quando il responso elettorale stabilisce la vittoria della squadra contro cui si è schierata, si trasforma drammaticamente da garanzia di legalità a timore di gravi e pericolose involuzioni per l’intero Paese.

Ma è laica una magistratura siffatta?

Perché laico è un insieme di comportamenti che ti pongono ad essere distaccato dalle prese di posizioni definitive. La laicità è il contrario della certezza, è l’aspetto di un pensiero che insinua il dubbio ritenendo le verità aspetti del pensiero lontane dalla possibilità di essere percepite dall’uomo.

Lo Stato, invece, in un sistema democratico deve essere laico. Senza laicismo, e quando si ritiene d'essere già in possesso di inemendabili certezze, diventa confessionale e fondamentalista. Diventa un pericolo per la libertà. Diventa appunto l’antitesi della democrazia liberale.

Sta avvenendo così una strana metamorfosi in Italia. Si spaccia per laica una parte, quella intollerante, e invece per parte omologata ai principi assoluti, quindi privi di spirito laico, la parte che discute e si pone dubbi.  Sta avvenendo esattamente il contrario di ciò che dovrebbe essere. Passa per laico chi invoca privilegi per alcuni e per oscurantista chi, invece, ritiene che debbano esserci regole uguali per tutti.

Ora si vuol far passare per laico chi deve per forza condividere scelte, ad esempio, sulla famiglia, sebbene al di fuori della Costituzione, della cultura popolare e della tradizione, anche naturale, che distingue la natura delle unioni per definire l’esistenza di una famiglia. Si accusa, invece, di non esserlo (laico) altri che pongono dubbi e che non sono presi dalle granitiche certezze. Non sarebbero, così, laici coloro che vorrebbero meditare sia sul merito e sia sull’opportunità di modificare l’insieme delle regole e dei principi che sono alla base delle scelte e che implicano, tra l’altro, rilevanti effetti sui diritti civili.

Ora è laico chi non si pone questioni di coscienza su temi di alto profilo morale, come le nascite, mentre sempre oscurantista è chi invece vuole discutere e vorrebbe convincersi della bontà delle scelte. Diviene  persino reazionario e maschilista chi, invece è interessato a trovare soluzioni di umanità e di responsabilità sociale dinanzi al dramma che in molte situazioni è presente.

E’ laico impedire al Papa Benedetto XVI, ovvero al colto teologo Prof. Joseph Ratzinger, di diffondere una “lectio magistralis” alla Sapienza di Roma mentre non lo è percepire il divieto come un vulnus alla universalità della cultura?

Si avverte la sensazione che il negazionismo, da una parte, ed il retaggio della cultura marxista che impone l’indicazione di un “nemico” contro cui battersi, stiano creando  una sorta di laicismo capovolto in Italia.

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Commenti al Post:
lafatadelmare
lafatadelmare il 24/02/08 alle 20:50 via WEB
Ciao Vito, hai chiesto il mio parere e io te lo do, innanzitutto essere laici vuol dire essere sganciati da un preciso riferimento visto attraverso una fede qualunque essa sia, per il momento in Italia non vedo laici in giro, ormai ci siamo trasformati in due enormi greggi di pecore. Inoltre posso affermare, e la cosa mi consta personalmente, che, mentre chi non è religioso, come me, non impone la sua non- religione a nessuno e non sono certo venuta da te o da chiunque a dire di abbandonare la Chiesa e il Papa, invece chi è religioso pretende di avere la scienza infusa e non fa altro che cercare di convincere tutti che lui ha ragione. Sinceramente questo atteggiamento mi disturba molto, non capisco perchè il mio ateismo, frutto di una serie di lunghe e mature riflessioni, debba essere vituperato da chi è religioso, mai io mi sono permessa di dire, per esempio ai detenuti, che non sarei andata a vedere la messa con loro perchè sono atea, ma con la delicatezza che contraddistingue noi laici mi sono sorbita tutte le messe in programma all'interno del carcere. Questo per dirti che per me "laico" è il rispetto per gli altri, quello stesso rispetto che tu hai tributato al Voltaire. Per quanto riguarda il Papa alla Sapienza sinceramente non si è mai visto che un Papa va in giro a parlare nelle università dove si sa che alunni e studenti dovrebbero apprendere il libero pensiero scientifico, tuttavia io lo avrei fatto parlare lo stesso, tanto non mi avrebbe fatto nè caldo nè freddo, in quanto le cose che dice sono talmente reazionarie che nemmeno Dio gliele sopporterà ancora per molto, anzi a tal proposito voglio riaffermare ancora una volta che il corpo delle donne è delle donne e che nessun uomo su questa terra può decidere quando una donna deve fare un figlio o no, per me parlare male della legge 194 è come violentare ancora una volta qualche povera disgraziata che è già stata violentata e quello che dice questo Papa contro le donne che abortiscono non è per niente cristiano. Per ultimo ti dico che la magistratura italiana è per me la meno faziosa che ci sia, guarda un po' quella americana e poi mi dici, in Italia sono accaduti fatti gravissimi di corruzione e altro, e chi se l'è cavata ha avuto dalla sua leggi, soldi e fior di avvocati, infatti chi non ha tutto questo ti assicuro che marcisce in galera, un mio alunno- detenuto deve scontate 3 anni per 50 euro e non entro nei particolari, insomma i giudici sono di sinistra con i ricchi e di destra con i poveracci? dimmi tu se ti sembra possibile, dobbiamo credere alla favola che berlusconi era innocente? Vedi Vito io rispetto tutte le idee e mi fa piacere leggere di tutto e confrontarmi, sarà sempre un piacere venire a vedere come la pensi su certe cose, però non ho più l'età per cambiare opinioni che mi sono formata a prezzo di studi e di riflessioni...una cosa mi piace di internet ed è la possibilità di comunicare qualunque cosa...ti auguro una buona serata e resto a disposizione per ulteriori sviluppi se vorrai...ciao....
 
