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Allarme fabbricati


Santa Caterina alcuni edifici sono fatiscenti. Lo segnalano i residenti, ma anche i commercianti, che hanno evidenziato la situazione di degrado in cui versano alcuni fabbricati proprio all'ingresso del paese.Non certo un bel biglietto da visita per chi arriva a Pasian di Prato, che si trova di fronte agli occhi due edifici, uno di fronte all'altro, diroccati e senza alcuna manutenzione. «C'e un degrado totale: questi stabili sono vecchi e sporchi - rileva un'esercente -. Già il commercio è quello che è e si fatica a lavorare, se si lascia le proprietà abbandonate a se stesse è un disastro, è inutile fare delle belle vetrine se un cliente non ha nemmeno la voglia di passeggiare».La situazione è «vergognosa» anche per molti cittadini che, da tempo, attendono che qualcuno si prenda la briga di rimettere in sesto gli edifici, o almeno tenerli puliti. L'edicola ha chiuso un paio di anni fa e non è stata più riaperta, mentre il negozio a fianco aveva già abbassato le serrande in precedenza.«Sono intervenuti anche i vigili del fuoco per mettere in sicurezza gli stabili interessati - commentano -: non spetta a noi stabilire se siano pericolosi o meno, ma dai proprietari sarebbe almeno da pretendere un po' di pulizia».Il Comune è a conoscenza della situazione ma, trattandosi di una proprietà privata, ha le mani legate. «Su uno degli edifici, quello in cui prima c'era il panificio, c'e l'ipotesi di realizzare una social Auser con una quarantina di abitazioni. L'immobile è stato acquistato da un privato e abbiamo già approvato due anni fa la variante urbanistica - spiega il vicesindaco Lorenzo Tosolini -: siamo in attesa del completamento del percorso amministrativo che porti al finanziamento e dunque all'esecuzione dei lavori. Sarà nostra premura sollecitare i proprietari per un'adeguata pulizia».Per quanto invece riguarda l'altro caseggiato, sempre di proprietà privata, «abbiamo ricevuto diverse proposte di piano particolareggiato - conferma Tosolini -, ma ne attendiamo una che sia compatibile con le direttive previste dal piano regolatore in quella zona».