Creato da: s.angy il 06/01/2007
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Amico 

Post n°28 pubblicato il 14 Marzo 2007 da mgaspide

AMICO



 



Amico,



non vedi



le mie lacrime scendere



come acqua di fiume



in questi letti profondi



che segnano il mio viso?



 



Oh, non è dolore,



no…non lo è!



 



Un deserto



era il mio cuore,



uadi senza vita.



Restavo lì,



immobile,



come cactus



ai venti sabbiosi esposto.



Non vedevo vite



intorno a me.



 



Ma tu…dov’ eri,



amico mio?



 



Sei qui ora,



sento il tuo calore,



vicino al mio



il battito del tuo cuore.



Non sono più



vuota e sola.



Guarda …



le lacrime bagnano



le mie labbra sorridenti.



Sono vivi i miei occhi



che nei tuoi si perdono.



 



Piango di gioia,



adesso,



amico mio.





Emmegì
 

 
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Storia... storia... storielle

Post n°27 pubblicato il 14 Marzo 2007 da s.angy
 

immagine

Questa è una storia iniziata così per caso…

Una di quelle banalissime e normalissime storie fatta di piccoli episodi quotidiani.

Di una banalità sconcertante…ovvia…desueta…ma pur sempre…storia.

Essì, come ebbe a dir qualcuno di mia conoscenza…c’è Storia…e… storia e ci son poi le...storielle.

C’è la Storia [con la S maiuscola] narrata da chi ha estro…creatività…e talento.

Poi ci sono le storie [ con la esse minuscola]… di quelli che sentono rodersi dentro un pensiero… una frase… un gesto e che cercano il modo su come liberarsene.

Sono storie normali, di vita normale. Di gente che non si pone il problema dell’esistenza… della ragion di Stato o della Ragion Sociale…

Gente come me, voi, che si racconta nelle righe sfocate di una vecchia rubrica scaduta… con la labile speranza di trovar un rimedio al suo tormento.

E ci son le storielle.

Quelle, per intenderci, scambiate davanti alla porta di casa…sul pianerottolo, con il nostro dirimpettaio mentre frughiamo nella borsa in cerca delle chiavi che quando ti servono non trovi mai.

Ed è a causa di una storiella di queste che tutto ebbe inizio…o segnò la fine?

Di cosa direte voi… Forse di un qualcosa che non ha mai avuto un inizio.

Ma allora se non c’è stato inizio…è del tutto inconcludente parlar di fine…non credete?

Tutto ha un inizio e una fine…la Vita… ha un inizio e una fine…

Il giorno… e così pure la notte…

L’amore, quello tra due persone, nasce e pure lui muore….

Ogni cosa che ci circonda, purché composta di particelle di atomi e di cellule ha un principio e una fine…

Un bravo alchimista sa che “niente si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”…

E così è…

Si passa dallo stadio neonatale alla vecchiaia in una continua metamorfosi di forme cellulari…

Dalla cenere prendono vita nuovi batteri unicellulari che daranno vita ad altri pluricellulari… e così si mantiene la catena alimentare…

Dall’amore è facile passare all’odio…anzi si dice che più si è amato e più si odierà l’oggetto del nostro defunto amore…

La cosa peggiore , come ebbi sempre a leggere, è arrivare all’indifferenza… in quanto essa è la mancanza assoluta di emozioni.

Ma la mia storia [con la esse minuscola] parla solo di una amicizia finita. Ad una certa età una dovrebbe abituarsi a perdere e… trovare… amici… Si, perché ci sono gli amici, quelli con cui scambi quattro chiacchiere al bar o durante la pausa pranzo e che poi pur se non li incontri più nulla succede. E ci sono gli altri, quelli che ti trovi sempre al fianco. Anche se a volte passano mesi e mesi prima di aver loro notizie, eppure sai che se ne hai bisogno sono subito accanto a te a sostenerti ed a darti tutto il loro appoggio e la loro comprensione con la loro grande capacità di amore.

Ecco questa è la storia di come può facilmente perdersi una amicizia che non conosce la differenza tra Storia e...storia…e non conosce neanche le... storielle…

A emmegì… e che tu lo voglia o no… la fiaba finisce qui…

Questo scritto è pubblicato anche su:

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Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 04 Febbraio 2007 da vaghestelle
 

E di nuovo si lasciava prendere da un'idea, e levò la voce, rabbiosamente: "Ah! il mondo delle idee! che bel mondo!... ah! l'io, io... tra i mandorli in fiore... poi tra le pere, e le Battistine, e il José!... l'io, io!... il più lurido di tutti i pronomi!..."
Il dottore sorrise della sfuriata, non capì. Colse tuttavia il destro di volgere un po' al sereno le parole, se non l'umore e i pensieri.
"... E perché diavolo? Che le hanno fatto di male, i pronomi? Quando una persona pensa un qualchecosa deve pur dire: io penso... penso che il sole ci passeggia sulla cucùrbita, da destra a sinistra...". (Nel Sud-America, difatti, e nella canzone di Legnano).
"... I think; già: but I'm ill of thinking..." mormorò il figlio. "... I pronomi! Sono i pidocchi del pensiero. Quando il pensiero ha i pidocchi, si gratta, come tutti quelli che hanno i pidocchi... e nelle unghie, allora... ci ritrova i pronomi: i pronomi di persona..."

(C. E. Gadda, da La cognizione del dolore)

 
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Professione: Docente

Post n°25 pubblicato il 03 Febbraio 2007 da s.angy
 

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Il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dei dubbi, non già di raccogliere certezze. (Bobbio)

 
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Post n°24 pubblicato il 01 Febbraio 2007 da roxleo64
E non lo fai .
Preso dal terrore ti ritrai.
Sebbene con un brivido
allo specchio dei tuoi pensieri
in tutta la loro autoconfessione
tendi nascosto.
Se sia verità o errore
non saprei.
Una segreta predisposizione a tuffarti
con tutte le tue paure.
Ma dove?
Non lo sai.
E quello è il perchè lo fai.
O non lo fai.
 
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