 
a_tiv
a_tiv il 25/02/08 alle 09:24 via WEB
Devo confutare molte delle tue affermazioni. La prima è che non è vera l’inesistenza di spiriti laici. Guarda, mia cara amica, laico non vuol dire non avere idee, anzi! Vuol dire essere disposti a metterle in discussione se altri pongono elementi concreti di validazione di idee diverse. Vuol dire affermare il principio che siano sullo stesso piano di dignità e di rispetto anche le idee di chi la possa pensare diversamente. Io sono laico liberale da sempre e da sempre ho avuto le mie idee ma ho anche rispettate quelle degli altri. Certo che se cerchi tolleranza verso coloro che si macchiano di orrendi delitti o ne sono complici e poi sostengono che il delitto sia un bene educativo per una lezione per molti, allora non sono disposto a tollerare, ma neanche disposto alla vendetta o a forme di giustizia ideologica. Certo che se qualcuno ha fatto fortuna e si è arricchito e c’è chi per questo ritiene che abbia meno diritti degli altri, anzi che sia meritevole di condanne, anche penali, allora non tollero il principio perché parte da una base evidentemente non laica. Ogni cosa ha un limite: la libertà come la laicità e cioè il modo di non sposare una fede ideologica di qualsiasi natura. Se battersi contro il manicheismo che distingue, e pone i cattivi da una sola parte, sia appartenere ad un gregge io mi sentirei onorato di essere così una pecora. Il compito delle religioni è rispettare la missione indicata dai suoi profeti. Ebbene quella di diffondersi è una missione ma, francamente, da laico e non credente, non mi sono mai sentito obbligato. Se mi parlassi di presenze di simboli diffusi, per effetto del concordato, potrei trovarmi d’accordo con te ma, per l’Italia, anche la religiosità è una risorsa e credimi il gioco dell’anticlericalismo non conduce a forme di miglioramento della vita degli italiani: sarebbe una battaglia inutile ed in perdita. Alla Chiesa vanno attribuiti tanti meriti nei tempi moderni, più delle guerre di principio che non conducono a niente. Ho molto rispetto per Papa Ratzinger. Come ho rispettato il precedente Woytila per la diffusione di umanità, rispetto Benedetto XVI per la sua profonda cultura e per la sensazione di un consapevole "laicismo" che in teologia e nel pensiero filosofico mostra d’avere. Quale sarebbe la funzione di un padre della chiesa se non i richiami a respingere il relativismo etico? Ebbene è proprio questo suo modo di respingere per l’uomo le semplificazioni delle scelte, come tu affermavi, tutti da una parte o tutti dall’altra, come greggi di pecore, è il valore laico del suo messaggio.Non si è mai visto un’Università respingere il contributo di conoscenza di un uomo di cultura. Negli USA persino Adjaminejad ha parlato in una Università e lo hanno fatto anche Bertinotti e D’Alema. Se fosse stato invitato a parlare alla Sapienza il dittatore Fidel Castro, quando era in salute, non ci avrei trovato niente di strano. Il laicismo significa saper apprezzare le qualità anche di coloro che la pensano differentemente da te. E’ diversa la lotta politica e l’affermazione delle proprie idee. Ma quale valore darne se non si è in grado di valutare ciò che c’è di buono negli altri? Non è laico affermare, come tu fai che la 194 non si tocca e che solo le donne possano discuterne. Sarebbe come affermare che siccome gli uomini, statisticamente, hanno al primo posto dei loro interessi donne e motori siano solo loro a decidere sul ruolo della donna e sul codice della strada. Non è così che funziona la società! Sei proprio convinta poi che se fosse lasciato al giudizio delle donne il mantenimento della 194 sarebbe garantito? Io penso esattamente il contrario. Penso, invece, che proprio nelle donne sia presente una sensibilità più forte per i valori della vita. L’uomo è portato ad essere egoisticamente meno coinvolto e portato a risolvere in modo sbrigativo l’eventuale problema insorto. Non è guardando la giustizia negli altri paesi che ci si assolve in Italia. C’è una notevole forma corporativa di gestire la giustizia. L’obbligatorietà dell’azione penale per il furto di una mela come per l’omicidio premeditato confonde le priorità e l’interesse sociale. La possibilità dell’aggressione giudiziaria pone limiti al libero esercizio delle proprie idee. L’abbiamo visto fare contro Berlusconi che se si fosse chiamato Nicola Rossi o Gennaro Esposito, ad esempio, avrebbe dovuto rinunciare al suo diritto a competere. Nessun tribunale ha condannato in via definitiva Berlusconi nonostante l’arsenale da guerra messo in campo: il mio spirito laico lo presume innocente. La mia riflessione è che se in molte procure mancano carta e fogli in altre si sono spese somme ingenti, forse miliardi di euro in 14 anni, da quando è sceso in politica (guarda caso!) per incastrare Berlusconi e senza riuscirci. Un laico non affetto da pregiudizi e buon conoscitore dei metodi della repressione e del leninismo come prassi e pensiero, secondo te cosa dovrebbe pensare? Mia cara amica un’ultima riflessione sulla laicità e sulla vita. Non c’è una quantità di studi e di riflessioni sufficiente a fermare la capacità di elaborazione del proprio pensiero e nessuno ti invita a farlo. Ma è continuamente che si pongono le riflessioni, come la mia sulla laicità che, nella sostanza negli anni non ho assolutamente modificato, al contrario che nella forma. Prima assumevo atteggiamenti agnostici. Di religiosità preferivo persino non parlarne, non ne volevo sapere. Oggi ritengo che parlarne sia utile perché è un sentimento che è nel popolo ed è giusto che si ponga attenzione. Ciao e buon inizio di settimana. Vito
 
