una corsara mora

Post N° 311


3 Febbraio 2004 – "Bambini palestinesi di Qalqilya giocano all'ombra di un muro di cemento alto come un palazzo di tre piani, mentre i soldati israeliani fanno al tiro a segno su di loro dalle torri di guardia. A un posto di blocco, una famiglia disperata supplica le truppe sioniste di lasciargli portare all'ospedale una donna incinta, ma viene respinta. Guardati a vista dai militari israeliani, dei muratori palestinesi costruiscono il muro che isola i quartieri palestinesi di Gerusalemme Est dal resto della città, disgustati dal lavoro che sono costretti ad accettare per sfamare le loro famiglie. Sono queste, oggi, le immagini dalla Cisgiordania assediata. La popolazione palestinese viene segregata dietro una barriera fatta di enormi mura di cemento, di recinzioni elettrificate, di trincee e filo spinato. Un muro che divide le famiglie, separa i contadini dalla loro terra, la popolazione dai posti di lavoro, dagli ospedali e dalle scuole, persino dall'acqua.Il tracciato del muro, che supererà i 900 chilometri, procede serpeggiando in profondità all’interno della Cisgiordania, per proteggere gli insediamenti dei coloni sionisti e sottrarre la terra ai palestinesi. Ad ovest il muro penetra 13 chilometri oltre la "Linea verde" che segna il confine tra Israele e Cisgiordania, assicurando ad Israele il controllo di gran parte delle migliori terre coltivabili palestinesi. Inoltre include, sul lato israeliano, i pozzi d'acqua della falda acquifera occidentale, la seconda risorsa idrica della regione dopo il fiume Giordano. Secondo un articolo di Seumas Milne nel Guardian di Londra (24 gennaio), una volta completato, il muro circonderà circa il 57 per cento della Cisgiordania. Ogni collegamento fra i due ghetti palestinesi creati dal muro sarà quasi impossibile.A causa dell’isolamento, l'economia palestinese è congelata. I lavoratori non possono raggiungere il posto di lavoro, i contadini possono vendere il raccolto solo localmente ed il commercio incontra enormi ostacoli. In alcune zone la disoccupazione raggiunge la cifra sconcertante del 70 percento e più della metà dei bambini soffre di malnutrizione. I redditi si sono dimezzati toccando i 900 dollari l’anno, contro un reddito israeliano medio di quasi 17 mila dollari.Qalqilya, la prima città ad essere isolata ermeticamente dal muro, mostra ciò che accadrà alle altre comunità man mano che il muro si stringe intorno alla Cisgiordania. Completamente circondata su quattro lati, Qalqilya è oggi accessibile solo attraverso un posto di blocco distante quasi un chilometro ad est. L’85 percento della terra di Qalqilya è andata perduta, perché, malgrado le smentite, i militari israeliani impediscono ai contadini di raggiungere i campi. Un terzo dei negozi hanno chiuso e più di 4.000 abitanti hanno gettato la spugna e se ne sono andati per sempre. Non sono solo gli abitanti di Qalqilya ad essere murati, ma anche quelli dei villaggi palestinesi circostanti, praticamente murati fuori dal centro metropolitano da cui dipendevano in tutto e per tutto, per i servizi di base, i negozi, l’assistenza medica."segue....