una corsara mora

Post N° 14


PADANIA: ARRIVA LA MISS DIPINTA DI VERDEAltro che devolution, crisi di Governo e secessioni. In questo periodo gli alti vertici della Lega Nord, insieme ai loro concittadini, si stanno sfregando le mani in attesa di chiome lunghe, tacchi alti e curve da capogiro. L’unica elezione che conterà nei prossimi giorni, infatti, sarà quella di Miss Padania. La vincitrice sarà una donna elegante, che ”possiede i canoni della bellezza classica della Padania”. Nulla da fare, in teoria, per i marcati tratti mediterranei, per gli occhi scuri e intensi del Sud, per la pelle ombrata dallo splendido sole di Sicilia. Solo prototipi della “razza” padana vinceranno. Almeno questo è nella convinzione degli organizzatori, ma non è quello che è accaduto nelle ultime edizioni. A guardar bene, infatti, le vincitrici dei premi più importanti dello scorso anno non sembrano avere tratti classici del nord. Anzi, a dir la verità, potrebbero tranquillamente sembrare splendidi frutti del nostro meridione, visto che nessuna ostenta occhioni azzurri o tratti da bambolina. La loro provenienza emerge solo leggendo le schede personali, dove le troverete rigorosamente amanti della polenta e caldarroste. I premi di consolazione, per chi non incarna la classica bellezza padana, sono molti ma i più “significativi” sembrano essere Miss Sole delle Alpi e Miss Camicia Verde. La prima sarà ”donna di talento e creatività, con grandi ideali e fiducia in un futuro di libertà”. Se piccole perplessità sorgono sulla possibilità di trovar una ragazza con tutte queste qualità, ci sono dubbi ancor maggiori se si immagina una Padania costantemente soleggiata. Miss Camicia Verde, invece, è il ritratto della partigiana che combatte per il suo popolo perché lei è ”combattiva, anticonformista e rivoluzionaria…è il simbolo del risveglio della gente del Nord”. Ricordiamo a tutti chi per ultimo ha dato un colore alle camicie, prima dei padani, e proprio per questo vorremmo evitare alcun tipo di risveglio. In ogni modo, in questa manifestazione, oltre a gambe seducenti, fisico da modella e sguardo accattivante, sono richiesti altri requisiti che sembrano necessari più per entrare nel Partito Comunista Cinese che in un semplice concorso di bellezza. Per partecipare, come ricorda l’articolo 5 del regolamento, le ragazze devono essere cittadine padane da almeno dieci anni; non aver cambiato sesso rispetto al certificato di nascita (non si accettano sorprese!); e dulcis in fundo, non devono rilasciare dichiarazioni non in linea con gli ideali dei Movimenti che promuovono la Padania. Ridotto ai minimi termini, vuol dire proibire a ragazze di diciotto anni di esprimere le loro idee. Quindi altro che giovani con grandi ideali e fiducia in un futuro di libertà, o donne anticonformiste e rivoluzionarie, qui ancora una volta vince la logica di partito. Concludo ricordando che l’unico vero articolo 5 che dobbiamo rispettare è quello della Costituzione Italiana, che ricorda come ”l’Italia è una e indivisibile”. Per il resto non ci sono altri articoli che tengano, e nemmeno concorsi di bellezza per presunte “etnie” che non esistono, visto che il popolo italiano è uno e le sue bellezze sono uniche, da Palermo a Bolzano