   
lafatadelmare
lafatadelmare il 25/02/08 alle 22:29 via WEB
Non posso fare a meno di chiedermi perchè devo credere laicamente all'innocenza di berlusconi e non di un povero disgraziato qualunque, quello che tu chiami laicismo mi sembra imbrigliato in una ideologica ammirazione per un uomo che secondo me si è fatto male e con i nostri soldi per giunta...ma non voglio continuare a dire altro perchè il solo parlare di questa persona mi fa stare male, non approvo quello che è diventato il nostro paese da quando lui ha cominciato a fare il bell'antonio, le tv senza controllo hanno fatto crescere i ragazzi italiani come deficienti, le menzogne e la concorrenza che si è creata con la tv di stato hanno portato al degrado di quella che considero la matrigna di intere generazioni e cioè la TV...Dimmi pure che sono arretrata e antica ma sono stanca di assistere a scemenze diseducative che mi mandano a scuola ragazzi col cervello rovinato da film e trasmissioni per deficienti e dal pirsing per cretini...stare in prima linea a scuola ti fa sdegnare di tante cose e stare in carcere è anche peggio, non hai idea di quanti ragazzi finiscono dentro per inseguire guadagni facili per comprarsi una scemenza in più, non mi piace il capitalismo e nemmeno questo modo di gestire la vita, senza valori e senza famiglia...per quanto riguarda il papa non so se è scienziato e sinceramente non ho tempo per leggere di uno che fa politica invece di religione, è questo che non mi piace oggi,ognuno parla e dice di tutto senza collegare la bocca col cervello se non per i propri sporchi interessi di soldi e di potere. Il mio essere laica è al di sopra di tutto questo, io amo i valori della famiglia, della tolleranza, della solidarietà, dell'amore, non accetto lo scontro a tutti i costi e penso che dovremmo sforzarci di tirare le redini prima di finire nel burrone. Non vedo nessuno disposto a fare sacrifici per tornare sulla via del buon senso e smetterla di fare discriminazioni sociali, abbiamo bisogno di giustizia sociale e non di scontri stupidi tra ricchi e poveri come piace fare alla destra, non voglio nessuna elemosina ma voglio quello che mi spetta di diritto senza raccomandazioni e senza scambiare nessun voto…Tutto questo per adesso in Italia non può darmelo nessuno e quindi per questo ho detto che siamo ridotti a greggi di pecore che belano perché aspettano di andare al pascolo…ti dico sinceramente che sono scoraggiata e delusa da questo paese che amo tanto da arrivare a commuovermi ogni volta che ascolto l’inno nazionale…molto delusa e quindi ribadisco che io non ci sto…con nessuno…ciao Vito…buonanotte…
 
