Il Libero PensieroIl blog di Vito Schepisi |
10 DICEMBRE: GIORNATA MONDIALE DEI DIRITTI UMANI
Il 10 dicembre del 1948 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamava la Giornata Mondiale per i Diritti Umani
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CONDANNA DEL COMUNISMO
Risoluzione del Consiglio di Europa n.1481 del 25 gennaio 2006 - Condanna del Comunismo
Il 25 gennaio 2006 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approva la Risoluzione n. 1481, che condanna i crimini dei regimi comunisti
europei.http://www.democraticicristiani.it/europa/ris_1481.html
« Libertà d’informazione e... | Rapidità di pensiero » |
Sono due i pilastri su cui si costruisce una credibile azione di governo.
Economia e Politica Estera.
Su questi poggia l’architrave che rende credibile il solido supporto.
Dall'entrata attraverso questa porta passa la gestione di un Paese.
Se viene a mancare uno dei due pilastri l’architrave si incrina e rischia di crollare, travolgendo coloro che passano sotto.
L’economia di un Paese è un meccanismo complesso nelle sue articolazioni ma anche di una semplicità estrema.
Niente di diverso dai principi della gestione finanziaria di un buon padre di famiglia.
Questi ha introiti periodici ma ha anche spese periodiche e la necessità di provvedere alle esigenze quotidiane.
Distribuisce il proprio reddito a seconda delle occorrenze, tenendo presente la necessità di far rientrare la spesa corrente all’interno della sua capacità di reddito e la spesa straordinaria (ad esempio, acquisto di una casa o di una automobile o di altro bene di consumo da poter dilazionare in uno spazio di tempo più ampio) attraverso la potenzialità residua delle possibili economie.
In caso di difficoltà il buon padre di famiglia, cosciente di non potersi aumentare autonomamente le entrate, a meno di azioni delittuose, non assume debiti e stabilisce politiche di rigore.
Uno Stato virtuoso dovrebbe fare altrettanto.
Ma un Governo se è presieduto da Prodi non la pensa così.
Ha aumentato la spesa corrente, speso risorse non disponibili, bloccato gli investimenti produttivi, assunto mezzi, strumenti e uomini per soddisfare i piaceri della sua corte, prelevato i risparmi dei lavoratori, allargato il suo debito, coltivato ed intensificato privilegi e favori.
Per finanziare tutto questo, ha inasprito il prelievo fiscale alle famiglie ed alla piccola e media impresa, tassato il risparmio, scoraggiato gli investimenti.
Ha lesionato, cioè, uno dei pilastri su cui poggia l’architrave che ci consente di avere sviluppo economico, occupazione, politiche sociali e ricchezza.
L’Economist, il famoso quotidiano economico inglese che ai tempi di Berlusconi, quando muoveva critiche al suo Governo, era la “Bibbia” dell’economia, qualche giorno fa nella sua edizione settimanale a cura del suo ufficio studi, parlando delle difficoltà della politica italiana, affermava:
«Come risultato dell’instabilità politica, sono improbabili importanti riforme economiche. La debolezza dei conti pubblici resta un altro problema, e le misure di consolidamento da parte del governo, man mano che verranno approvate, avranno come risultato quello di appesantire la pressione fiscale piuttosto che tagliare la spesa, deprimendo i consumi privati».
Anche il Wall Street Journal, altro quotidiano pilastro dell’analisi economica mondiale, non è tenero con Prodi.
Soffermanodosi sulla politica economica italiana ed anche sulle cosiddette liberalizzazioni, nell’edizione del primo febbraio, si esprimeva in questi termini:
“Tutto il potere ai soviet? Sembra questa la via seguita dal governo per realizzare le sue cosiddette riforme a favore del libero mercato”
ed ancora:
“ L’unico mercato che il governo sta aprendo è quello del favore politico, che le imprese devono conquistare se vogliono lavorare in questo paese.”
Lesioni quindi, gravi lesioni al pilastro dell’economia.
