una corsara mora

Post N° 70


Riflettendo sull’ipocrisia della società e dei costumi contemporanei mi viene di ricordare un  testo teatrale "L’uomo, la bestia e la virtù",nel quale Pirandello costruisce una satira assai pungente e tragica dell’esistenza umana.. In questa commedia la vis farsesca emerge con forza e i personaggi ne sono pervasi: l’Uomo, ossia il professor Paolino, un trentenne integerrimo, rispettato e onesto, conduce in realtà una doppia vita: è l’amante, in effetti, di una donna sposata, la signora Perella, metafora della Virtù.Moglie e madre esemplare, modesta e sempre al proprio posto, per uno scherzo del destino viene messa incinta dal professore, mentre da tempo non ha più rapporti fisici con il proprio marito, la Bestia, capitano di una nave, che, ogni qualvolta torna a casa dopo un viaggio, non la degna di uno sguardo e cerca pretesti per litigare. Arriva il giorno in cui la signora Perella va a trovare Paolino, insegnante privato del figlio Nonò, mentre sta facendo lezione ad altri ragazzi, per confermare all’amante il proprio stato di gravidanza, Il signor Perella, capitano di marina, uomo rozzo e volgare, torna assai di rado a casa e, slegato dalla moglie e dal figlio, a Napoli ha costruito un altro nucleo familiare. Paolino e la signora Perella avrebbero continuato a recitare in pubblico il proprio ruolo di persone apparentemente “in regola”, senonché ora il professore vede un’unica soluzione allo stato della donna, che è incinta di due mesi: darsi da fare per gettare la signora Perella tra le braccia del marito, in occasione di una sua visita di una sola notte, prima di imbarcarsi per un altro lungo viaggio. A questo scopo Paolino farà preparare da un suo amico farmacista un pasticcio dolce afrodisiaco per favorire e stimolare la Bestia all’incontro con la moglie. I due amanti fremono nell’attesa che il loro piano si compia: i suggerimenti di Paolino alla signora per rendersi al marito più affascinante e disponibile, la presenza del professore alla cena e alla spartizione del pasticcio, l’abbondante porzione mangiata dal capitano sembrano presentarci una risoluzione angosciosa e paradossale.Solo attraverso questo grottesco stratagemma e al potere della farmacologia, la donna potrebbe mantenere il proprio rispettabile ruolo nella società. Lei preferisce, piuttosto che affidarsi ad autentici valori, l’apparenza del perbenismo, salva la faccia e la facciata e comunque lascia spazio ad eventuali trasgressioni segrete.Per accordo tra i due amanti, se il rapporto dovesse avvenire nell’unica notte possibile, la signora esporrà un vaso sulla veranda per confermare a Paolino che il loro piano ha ottenuto successo. Di primo mattino, dopo una notte insonne, Paolino però non scorge il segnale convenuto ed è preso da un’angoscia furiosa. Poi incontra il capitano, che gli sembra stravolto dopo la nottata, ma sarà la comparsa della donna che chiede aiuto proprio al professore per portare dei vasi in veranda a confermare l’avvenuto amplesso.Con questo testo teatrale Pirandello mette alla berlina quei borghesi che disperatamente puntano a mantenere il proprio ruolo, non importa se questo avviene facendo uso di continue ipocrisie...