     
a_tiv
a_tiv il 26/02/08 alle 09:48 via WEB
E' sempre la solita litania. Se le sentenze sono di condanna non si discutono se sono di innocenza si discutono invece! Quale delle due? Qual'è il modo laico? Io direi che si possono discutere sempre e che se è l'accusato a contestare può avere le sue buone ragioni...ma a volte se è il "tifo" avversario che protesta (mi consentirai che è un modo squallido quello di tifare per la condanna, per pregiudizio)...chi lo fa o ha un animo persecutore, o è un giustizialista, o addirittura un Di Pietro (leggi forcaiolo). Io non so tu ma io la ricordo la televisione lottizzata, quella prima dell'avvento di Canale 5 e poi delle altre reti fininvest. Una definizione efficace l'ha data Bernabei, fanfaniano e padre padrone della Rai di quei tempi più o meno in questi termini: "gli italiani sono 50 milioni di teste di cxxxo da educare". Era la rai delle tre reti divise tra i tre partiti più grossi, in regime di consociazione ed a volte di finti duelli tra maggioranza ed opposizione. Anche il Parlamento era così lottizzato tra maggioranza ed opposizione ufficiale. Anche la Chiesa era ufficiale: religione di Stato. Le regole volevano che di etica e di questioni della Chiesa non se ne parlasse. Volevano anche che non si parlasse di chi comandava in Italia(Piazza del Gesù, Botteghe Oscure, Piazza Colonna, Agnelli e Vaticano) chi osava, da Enzo Tortora a Grillo, e persino Noschese, era messo fuori. Figuriamoci se ci fossero stati anche Luttazzi e Guzzanti! Il pluralismo l'hanno portato le tv di Berlusconi, piaccia o non piaccia ma è così! La qualità della televisione italiana, che a me non piace, è considerata tra le migliori del mondo. Tu mi dirai figuriamoci altrove! Non andiamo quindi alla ricerca degli strumenti per farci del male anche perché c’è chi gira il mondo e sa cosa si trova altrove. Ora strumentalizzare la società dei consumi non ci porta a niente perché la società chiusa degli impedimenti e della costrizione, quella della miseria e del rigore, quella del grigiore burocratico e proibizionista sappiamo com’è finita e non era certo migliore della nostra società cosiddetta dei consumi, neanche negli animi, nella moralità della gente e nei buoni propositi. La violenza dei regimi incarognisce più che rendere pacifica e serena la gente. Detto questo torniamo al Papa ed alla Chiesa. In una società liberale sono liberi di fare il loro mestiere. Tutto qui! Non è retorica ricordare la formula cavouriana di "libera chiesa in libero stato". Punto mia cara fata, punto. Il Papa può dire quello che vuole, come te od io che siamo liberi di ascoltarlo o meno. Io lo leggo, da laico e non credente, perché mi fa riflettere, perché è capace di stimolare la mia curiosità intellettuale. L’altro Papa non lo leggevo perché stimolava solo la mia emozione per la sua umanità. A chi dà fastidio questo? Mia cara amica a chi dà fastidio? O siamo diventati come Mao e la sua rivoluzione culturale che incendiava i libri nelle piazze. Come se incendiando libri se ne possano cancellare le parole! Chiarito questo ora, siccome non sono di sinistra, vado a fomentare uno scontro con il povero che è sotto casa! Ma ti rendi conto? Ma quale concetto hai tu della politica o di coloro che non votano a sinistra perché colà deve risiedere la bontà, l’amore, la solidarietà o che altro? E ti definisci laica? Così? Allora se è come dici come mai questo Paese che è cresciuto sui presupposti dell’antifascismo e della criminalizzazione di ciò che non è sinistra non ha dato risposte ai bisogni dei cittadini? Sai come diceva Togliatti? "Tanto peggio, tanto meglio" perchè la sinistra comunista strumentalizzava i bisogni della gente. C’erano anni in cui se non si era di sinistra, si era di destra e quindi nemici delle masse e pure fascisti. Io li ricordo mia cara, sono memorie indelebili. Ai telegiornali giravano Moro, Fanfani, Saragat, La Malfa, Berlinguer, Pertini, Nenni e poi il commentatore in modo vago diceva... col solo voto contrario delle destre e finiva lì se non aggiungeva aggettivi di dispregio. Liquidavano così uomini come Aldo Bozzi, Giovanni Malagodi, Manlio Brosio, Enzo Bettizza. E’ cresciuta così l’Italia delle disuguaglianze sociali...quella degli assistiti che al contrario di te, per chiedere elemosine e non diritti, facevano la fila dietro le porte di partiti, sindacati, padronati, associazioni controllate da quelli dell"Arco Costituzionale" . Anch’io sono scoraggiato ed è per questo che lotto contro gli untori ed i falsi. Quelli che si riciclano e che dicono e fanno oggi il contrario di ciò che dicevano e facevano ieri. Lotto contro coloro che continuano a prendere in giro il popolo e non sanno far altro che costringerlo a stringere la cinghia mentre loro si scambiano prebende ed onori. Io al tuo contrario non penso affatto di scegliere per esser contro qualcuno, ma scelgo per la speranza di veder spezzare la rete di omertà istituzionali e di poteri che imbrigliano ogni attività del Paese. Vorrei far emergere la casta. Quella che si mobilita attraverso editoria, magistratura, confindustria, banche per cooptare al governo gli amici di sempre. Io per fortuna riesco ancora a commuovermi per la libertà del mio Paese e non solo per l'inno nazionale. Buona giornata. Vito
 
     
lafatadelmare
lafatadelmare il 26/02/08 alle 14:23 via WEB
Tu non sai cosa sia la libertà di pensiero e soprattutto non sai riconoscere il pensiero autonomo, come tanti vedi solo te stesso e il tuo piccolo mondo. Basta guardare cosa mi scorre ai lati di questo blog mentre scrivo: una condanna unilaterale che non stimola e non fa crescere nessuno...io accetto le opinioni degli altri perchè capisco bene che non possiamo essere tutti uguali e mi piace dare spazio alla diversità che è l'anima del mondo...ma il tuo modo di parlare così univoco mi toglie il piacere di essere ascoltata...non è la contrapposizione politica che ci distanzia perchè quella per me è una cosa normale in un paese civile...ma non riesco a capire le persone che avete questa certezza assoluta di essere nel giusto...cogito ergo sum, mio caro Vito...ciao...
 
