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Post N° 100

Post n°100 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da viva.ibra

Zlatan Ibrahimovic, o più semplicemente Ibra, è un calciatore dell’Inter, con il ruolo di attaccante. E’ il leader, il faro della quadra nerazzurra, un campionissimo. Chi è convinto che le grandi doti tecniche non si possono trovare in un calciatore alto si sbagliava: Zlatan è alto, fisicamente dotato e forte, ma ha un grandissimo tasso di tecnica. Le sue giocate di fantasia, autentiche invenzioni che solo un poeta del gol può fare, lo rende un calciaore unico, un autentico fuoriclasse inimitabile, un trascinatore, un leader. Personalità, forza, stile, tecnica, magie, colpi di tacco, giocate e numeri: Ibra è tutto questo e molto altro. È l'unico calciatore svedese ad aver vinto il Guldbollen per ben tre volte. Attaccante forte fisicamente, agile e dotato di una grande tecnica individuale, può ricoprire anche la posizione di trequartista. Ha dei piedi grandi – il 38, 38 e mezzo – ma buoni: sa accarezzare il pallone dando dei tocchi precisi, ma anche tirare dei titi forti e fare gol. Segna e fa segnare. Paragonato a Marco van Basten, i suoi punti di forza sono il dribbling, la visione di gioco e la grande precisione nei passaggi. È dotato di un tiro potente e preciso, il quale lo rende un buon finalizzatore ed un rigorista. Poiché ha praticato taekwondo da giovane, diventando cintura nera, la Gazzetta dello Sport ha paragonato alcuni suoi movimenti nel segnare alle tecniche proprie delle arti marziali. E’ alto 192 cm e pesa 85 kili e indossa il numero di maglia 8.

 

Ibra è nato il 3 ottobre 1981 a Malmö,  in Svezia, da una famiglia di emigranti provenienti da Bijeljina, in Bosnia-Erzegovina, da padre bosniaco e madre croata, Ibrahimović cresce a Rosengård in Malmoe. Zlatan Ibrahimovic ha iniziato giovanissimo a giocare a calcio. Già a dieci anni gioca nella squadra del Balkan, nella categoria dei ragazzi due anni più grandi di lui. In una partita contro la squadra del Vellinge parte dalla panchina. Alla fine del primo tempo il Balkan è sotto 4-0 e Zlatan entra in campo nella ripresa: è lui a realizzare le otto reti del risultato finale (8-5). Prima di approdare all’Inter ha militato 3 anni nel Malmo, quattro nell’Ajax e due nella Juventus. Nel 1995, all'età di 13 anni, viene acquistato dalla squadra della sua città, il Malmö FF. Nel 1999 fa il suo esordio nella Allsvenskan dove, fino al 2001, colleziona complessivamente 40 partite e 16 gol e suscita l'interesse di grandi club come l'Arsenal di Arsèn Wenger.

Nel 2001 viene acquistato dall'Ajax di Leo Beenhakker per 7,8 milioni di euro. Tuttavia l'affermazione del calciatore avviene sotto la guida tecnica di Ronald Koeman. In totale nei Paesi Bassi gioca 106 partite siglando 46 gol. Con l'Ajax ha vinto due campionati olandesi (2002 e 2004), una Coppa d'Olanda (2002) e una Supercoppa d'Olanda (2002).

Dopo alcune trattative con la Roma non andate a buon fine nell'estate 2003, nell'estate dell'anno successivo è la Juventus ad acquistare il giocatore per 16 milioni di euro.

Nel primo anno in bianconero è decisivo per la conquista del 28° scudetto (titolo poi revocato in seguito allo scandalo del calcio italiano del 2006). Diventa da subito insostituibile, segnando all'esordio in campionato in Brescia-Juventus 0-3, e ripetendosi con marcature importanti, come la doppietta alla Fiorentina o la tripletta al Lecce. L'annata è, però, macchiata da alcune intemperanze, come quando lo svedese colpisce Córdoba e il colpo a Mihajlović in Juventus-Inter 0-1. In campionato colleziona 35 presenze e in totale mette a segno 16 gol, ma nessuno di questi in UEFA Champions League.

