vivapasian

Non è più la guida


Rossi non è più la guida del Carroccio, al suo posto Del FornoTarcisio Rossi non ricopre più la carica di capogruppo consiliare ed è stato espulso dalla Lega Nord. La comunicazione inviata dal segretario nazionale del Carroccio Massimiliano Fedriga e letta in aula dal vicesindaco leghista Lorenzo Tosolini non lascia dubbi: Rossi, per il Carroccio, non rappresenta più la guida del movimento pasianese.Alla base della decisione l'attacco di Rossi all'assessore Ivan Del Forno, accusato di aver agevolato col suo voto consiliare l'associazione presieduta dal padre. Una presa di posizione che Fedriga non ha tollerato.Anche perché, come precisa la nota pervenuta dalla direzione regionale alle autonomie locali - letta in consiglio e su cui sempre Rossi aveva presentato un'altra mozione -, la violazione attribuita a Del Forno non sarebbe mai avvenuta, visto che l'assemblea non può deliberare su specifici contributi. «Ci sono regole nel partito, ma soprattutto nella maggioranza - spiega Tosolini - e il continuo ostruzionismo di Rossi è inaccettabile. Ci vuole onestà intellettuale, ora decida cosa fare». NON SI ARRENDE Ma Rossi non si arrende e non intende dare le dimissioni, nonostante sia stata approvata la mozione di Tosolini che modifica il regolamento e spiana la via a Del Forno per ricoprire la carica di capogruppo.«Una vergogna - dice Rossi -. Questo è il comportamento di un partito che si proclama vicino ai cittadini e poi espelle i militanti senza darne comunicazione: ne sono venuto a conoscenza in consiglio, dopo che sono stato un fondatore del movimento in paese». NUOVO CAPOGRUPPOA giorni, per Rossi, la Lega ufficializzerà la decisione di nominare Del Forno capogruppo; sull'ipotesi di abbandonare il Carroccio il consigliere non intende cedere.«Sono stato eletto nella Lega e ora che faccio? Non rappresento più i cittadini che mi hanno eletto - rileva -? Mi sentirò libero di votare secondo coscienza».Passato senza sorprese il punto che aveva creato attrito tra la Lega da una parte e Rossi e Toneatto dall'altra: «A dimostrazione che la maggioranza - conclude Tosolini - è unita e coesa».