     
a_tiv
a_tiv il 26/02/08 alle 16:18 via WEB
Ecco mia cara ci siamo con le sentenze. "Tu non sai..." Non ho mai preteso di sapere in assoluto o di pormi in posizione privilegiata rispetto agli altri. Ma se aspetti che io ti dia ragione così perché riconosca che ci sia un pensiero più libero del mio e che tu abbia il solo dono d’esser nel giusto, la tua è un’attesa inutile: questa accondiscendenza in me non lo troverai mai. Io qualche volta non assolvo me stesso, senza rigore storico, figuriamoci se sono disposto a dar ragione ad altri così per...sensazione. Ci vuole rigore nei fatti e nella storia per convincrmi. Io dinanzi ad una certezza che mi lascia sgomento ed un dubbio vado col dubbio. Non si discute per il piacere di essere ascoltati ma per l’aspirazione di ciascuno di esprimere la propria opinione: questa è la libertà. Ai lati del mio blog scorrono la Dichiarazione dei diritti dell’uomo, la risoluzione europea sulla condanna del comunismo, l’appello per la Birmania, il ricordo dell’olocausto con la giornata della memoria del 27 gennaio, il ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli dell’Istria della Dalmatia e della Venezia Giulia nella giornata del 10 febbraio, il discorso di John Kennedy del 26 giugno 1963 a Berlino, la lettera degli studenti iraniani che chiedono libertà e l’articolo di Cazzulini del primo gennaio del 2007 che descrive la sua sensazione di come saremmo stati un anno più avanti con il Governo Prodi...dove tra lo scherzo c’è anche molto di vero. Cosa hai da dire su questi bokes mia cara fata?...non è politicamente corretto stare dalla parte degli oppressi e delle vittime dei regimi? O non ci si deve richiamare alle risoluzioni che condannano i crimini contro l’umanità? Ti dà fastidio per caso che il comunismo sia stato considerato tale? Quale sarebbe il mio parlare univoco? Quello di affermare che il laicismo significa discutere e nel caso anche accettare di aver torto e soprattutto non accettare pregiudizi? Anch’io ti ho detto che una volta su certi argomenti chiudevo, perché volevo essere e restare agnostico, ma senza mai dire a nessuno tu non ne devi parlarne. Ora invece ho capito che quando il problema della fede e dei valori etici vengono posti “laicamente”, sul piano della conoscenza e della sensibilità di tutti, mi sono ricreduto e ora voglio parlarne. Ho pensato che abbiamo l’opportunità di avere un Papa aperto che discute, che comprende le opinioni di tutti, anche se afferma e non deflette, perché è suo dovere così, dalla sua convinzione. Perché allora non dimostrare la grandezza ed il valore della vera laicità? Parlare, discutere non è obbligo ma è civiltà. Mi ricordo mio padre anche lui non credente che mi sentiva parlare contro la Chiesa e mi diceva: “vedi Vito la Chiesa ha tante responsabilità e tante contraddizioni ma non si può ignorare che riesce a trasmettere valori”. Cartesio quando si appellava al pensiero per affermare la presenza dell’io lo faceva laicamente perché si è quando si pensa e non quando si hanno invece certezze e pregiudizi. La notra polemica mi ricorda Socrate quando affermava che era certo solo di non sapere ed era proprio per questo che aveva più opportunità di apprendere degli altri. Senza paragonarmi a Socrate... "absit iniuria vrbis"...ma è per questo che non ho pregiudizi, per tutto mi rifaccio alla storia e valuto fatti e persone per ciò che sono capaci di fare. Ciao fata...buona serata. Vito
 
     
lafatadelmare
lafatadelmare il 26/02/08 alle 19:42 via WEB
Secondo me mai la chiesa ha trasmesso valori, Gesù Cristo si, lui si aveva dei valori da trasmettere e alcuni che hanno saputo seguirlo, ma la chiesa mai, questo papa poi che io sappia non ha mai parlato contro la pena di morte o a favore dei poveri immigrati che muoiono in mare o che vengono maltrattati in italia, mai una parola per chi non piace a lui e allora mi chiedo che razza di lectio magistralis possa dare a chiunque...lui dovrebbe dare insegnamenti cristiano e non parlare di Galileo o delle nostre leggi...tu pensala come vuoi ma io sono una che percepisce benissimo chi vuole creare scompiglio e disagio e questo scontro tra laici e cattolici mi fa inorridire, a mio parere sarebbe opportuno rientrare in noi stessi e pesare le parole perchè penso sinceramente che stiamo lasciando una eredità veramente ignobile ai nostri giovani. Una volta si trasmettevano valori ora si trasmettono liti e polemiche, non mi piace e non mi va.Non approvo nessuno che si comporta così figuriamoci se poi questo insegnamento mi viene dall'alto...ciao Vito...
 
