una corsara mora

Post N° 256


In una Napoli senza tempo si muovono Don Perone, un vecchio tenero e bislacco, e Pizzo e Pezza, due strani folletti. Il loro compito è preservare la memoria della città dal logorio incessante del tempo. Ma ad un tratto, sull'uscio della loro magica bottega si affaccia l'ombra lunga e nera della camorra che minaccia la loro missione di salvare i ricordi della città che così rischia di perdere lentamente le proprie radici. Il brutto giorno in cui alla porta della Bottega incantata si affaccia la realtà, questa veste i panni del più oleografico dei guappi napoletani. L'uomo di paglia è manovrato da due ancor più perfide ancelle della vita partenopea: Rosa e Assunta, la prepotenza e l'ignoranza, la violenza e la sopraffazione - i topos di quella piaga che si chiama Camorra. I tre loschi figuri impongono al vecchio don Perone la più classica delle mazzette: per obbligarlo a pagare, gli sottraggono una delle tante leggende napoletane delle quali il vecchietto è rimasto l'ultimo raccoglitore e custode. Tra rocamboleschi colpi di scena e geniali trovate dei due folletti, don Perone, Pizzo e Pezza riusciranno a salvaguardare il patrimonio di "memorie" delle quali la sua bottega è scrigno salvando Napoli e i suoi ricordi.