una corsara mora

Post N° 199


Armi, Rapporto di Amnesty: i paesi ricchi vendono morte al Sud del mondoL’Italia fa grandi affari con la Colombia, la Repubblica del Congo e la Cina, la Francia invece con il Myanmar e il Sudan. La Russia vende bene in Etiopia, Algeria e Uganda. È il mercato globale, direbbe qualcuno. Peccato però che per il nostro paese si stia parlando del vantaggioso business delle armi leggere, di cui siamo i secondi esportatori mondiali (vi dice qualcosa il nome Beretta?) mentre i nostri cugini transalpini vendono a notori regimi dittatoriali bombe, granate e mine. Le industrie russe invece esportano aerei da combattimento verso paesi che ormai hanno ben poco da distruggere. La denuncia non è nuova ma arriva alla vigilia della riunione del G8 dal 6 all'8 luglio. La campagna denominata Control Arms, lanciata nell’ottobre del 2003 in tutto il mondo, si batte contro la proliferazione e il cattivo uso delle armi. In Italia ha ottenuto l’appoggio, tra gli altri, dalla Rete italiana per il disarmo, Pax Christi e Rete Lilliput. L’obiettivo da raggiungere entro il 2006 è quello di convincere i governi a firmare un trattato che limiti il commercio di armi, laddove non sia possibile fermarlo. La campagna ha anche un evento collegato: si chiama 1 million faces e da marzo sta raccogliendo un milione di facce. Ai sostenitori dell'iniziativa infatti non viene chiesto di mettere una firma ma la propria faccia, attraverso le foto che verranno scattate in tutti gli stand sparsi per il mondo