     
a_tiv
a_tiv il 27/02/08 alle 13:19 via WEB
Ciao cara fata....su questa questione penso che tu abbia dei pregiudizi. Il Papa ha sostenuto la moratoria sulla pena di morte. E'intervenuto spesso sul valore della vita, per tutti i suoi aspetti sostenendo anche, per necessaria condivisione della tradizione cattolica, la moratoria sull'aborto. Ma perchè mi devo trovare, da non credente, a sostenere un aspetto del pensiero teocratico che spesso è preso a pretesto per sostenere le ragioni dell'intolleranza e della discriminazione? Forse perchè non mi piace sostenere le mie idee su pilastri di pregiudizio! Cosa centra in questo Galileo ed altri aspetti medioevali del confronto tra scienza e trascendenza? A livello teorico e per dottrina tra scienza e filosofia si può e si deve parlare anche del demone di Platone e della metafisica cristiana: questa è cultura. Non capisco questo "maosimo", davvero archeologico, di rifiutare la cultura dei saggi per esorcizzare le sventure dei popoli. Ora ti chiedo di fermarti a ragionare perchè si è saggi comprendendo anche le ragioni degli altri. Rifletti, se ti va, sulla opportuinità di mettere in discussione quei valori che tu dici attualmente siano estranei alla Chiesa e che fino a ieri erano bagaglio di credibilità e di attaccamento tra la gente cattolica del mondo. Delle due, si dice sempre che sia una quella che si avvicina al vero. Ed è così che sarei portato a pormi la domanda se questo Papa è tanto intelligente o tanto stupido? Sarebbe tanto stupido se va a fomentare steccati anacronistici sprattutto in un momento in cui i sentimenti concorrenti (consentimi la stupidità e la semplificazione)del fondamentalismo protestante richiederebbe compattezza tra credenti e non credenti sensibili alla cultura ed alle radici cristiane. Mi fermo qua perchè non ho voglia di fomentare polemiche perchè io sono per privilegiare i valori: solo quelli. Ciao fata...buona giornata. Vito
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 25/02/08 alle 13:06 via WEB
Torno con calma devo preparare il pranzo...leggerò tutto tutto...ciao...
 
 
a_tiv
a_tiv il 25/02/08 alle 14:54 via WEB
Fai con comodo! Ciao! Vito
 
svitol5
svitol5 il 25/02/08 alle 15:17 via WEB
Caro Vito, questa volta non posso non darti ragione e, se leggi il mio post sulla laicità che ho fatto dopo la rinuncia del Papa a partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, vedrai che la confusione del termine laicità, in Italia è veramente totale. Riguardo all'anomalia della magistratura, questa credo sia dovuta soprattutto all'incapacità della politica nel fronteggiare molte sue deviazioni, per cui la magistratura si è sentita come assegnata direttamente dal popolo per fare pulizia. Non credo che tutto questo sia dovuto alla cultura marxista, che tutto sommato, in Italia è durata relativamente poco, dalla caduta del fascismo al crollo del muro di Berlino. Forse siamo troppo giovani come nazione, non abbiamo il concetto di Patria, ognuno lotta per il proprio orticello senza curarsi del bene comune, sempre schierandosi "contro qualcuno". Ciao Vito
 
 
a_tiv
a_tiv il 25/02/08 alle 16:49 via WEB
Caro Vito c'è stata una magistratura che è arrivata sino al portone di Botteghe Oscure ma poi è tornata indietro o è stata spinta a ritroso. C'è un episodio in cui sono stati posti sigilli a documenti per poi trovarli rimossi. Se capitasse ad un comune mortale la magistratura avrebbe sequestrato l'intero immobile. ma a Botteghe oscure è stato messo tutto a tacere. Le responsabilità? Quelle emerse ... tutte ad un morto! C'è stato un uomo sorpreso con le mani nel sacco della farina...ha sostenuto che le malversazioni erano a titolo personale. C'è stata la viltà dei media che non hanno avuto il coraggio di dire le cose come si sapeva che stessero ma la contrario portavano la contabilità di Di Pietro e compagni. Nessuno che abbia avuto il coraggio di dire che dazione era più largamente diffusa e che solo i metodi erano diversi. Tutti erano obbligati a pagare a tutti, secondo il peso elettorale o di presenza negli enti. C'è tuttora un sistema economico, quello delle cooperative, che ancora oggi agisce in una riserva di privilegi pur svolgendo attività in concorrenza con produzione, servizi e distribuzione di società imprenditoriali. Eppure io a volte avverto la presenza di quel metodo, tipico marxista, di individuare il nemico e dargli addosso per trascinare ciecamente la gente da una parte senza ragionare più di tanto sulle cose! Buona serata. Vito
 
demy_moore37
demy_moore37 il 25/02/08 alle 18:42 via WEB
per te è laicità abrogare la legge 194? un bacio demy^_*
 