Il suo secondo anno alla Juventus è meno brillante. Segna 10 gol (7 in campionato e 3 in Champions League, il primo contro il Rapid Vienna in Juventus-Rapid Vienna 3-0). Il primo gol in campionato arriva non prima dell'ottava giornata contro il Lecce e il secondo gol stagionale lo segna dopo tre giornate contro il Livorno (batte Amelia con un pallonetto). Poi va a segno in Roma-Juventus 1-4, quando, su lancio di Emerson, raccoglie il pallone di tacco, dribbla il difensore avversario e manda il pallone in rete con l'esterno destro. Il quarto gol è quello segnato al Parma nell'incontro pareggiato per 1-1. Il gol forse più importante della stagione lo segna contro la sua futura squadra, l'Inter: è quello che permette alla Juventus di sconfiggere i nerazzurri a Milano per 2-1. Il suo sesto gol è quello segnato in casa del Messina. L'ultimo gol è ancora fondamentale per la conquista dello scudetto che poi verrà revocato: segna contro il Palermo alla penultima giornata (2-1 per i bianconeri). Disputa la sua ultima partita con la Juventus di lì a una settimana, contro la Reggina allo Stadio San Nicola, campo neutro, di Bari, dove non segna.Nonostante i pochi gol, il giocatore è autore di numerosi assist. In Champions League, a dispetto dei 3 gol, il più delle volte le prestazioni dello svedese sono spesso al di sotto delle attese: contro il Bayern Monaco, nella stagione 2005/2006,si fa espellere ingenuamente giocando però ottimamente entrambe le partite.In una infatti favorisce il goal di Del Piero con una conclusione(effettuata dopo uno splendido numero con cui salta due giocatori)che Kahn non trattiene e che permette il tap-in,nell'altra segna un goal.Nella doppia sfida contro l'Arsenal, che passerà il turno,sempre della stagione 2005/2006,offre grandi prestzioni sotto il profilo pofessionale. Essendo la Juventus coinvolta nello scandalo del calcio italiano, Ibrahimović intende cambiare squadra. Dopo la notizia della retrocessione in Serie B della squadra torinese, in agosto si trasferisce all'Inter. Il club nerazzurro ha battuto la concorrenza del Milan e si è assicurata qusto fortissimo campione, un fuoriclasse, un claciaore di prima fascia, che tutti vorrebbero avere nella propria squadra. In totale con la Juventus, in due stagioni, colleziona 91 presenze, 26 gol e 17 assist, e vince 2 scudetti, revocati entrambi a seguito dello scandalo del calcio. Nella sua prima conferenza stampa in nerazzurro al centro sportivo “Angelo Moratti” si è presentato dichiarando: “Da piccolo ho sempre tifato Inter”. Inizia la sua storia presente e futura: Ibra i n nerazzurro, idolo della Milano interista, ma apprezzato da tutti gli amanti del calcio. I tifosi dell’Inter vorrebbero vedergli cucita addosso la maglia nerazzurra per sempre e questa sembra essere la sua volontà.

Di grande personalità, istintivo e un po’ ribelle
Attaccante dal fisico potente, possiede enormi capacitá tecniche che gli permettono giocate di grande classe. Dotato oltretutto di grande agilità e doti acrobatiche. Nell’Inter di Mancini inizia a segnare anche molti gol, oltre che giocare con grande classe, facendo segnare e contribuendo ai risultati della squadra e ai suopi successi, divenendo trascinatore, e deliziando il pubblico con delle giocate che da sole valgono il prezzo del biglietto.

Nell'estate 2006, in seguito alle vicende dello scandalo del calcio italiano, lascia la Juventus ed approda all'Inter, che batte la concorrenza del Milan e si aggiudica l'attaccante per 24,8 milioni di euro. Le prime parole da nerazzurro di Ibrahimović sono[7]:

 

« Da piccolo tifavo per l'Inter. Sono arrivato in una squadra molto forte, il mio futuro è qua. Sono stato molto professionale, ho rispettato il mio contratto ma alla fine si è presentata questa occasione e siamo rimasti tutti contenti, io, l'Inter e anche la Juve. Questo è il calcio, dovevo pensare al mio futuro e il mio futuro è qui. Mi dispiace per i tifosi juventini, ma la vita continua. »

 

 

Dopo aver vinto la Supercoppa italiana con l'Inter, è uno dei protagonisti della stagione 2006-2007, conclusasi con la vittoria dello scudetto con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato. Segna al debutto contro la Fiorentina allo Stadio Artemio Franchi. Titolare del reparto avanzato di Roberto Mancini, continua ad andare in gol con una certa regolarità nell'arco dell'annata e risulta decisivo per le due vittorie stagionali dell'Inter nel Derby di Milano. In totale colleziona 27 presenze, 15 gol e 8 assist. Appena conquistato lo scudetto, si fa operare a Rotterdam per un'infiammazione all'adduttore destro.

