una corsara mora

Post N° 268


Nell’istinto delle donnel’educazione alla paceScriveva Virginia Wolff nel 1940:«C’è un altro modo di lottare, senzale armi, per la libertà. Possiamo lottarecon la mente: fabbricare delleidee… ma perché le idee siano efficaci,dobbiamo essere in grado diaccendere la loro miccia, dobbiamometterla in azione». Metterla inazione significa anche capire le paroledi guerra e le parole di pace, capirlee usarle nel modo giusto. Educare alla pace è difficile, ma èl’unico modo per creare una alternativaalla violenza e all’indifferenza,è il solo strumento che abbiamoper riuscire a gestire un mondosempre più complesso. Per renderepossibile una vera cultura di pace, civorrebbe l’azione congiunta di tantisoggetti diversi: autorità scolastiche,enti locali, Regioni, organizzazionidella società civile e magari…governi.È una utopia? Forse, ma perchénon dovrebbe essere possibile unasocietà sorretta da una cultura di vitache esalti le diversità, la creatività,la ricchezza interiore degli individui,una società in cui la tecnologiasia al servizio dell’uomo per forniremezzi di crescita e non di distruzione?Per dare corpo alle utopie ci vuolecoraggio. Alle donne il coraggionon manca, ne fanno testo le migliaiache durante la Resistenzahanno combattuto, rischiando la vitapace per se stesse e per i loro figli. Ilcoraggio di cui abbiamo bisognooggi è meno eroico, ma altrettantodeterminato. Noi donne possiamoimporre una cultura di pace, cercandodi creare il tabù della guerra,di provocare al suono della parolalo stesso senso di ribrezzo che siprova di fronte a un atto contro natura.Avviare quest’opera educativapotrebbe essere l’inizio di unascommessa, da portare avanti proprionel 2005.Il 2005 è un anno decisivo, per leNazioni Unite, infatti dal 14 al 16settembre tutti i capi di Stato delmondo saranno chiamati a deciderela riforma dell’ONU e a svilupparetutti gli impegni per sradicare la povertà,che è poi uno dei mezzi piùconcreti per creare e consolidare lapace. Il 10 settembre, proprio allavigilia di quel vertice, le donne e gliuomini di tutto il mondo sonochiamati a mobilitarsi contro la povertà,contro la guerra, per la giustiziaeconomica e sociale, per lapace.guardandoindietro accade di trovare macerie erottami, ideali compromessi e' possibile, insieme, far scoppiare la pace?