 
a_tiv
a_tiv il 25/02/08 alle 19:20 via WEB
No Demy. la questione non sta in questi termini. Io la legge 194 gradirei che sia applicata. Intorno alla 194 ci sono tanti lati oscuri ma c'è un "laicismo" scomposto che vorrebbe che non se ne parlasse nemmeno. Ho trovato la mia amica lafatadelmare, ad esempio, che ritiene che della 194 i maschietti non se ne devono occupare. Ora, come sono contro gli steccati confessionali, sono contro gli steccati cosidetti laici, che poi laici non sono perchè sottendono un altro principio assoluto. Non è così che sul problema può farsi chiarezza. Oggi c'è un ricorso all'aborto come pratica contracettiva, ad esempio, perchè non ci sono strutture di sostegno ai giovani ed alle coppie. Oggi si ricorre all'aborto perchè non si hanno i mezzi per sostenere un figlio o perchè si teme di perdere il lavoro. Si ricorre all'aborto senza sapere che sia possibile anche portare a termine la gravidanza e dare in affido il figlio in pieno anonimato. Discutere su questo non significa abrogare la 194 e neanche modificarla, ma discuterla e verificare i suoi attriti con la realtà. Purtroppo un falso laicismo, spesso ideologico o strumentalmente politico, sta prendendo piede. C'è un acredine contro un Papa che non dice niente di diverso dal precedente ma è molto colto e se è possibile molto "laico", nel senso di aperto al dialogo, ed interessato a trattare le questioni oltre che sotto gli aspetti dell'eticità anche come evoluzione di un dialogo tra le due posizioni che in una società civile devono integrarsi senza creare motivi di conflitto. Nessun fondamentalismo da creare nè religioso e neanche ideologico massimalista. Sulle posizioni di questo Papa, colto, molti laici si ritrovano e intendono discutere. La religiosità è una realtà popolare. Sulla religiosità sono fondate le tradizioni ed il sentimento popolare del nostro popolo. C'è un indirizzo della nostra civiltà e della nostra culura che ne ha tratto le origini. Su questa strada si sono ritrovati molti laici in Italia. Aveva iniziato Oriana Fallaci e dopo di lei molti altri da Marcello Pera a Ferrara ad esempio. Sarà questo che ha dato fastidio? Ciao un bacio anche a te. Vito
 
   
demy_moore37
demy_moore37 il 25/02/08 alle 19:43 via WEB
tu pensi che l'aborto sia praticato come un anticoncezionale? e qui che ti sbagli .... ( a parte le eccezioni) l'aborto per noi donne è un dramma da affrontare " da sole" non lo so se hai sentito la Palombelli a Matrix il 90% per cento degli uomini che accompagnano le donne ad abbortire non guardano memmeno in faccia la donna che si sta sottoponendo ad un intervento delicato sia fisico che psicologico ... per paura di incontrare lo sguardo di lei che gli domanda" lo devo fare proprio?" quindi ha ragione la lafatadelmare del mare che l'aborto è una questione soltanto femminile ..... Ferrara non mi ha dato fastidio perchè è il successore della oriana del papa ma soltanto perchè secondo me per entrare in politica non aveva bisogno di calpestare la dignità della donna ..... per quanto riguarda il papa io sono perfettamente laica .... non mi interessa quello che dice e quello che fa .... un bacio demy^_*
 
     
demy_moore37
demy_moore37 il 25/02/08 alle 19:53 via WEB
abbortire scritto anche due b.... un bacio demy^_*
 
     
a_tiv
a_tiv il 26/02/08 alle 10:04 via WEB
Demy penso di non aver sostenuto che non sia un dramma per le donne. Ma da questo, e dalla trasmissione Matrix con la moglie di Rutelli, affermare che gli uomini ne debbano restare fuori mi sembra un'ingiustizia ed un ulteriore drammatizzazione che considero sbagliata. Non è con l'affrontare in modo ideologico il problema che si definiscono gli spazi di un necessario confronto etico. Io non sono il difensore di Ferrara e non conosco nenanche tutti i limiti del suo pensiero perchè, come sai, è uno stimolatore atipico. E' un provocatore intellettuale che parte da sue idee e si muove per far emergere anche i ghetti dei pensieri degli altri. Pone una questione che è partita dalla moratoria sulla pena di morte. Una riflessione, la sua, che non si può far abortire, come un feto poi dimenticato da tutti, ma il cui ricordo rimane spesso indelebile nel dramma vissuto dalla mamma negata. Non è giusto che la 194 sia rinchiusa nella sua burocrazia e nelle carenze di un mondo sanitario tra i più squallidi del mondo civile. Non è nenanche una questione di quello che dice o che fa il Papa. Anch'io non sono credente ma devi convenire con me che la questione non è in questi termini: tra l'essere o meno credenti. Ciao Demy un bacio anche a te. Vito
 
     
eccomiqui4
eccomiqui4 il 27/02/08 alle 00:04 via WEB
Scusate ma .. l'aborto non può essere mai altro che una soluzione quando non c'é pìù altra soluzione. Quel che SI bisogna esserci: una selta libere alle donne. Come saprete sono madre. Non è ch dice: liberate l'aborto va a farlo volentieri se non c'è il bisogno, se non c'è ... chi forza la donna a decidere. E mi dic o che una donna che ha un cervello e non solo ... anche un cuore ... soffre per anni, ma sa di aver fatto la scelta giusta .. in quel mometo, in questo periodo della sua vita. L'aborto non significa NON volere figli .. significa POTER scegliere il periodo migliore.
 
