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STANGATA


E' un fiume in piena l'Assessore al Bilancio del Comune di Napoli, prof. Riccardo Realfonzo. ''Il Governo Berlusconi ha ormai passato ogni limite, imponendo ai comuni della Campania e in particolare al Comune di Napoli di aumentare pesantemente la Tarsu, la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani'', ha dichiarato l'assessore. ''Si tratta di una costrizione gravissima –ha proseguito Realfonzo- che cancella gli ultimi margini di autonomia degli enti locali campani e che genererà un danno evidente alle famiglie napoletane e all'economia cittadina già provata dalla crisi. Il governo ha respinto le nostre richieste di rinviare l'aumento della Tarsu al 100 per cento dei costi di smaltimento, e non ha nemmeno preso in considerazione la nostra proposta di un adeguamento graduale, su più anni, fino al 100 per cento dei costi complessivi. E' stato, però, l'atteggiamento di chiusura mostrato dal Ministero dell'Economia a far indispettire più di ogni altra cosa l'Assessore. ''Il Ministero esige l'adeguamento integrale e immediato'', ha aggiunto Realfonzo, ''e ha bloccato di fatto ogni ipotesi di soluzione graduale che gli uffici stavano elaborando su mia precisa indicazione''. L'obbligo di incrementare la Tarsu venne stabilito nel 2007, con il Decreto Legge 61 che impose già per il 2008 di aumentare la tassa sui rifiuti solidi urbani fino alla copertura dell'intero costo del servizio di igiene urbana, aumentato esponenzialmente in seguito all' emergenza rifiuti. Tuttavia, sempre nel 2007, riconosciuta nei fatti l'impraticabilità di questa strada per il pesante incremento della tassa che si sarebbe determinato a carico dei cittadini napoletani, il precedente governo aveva prorogato il termine di un anno. Il Governo Berlusconi, invece, è rimasto sordo alle richieste del comune partenopeo e si è  rifiutato di inserire nel decreto mille proroghe lo spostamento del termine previsto per questo adeguamento. Nonostante le ripetute sollecitazioni formali in questo senso, formulate anche dal Sindaco direttamente al Sottosegretario Gianni Letta con una lettera del mese scorso, l'attesa proroga non c'è stata.