Anche nella stagione successiva si conferma punto di forza dei nerazzurri. Oltre a segnare con regolarità in campionato, si sblocca e realizza il primo gol in UEFA Champions League nella partita col PSV Eindhoven, contro cui è autore di una doppietta. Dopo un'assenza di un mese e mezzo (dal 29 marzo), torna a giocare nel secondo tempo della gara dell'ultima giornata di campionato con il Parma, contro cui realizza i due gol decisivi per la vittoria del sedicesimo scudetto interista. La stagione 2007/2008, per lui, si conclude con 26 presenze, 17 gol (di cui 8 su rigore) e 9 assist in campionato, e 7 presenze, 5 gol (di cui 1 su rigore) e 3 assist in Champions League. Con l'Inter ha vinto 2 scudetti e 2 Supercoppe italiane. Nel 2008 lo svedese ha dichiarato di voler diventare capitano dell'Inter dopo Javier Zanetti, il capitano. QWuesto testimonia una certa passione per i colori nerazzurri, un amore e un legame con l’Inter. Che un simile fuoriclasse voglia concludere la carriere all’Inter è un grande onore, vista la sua età giovane.

Ibra è il leader anche della propria nazionale, la Svezia. Al debutto con la nazionale svedese under-21 contro la Macedonia segna subito un gol, gioca la sua prima partita con la nazionale maggiore il 31 gennaio 2001 (contro le Isole Faroer). All'età di 20 anni è stato convocato per la fase finale della Coppa del Mondo.Tutti si ricorderanno il gol segnato contro l’Italia ad Euro 2004. Gli azzurri sono in vantaggio per 1-0 e, a pochi minuti dalla fine della partita, vengono raggiunti da una rete di tacco proprio di Ibrahimovic.

Esordisce con la Nazionale svedese nel gennaio 2001 contro le isole Fær Øer e a 20 anni viene convocato per la fase finale della Coppa del Mondo 2002. Si guadagna un posto da titolare accanto a Henrik Larsson in vista del Campionato europeo 2004, dando un fondamentale apporto alla qualificazione della Svezia ai quarti di finale con un gol alla Bulgaria e uno, di tacco, all'Italia. Nei quarti di finale sbaglia uno dei calci di rigore che condannano la Svezia all'eliminazione in favore dell'Olanda.

Più negativo per lui risulta il Mondiale di Germania 2006, dove è stato appannato e inconcludente. La Svezia verrà eliminata dalla Germania agli ottavi, dove Zlatan esce acciaccato prima del termine. Il Mondiale si chiuderà per lui senza gol.

Il suo rapporto con la Nazionale si incrina negli ultimi mesi del 2006. In ottobre, dopo essere stato allontanato dal ritiro dal commissario tecnico Lars Lagerbäck a causa di una "evasione" notturna assieme ad altri due giocatori per festeggiare il compleanno del compagno Mellberg, decide di rinunciare temporaneamente alle convocazioni. Fa ritorno in rosa solo a fine marzo 2007, per la partita contro l'Irlanda del Nord a Belfast valida per le qualificazioni al Campionato europeo 2008. Nelle successive dodici partite di qualificazione agli Europei non riesce a segnare. Tornerà al gol con la maglia della Nazionale soltanto il 10 giugno 2008 in Svezia-Grecia 2-0, primo turno del gruppo D. Il suo ultimo gol con la Svezia risaliva all'ottobre 2005. Nella successiva partita andrà nuovamente a rete nell'1-2 contro la Spagna. Davvero un grande.

Con la sua compagna Helen ha un figlio, Vincent.

Oltre ad essere un fuoriclasse ciene descritto come una grande persona anche fuori dal terreno di gioco.

Il direttore di Inter Channel, Roberto Scarpini, lo ha soprannominato “Il Genio”, perché dai suoi piedi può uscire: un gol, un’assist o una grande giocata durante ogni partita, durante ogni azione.

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