Se consideriamo che sulla politica estera, in seno alla maggioranza, ci sono così tante crepe da farsi votare dall’opposizione un Ordine del Giorno che approva l’azione del governo sull’allargamento della base americana di Vicenza, e con la maggioranza che vota contro, vuol dire che l’architrave non regge proprio più.
Abbia allora Prodi la dignità di dimettersi.
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UNDICI SETTEMBRE
Crono 911: tutto su l'11 set 2001 a N.Y.
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GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2007 Il giorno della memoria
Per non dimenticare
Dove eravamo?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, anime tragiche, tragici volti stupiti, adunati come gregge sperduto, chiuso tra cani pastori con sembianze d'uomo.
Latrati incomprensibili davano tremito nascosto alle loro membra, al loro il cuore; la loro anima immobile di terrore, i loro pensieri mortificati da abusi su corpi e anime.
Era sempre inverno in quegli anni, anche in primavera e in autunno e in estate.
Dov'eravamo noi, allora?
Conducevamo quei treni, tragici forzieri d'umano carico, o li aspettavamo tra la neve, quei convogli?
Li ho rivisti ieri sera, in bianco e nero, e un attimo eterno di disperazione mi ha investita.
Disarmata e impotente ho sparso inutili lacrime nel guardarli, e ho chiesto un inutile perdono alla vita, per me e per tutti coloro che, allora, calpestarono esistenze innocenti con gli occhi dell'anima bendati.
Ringrazio sentitamente una mia cara e sensibile amica, autrice delle parole. Parole che ho condiviso e chiesto di rendermele disponibili.
GRIDO DI LIBERTÀ
"Signor Presidente, lei si vanta di aver dato al nostro paese una libertà della quale non ha mai goduto, mentre l'unica libertà che ancora non ci è stata tolta è quella di respirare e camminare, per il resto non abbiamo mai vissuto in una situazione peggiore per quanto concerne le libertà individuali e collettive.
Probabilmente non condividiamo il significato della parola libertà.
In una società libera gli studenti non sono cacciati dalle università in quanto dissidenti, non sono pestati regolarmente dai suoi sostenitori perché contrari al suo governo, non si vedono negare il diritto a organizzarsi in associazioni o a pubblicare riviste.
Lei ci ha accusato di essere agenti di potenze straniere, se riuscirà a dimostrare questa sua accusa ci autoimpiccheremo per aver tradito il nostro paese.
Quelle grida che lei ha ascoltato lunedì, non erano voci individuali, era la voce di un popolo che chiede libertà, democrazia e giustizia.
Impari ad ascoltarla."
Lettera scritta dagli studenti dell'Università di Teheran al Presidente Ahmanidenejad - Teheran dicembre 2006
ICH BIN EIN BERLINER! (J. F. KENNEDY 26.6.1963)
«Ci sono molte persone al mondo
che non comprendono, o non sanno,
quale sia il grande problema tra
il mondo libero e il mondo comunista.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che
il comunismo è l'onda del futuro.
Lasciateli venire a Berlino!
Ci sono alcuni che dicono che,
in Europa e da altre parti,
possiamo lavorare con i comunisti.
Lasciateli venire a Berlino!
E ci sono anche quei pochi che
dicono che è vero che
il comunismo è un sistema maligno,
ma ci permette di fare progressi economici.
Lasst sie nach Berlin kommen!
Lasciateli venire a Berlino! [...]
Tutti gli uomini liberi,
ovunque essi vivano,
sono cittadini di Berlino,
e quindi, come uomo libero,
sono orgoglioso di dire,
Inviato da: aldo.giornoa64
il 25/03/2015 alle 21:09
Inviato da: aldo.giornoa64
il 26/01/2015 alle 21:57
Inviato da: Vince198
il 23/09/2014 alle 17:09
Inviato da: Kalim44
il 12/08/2014 alle 10:51
Inviato da: a_tiv
il 14/07/2014 alle 07:48