una corsara mora

Post N° 35


02.06.2005«Da cattolica voglio essere libera di dire Sì. Obbligo di impianto? Un obbrobrio»Giulia Bongiorno, una delle penaliste più importanti d'Italia, cattolica, voterà tre Sì (sull'eterologa sta ancora riflettendo), nonostante l'invito all'astensione della Chiesa. Avvocato, come giudica dal punto di vista legale l'invito all'astensione che arriva dalle più alte sfere della Chiesa cattolica?«Io ritengo che in una materia come quella della disciplina dell'inizio della vita dell'individuo sia abbastanza scontato e naturale il fatto che la Chiesa dia dei suggerimenti e delle indicazioni. L'astensione è una delle modalità legittime per rispondere al referendum. Credo però che tutti i cattolici siano comunque liberi di scegliere se aderire o meno a quell'indicazione e a quei suggerimenti. Come cattolica sono convinta che il ruolo della Chiesa debba essere concreto e attivo, e al contempo penso che il cattolico abbia il diritto di scegliere».>Allora, ci può spiegare perché come cattolica ha deciso di votare tre Sì?«Questo invito all'astensione della Chiesa ha come obiettivo quello di tutelare l'embrione. Personalmente però non ritengo affatto che la legge 40 tuteli l'embrione. Basterebbe pensare che impone alla donna l'obbligo di ricevere tutti gli ovociti fecondati fino a un massimo di tre. Questo significa che 2 su 3 sono condannati a morte. Ne consegue che per tutelare l'embrione è indispensabile eliminare l'obbligo di impiantare 3 embrioni».La battaglia di questo referendum si gioca sul quorum. E ci sono un milione e 200mila aspiranti elettori, italiani all'estero, che rischiano di non essere iscritti nelle liste elettorali. E i Ds hanno denunciato 700mila elettori fantasma. Non le sembra che ci sia un tentativo illegittimo di alzare il quorum?«È possibile che di fatto una parte di italiani non riuscirà a votare, e questo numero si andrà ad aggiungere a chi sceglie di astenersi. Ma non sono in grado di valutare questo quanto inciderà. Il problema è una grossa massa di ignoranza: la gente non ha compreso che si tratti di una materia che ci tocca tutti. È essenziale che ci sia un'informazione adeguata. Per quel che riguarda gli elettori fantasma, l'ho saputo dai giornali».Rimanendo sempre sul piano giuridico, la legge 40 pone dei problemi da questo punto di vista... «La cosa clamorosa è l'incoerenza del sistema giuridico, in un Paese come il nostro che dovrebbe essere la culla del diritto. Non si può tenere da un lato la legge che disciplina l'aborto, che dà il diritto alla donna di abortire entro 3 mesi, e da un altro la legge 40 che preclude alla donna che fa una Procreazione medicalmente assistita e che si accorge che l'embrione è malformato di dire no all'embrione, perché esiste l'obbligo di impianto. Quindi la donna ha l'obbligo di subire l'impianto e poi di abortire. Dal punto di vista legale è un obbrobrio».