     
a_tiv
a_tiv il 27/02/08 alle 13:31 via WEB
Ciao Helga sono d'accordo con te: quando non c'è altra soluzione. Ma consentimi di aggiungere anche...con tutta l'assistenza possibile, il conforto, l'aiuto e la condivisione. Si dice che l'uomo è molto spesso la parte indifferente in questo triste processo. Se è così trsciniamiolo a responsabilizzari, non con la forza fisica ma con quella dela persuasione e della spinta morale. Non sarebbe meglio così? E se si parlasse di questo, invece di ergere barriere e sollevare steccati? Se si parlasse di educazione sessuale seria e non, come avviene in Italia, del tutto precaria se non assente, non sarebbe meglio? E se le pratiche contraccettive fossero accessibili e gratuite? Se tutto ciò si potesse fare con serietà? Ciao Helga...le donne sono esseri meravigliosi ma in quanto a cocciutaggine su certi argomenti! Un abbraccio. Vito
 
     
eccomiqui4
eccomiqui4 il 27/02/08 alle 22:40 via WEB
Ciao Vito! E certo con tutta la assistenza e conforto possibile (si capiva dal mio post sul tema, almeno ho cercato di esprimerlo). Meglio però un uomo indifferente che un uomo che forza la donna a fare un aborto... però si, la responsibilità dovrebbe toccare sempre a tutti due!!! Una educazione sessuale seria non basta, credimi ... si può sapere tutto e perdere la testa poi quando il sangue non è più nel cervello ma ... ehsi, proprio li! E pensa un po: da noi c'é questa educazione, contracoettive non sono gratuite e ... accanto all'istituto famosissimo per l'aborto c'è la società contro l'aborto. E loro sono presentissimi all'entrata dell'istituto dando 'assassina' ad ogni donna che sta per entrare. Bella scena, vero? Un abbraccio ... ciao Helga
 
     
a_tiv
a_tiv il 28/02/08 alle 09:13 via WEB
Ciao helga buon giorno. Esprimi parole vere e sentimenti vissuti da tante donne. E' per questo che la questione deve essere discussa...è per qusto che si devono aprire...i cervelli...ed i cuori di tutti. Io non sono contro la consepolezza della maternità ma sono contro la tragedia di una mamma negata. Non mi piace prendere episodi e farli valere come testimonianze perchè so che è un esercizio strumentale, ma non si può negare che ci siano state madri coraggiose che hanno donato la loro vita per la nascita dei loro figli. Mi piacerebbe che su questa questione si tornasse a discutere anche perchè in questo campo, la legge, non impedisce il giudizio morale. Discutere e capire, invece, penso che possano creare consapevolezze e comprensioni diverse. Ciao...un bacio. Vito
 
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UNDICI SETTEMBRE

Crono 911: tutto su l'11 set 2001  a  N.Y.

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LA GIORNATA DEL RICORDO

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Il ricordo dei martiri delle foibe e dell’esodo dei 350.000 italiani, giuliani, istriani e dalmati

 

GIORNATA DELLA MEMORIA

27 gennaio 2007 Il giorno della memoria

Per non dimenticare

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Dove eravamo?

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
 

Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
 

Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli? 

Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.

Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.

 

GRIDO DI LIBERTÀ

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"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.

Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.

In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.

Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.

Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.

Impari ad ascoltarla."

Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad  - Teheran dicembre 2006

 

ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)

Durante la sua visita a Berlino del 26 giugno 1963, il presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy pronunciò un discorso toccante. Il suo discorso sarebbe divenuto simbolo della Guerra Fredda:


«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Ich bin ein Berliner! (sono un Berlinese).»

* * *

A berlino ci sono andato nell'agosto del 1971.

Dopo 10 anni dalla realizzazione del "muro" nella notte tra il 12 ed il 13 agosto del 1961.

Il 12 ed il 13 agosto del 1971 ero a Berlino.

Mi sono recato nella parte est della città il giorno 12, con un permesso che mi scadeva a mezzanotte, ho rischiato la chiusura del varco per una sfilata militare che m'impediva l'accesso alla Friederich strasse, unico passaggio per turisti e stranieri.

Il 13 agosto la Berlino comunista celebrava la separazione della città con una parata militare oceanica: celebrava il muro.

Ero là anche il 13 agosto mattina ad assistere.

Honeker sul palco nella Under Der Linden che arringava la folla.

La sua voce severa, dura, autoritaria.

Non avevo mai visto e sentito niente di simile dal vero.

Non capivo le parole ma ne interpretavo la violenza.

Mi sono sentito berlinese anch'io.


Vito Schepisi
 

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