Creato da antonio.palmas il 08/08/2010
La vita quotidiana spesso mi porta a confrontarmi con la sofferenza, con la tragedia di una malattia incurabile o di una troppo prematura morte.
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Post n°5 pubblicato il 14 Agosto 2010 da antonio.palmas
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Post n°4 pubblicato il 11 Agosto 2010 da antonio.palmas
Una delle frasi che più spesso si leggono nelle campagne di sensibilizzazione alla donazione d’organi è “il trapianto è vita”; tale affermazione è innegabile: migliaia di persone in tutto il mondo, trapiantate di rene, hanno migliorato enormemente la loro qualità di vita non dovendosi più sottoporre alla dialisi, tante altre, nel caso di trapianti salvavita quali cuore e fegato, hanno potuto continuare a vivere. Se il trapianto è quindi un evento gioioso non bisogna dimenticare che alla base di tutto vi è purtroppo un fatto triste e doloroso come la morte di una persona, evento mai facile da accettare. Uno dei problemi del trapianto è la discrepanza tra necessità e disponibilità di organi ed uno dei motivi è rappresentato da una percentuale ancora rilevate, di rifiuti alla donazione; i motivi di questo sono diversi ma sicuramente uno dei più rilevanti riguarda il dubbio che quella persona sia veramente morta. Frasi come “Ma come faccio ad essere sicuro che sia morto, respira ancora”, “Non do l’assenso, non voglio essere io ad ucciderlo”, “Non do l’assenso, finché il cuore batte c’è speranza” sono comuni e sicuramente comprensibili ma sono probabilmente dovute ad una non perfetta conoscenza del problema, soprattutto riguardo al significato di morte cerebrale. Spesso si tende a confondere la morte cerebrale con il coma, situazione a prima vista simile ma in realtà completamente differente dalla precedente. •Il coma è una perdita di conoscenza dell’individuo, di gravità variabile, ma sempre potenzialmente reversibile e la reversibilità e dovuta al fatto che permane ancora attività cerebrale. •La morte cerebrale è invece morte dell’individuo in quanto purtroppo il cervello non presenta più alcun segno di funzionamento con polmoni e cuore che funzionano solo grazie a dei macchinari. Purtroppo però, nel linguaggio comune ed attraverso alcuni mezzi di informazioni, le parole utilizzate risultano talora imprecise e di conseguenza generano dubbi e confusione nella popolazione; termini come coma e morte cerebrale, di per se chiaramente interpretabili, vengono spesso accomunati ad altri quali coma irreversibile, coma profondo, clinicamente morto che spesso creano attese e speranze non realistiche nei famigliari ed ostacolano la diffusione della consuetudine di donare gli organi in seguito a morte cerebrale. La diagnosi differenziale tra coma e morte cerebrale è una diagnosi certa ed avviene attraverso la valutazione clinica e strumentale della presenza o meno di attività cerebrale. La diagnosi di morte cerebrale è semplice e non necessita di strumenti sofisticati ma proprio per garantire la maggio trasparenza, una legge italiana (Legge 2 dicembre 1975 n.° 644 e Legge 29 dicembre 1993, n. 578 e successive modifiche) prevede che essa venga fatta in modo strettamente codificato; le modalità, qui riportate in modo semplificato, attraverso cui si arriva alla diagnosi ed alla conferma di morte cerebrale sono: 1.Diagnosi di morte cerebrale da parte del medico di Rianimazione; in caso di morte cerebrale devono coesistere: stato di incoscienza, assenza di riflessi del tronco cerebrale ed assenza di respiro spontaneo, silenzio elettrico cerebrale dimostrato attraverso l’elettroencefalogramma. 2. Richiesta di convocazione da parte del medico della Rianimazione di una Commissione Medica che eseguirà l’accertamento; tale Commisione è composta da tre medici di 3 specialità diverse: - anestesista-rianimatore - neurologo - medico-legale 3.l’osservazione deve durare: - 6 ore per gli adulti e per i bambini in età superiore ai cinque anni - 12 ore per i bambini di età compresa tra 1 e 5 anni - 24 ore nei bambini di età inferiore ad un anno 4.in concomitanza con i parametri clinici riportati in precedenza, deve essere evidenziata all’elettroencefalogramma la presenza di silenzio elettrico cerebrale per una durata continuativa di 30 minuti (il cosiddetto elettroenecefalogramma piatto); le registrazioni elettroencefalografiche vanno ripetute a metà ed alla fine del periodo di osservazione. 5.In caso di silenzio elettrico in tutti i tracciati elettroencefalografici ed in assenza di cambiamenti dello stato clinico, la commissione si riunisce ed accerta la morte dell’individuo. |
Post n°3 pubblicato il 10 Agosto 2010 da antonio.palmas
É il primo caso al mondo di prevenzione efficace dell’infezione da WNV in un paziente che contrae la stessa con l’organo trapiantato. |
Post n°2 pubblicato il 09 Agosto 2010 da antonio.palmas
Robert N. Test Di mio aggiungo: non voglio che al mio funerale ci siano dei piagnistei, non dico di sganasciarsi dalle risate, ma di essere allegri. Non ci voglio nemmeno dei fiori, perchè i fiori si regalano ai vivi e non ai morti Non piangete perchè sono morto, ma sorridete perchè mi avete conosciuto. |
Post n°1 pubblicato il 08 Agosto 2010 da antonio.palmas
Apro questo argomento con un pensiero di Henry Scott Holland La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace. |
Inviato da: dolce_magnolia1
il 20/12/2011 alle 20:46
Inviato da: antonio.palmas
il 10/12/2011 alle 05:41
Inviato da: dolce_magnolia1
il 09/12/2011 alle 17:09
Inviato da: pastelli_e_cristalli
il 14/02/2011 alle 18:38
Inviato da: antonio.palmas
il 22/09/2010 alle 09:44