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A Pasian di Prato , l'Uti non passa


No all'UTIDopo quattro ore di "travagliato" dibattito, l'assemblea consiliare, con oltre due terzi dei presenti, respinge l'approvazione dello statuto dell'Unione territoriale intercomunale del Friuli Centrale. Contro i 13 consiglieri che hanno deciso di rifiutare l'atto costitutivo dell'Uti, solo tre i favorevoli alla riforma degli enti territoriali e un voto di astensione. Molte, troppe, le perplessità che si annidano intorno alla riforma che, a detta della compagine di maggioranza guidata dal primo cittadino Andrea Pozzo, porterà allo svilimento dei piccoli Comuni, annessi a una «elefantiaca struttura burocratica» – come l'ha definita Pozzo – che governerà 170 mila abitanti e nella quale i sindaci delle amministrazioni più piccole non conteranno nulla, a differenza di Udine che deciderà per tutti. Giovedì sera il primo punto all'ordine del giorno della seduta consiliare è stato dibattuto in una sofferta discussione dove tutti e 17 i consiglieri hanno voluto esprimere il proprio parere in merito. A poco è valsa la commissione dello scorso martedì convocata per far luce sugli aspetti poco chiari della legge Panontin: alla maggioranza dell'assemblea la riforma non piace e manca di una sufficiente discussione politica. Tant'è che anche dai banchi dell'opposizione è arrivato il diniego, con i consiglieri Giorgio Ursig e Daniele Pala (Gruppi civici) che hanno espresso voto contrario, mentre pur essendo in linea con i principi generali della riorganizzazione degli enti locali che punta a tagliare costi e redistribuire competenze, il consigliere Alfonso Lendani, capogruppo di Giovani per Pasian di Prato, non condivide «aspetti procedurali e attuativi, forzati dal punto di vista del confronto politico e nei meccanismi d'approvazione», il quale ha preferito astenersi. Vota compatta Pasian di Prato democratica, che vede invece nella riforma la possibilità di tutelare la specialità della regione e di mettere in atto «meccanismi nuovi per il sistema delle autonomie locali».