una corsara mora

Post N° 250


L'AVVOCATO A Napoli si ha sempre bisogno di un avvocato, sia esso civile o penale. Abitiamo in una città che può essere definita la patria dell'individualismo, un luogo dove il primato di sè conta prima ancora dei comportamenti socialli; di conseguenza, l'andare in tribunale per una sciocchezza è come andare al bar per prendere un caffè.Tra le categorie universitarie, i giovani studenti di legge sono quelli più protesi al piacere, agli incontri ed ai confronti. Nella notte napoletana la grossa fetta dei notturni DOC è rappresentata da loro o da colleghi già laureati in attesa di concorso; di procuratore, di giudice, di notaio, di funzionario statale o altro.Questo piacere della vita si trasmette anche da grandi nella loro professionalità e socialità.Le migliori feste, le migliori cene, i migliori giri sociali sono palcoscenici sui quali l'avvocato napoletano si trasforma in cantante, attore, poeta, musicista, comico etc., creando a volte Compagnie Teatrali per spettacoli di beneficenza.Con l'inizio della professione, le cose cambiano.L'avvocato civilista, che rappresenta la parte soft della professione, di fronte alla complessità della clientela napoletana reagisce in due modi: o si chiude a riccio nel lavoro, spesso trascurando socialità, affetto e famiglia, o, acquistando una visione ampia della vita per i frequenti ed imprevedibili contatti dovuti alla sua professione, diventa una delle figure più simpatiche della città, poichè tende a sminuire tutti i falsi tristi problemi del quotidiano che circondano i suoi amici e i suoi cari.L'avvocato penalista rappresenta la parte hard della professione e, pertanto, anche i suoi impegni sociali hanno uno spessore altro, del tipo: ideatore di cineforum, creatore di associazioni culturali e sportive, difensore di Miti calcistici, autore di poesie, conduttore di rubriche televisive, opinionista sulla stampa,