una corsara mora

Post N° 733


L'ultima passione dei media europei riguarda il bullismo, specialmente quello diffuso in forma di filmati su YouTube. Cosa terribile e degradante, dice il segretario inglese dell'istruzione, in piena sintonia con il primo ministro uscente Tony Blair. Il segretario dunque invita i siti a eliminare tali contenuti, prima che siano visibili al mondo. Fioroni acconsente e applaude. La cosa è tecnicamente quasi impossibile, perché non esistono sistemi automatici per farlo; è possibile solo intervenire a posteriori, rimuovendo i filmati sconvenienti. Ovviamente quei file, spesso insopportabili per idiozia, sono il segno di altro assai malato e non sarà il nasconderli sotto il tappeto a ridurre le violenze nella scuola e nelle strade. Forse i ministri inglesi e nostrani potrebbero chiedersi quale peso i loro governi stiano assegnando all'istruzione pubblica, quali politiche giovani abbiano per i giovani. I quali, appunto, si trovano in una curiosa situazione: da un lato esaltati come il futuro delle nazioni; dall'altro iperprotetti dalle famiglie e anche dallo stato. Ma al fondo la società adulta continua a vederli come una minaccia, non sapendo più leggerne le parole e i segni. Che poi è quanto avviene nei confronti delle tecnologie e dell'internet: esaltate come frontiera della nuova economia della conoscenza, ma al fondo temutissime perché spostano confini ed equilibri, sottraendo potere a chi ne ha persino troppo, e dando la parola, anche quella oscena e violenta, a chi non l'ha mai avuta. Non è la rete a rendere malata la società, ma è la società che riversa i suoi umori peggiori nella rete. Ma anche i migliori: provate a cliccare http://youtube.com/watch?v=I-NRriHlLUk. Non spaventatevi per i caratteri strani, trattasi solo di «Give Peace A Chance», John Lennon, Berkeley, 1969. C'è del bello in rete, una memoria che sa di futuro.il manifesto