una corsara mora

Post N° 395


"Apparentemente sarcastico e ironico, in alcuni passaggi addiritturavolutamente comico, "Uccellacci e uccellini" ispira, ogni volta che lo sirivede, un senso profondo di disillusione, di tristezza e di malinconia.Legato com'è alla rappresentazione della realtà del suo tempo, Pasolini nonpuò fare a meno di constatare e di lanciare messaggi sulla progressiva,inarrestabile tendenza della società che lo circonda ad assecondare ilconformismo, l'"omologazione" dilagante, l'accantonamento o lacancellazione dei valori, la rinuncia a battersi per l'affermazione diideali e di principi. Il Corvo è precisamente l'incarnazione dell'ideologia, che staattraversando una crisi acuta e profonda. Una crisi mai superata e che,anzi, nel tempo indurrà coloro che avrebbero dovuto essere i portatori diquella stessa "bandiera" a ripiegare su idee e comportamenti sempre piùindistinguibili da quelli del "nemico" storico, la borghesia. Anche suquesto tema è dunque sconvolgente riconoscere quale sia l'attualità delpensiero e della critica di Pasolini. "Sono passate di moda le ideologie,ed ecco qui uno che continua a parlare di non si sa cosa a degli uomini chevanno non si sa dove" - fa dire Pasolini al Corvo che si rivolge ai dueviandanti disorientati. E gli fa concludere: "Non pensi però, signor Totò,che io pianga sulla fine di quello in cui credo. Sono convinto che qualcunaltro verrà e prenderà la mia bandiera per portarla avanti. Io piangosolamente su me stesso. È umano, no, in chi sente di non contare più..." Per contro, Ninetto e Totò, i due viandanti, personaggi da moderna fiaba epersonificazioni metaforiche, sono avviati verso una meta imprecisata suuna strada polverosa (la loro stessa vita) che percorrono discorrendo dellavita e della morte e vivendo o osservando avvenimenti ed esperienzedisparate - una giovane vestita d'angelo che appare da un embrione diporta-finestra di una casa abusiva perennemente in costruzione; una coppiasuicida in un quartiere degradato, e forse altrettanto abusivo; ilcongressista dei "Dentisti Dantisti" che dirige un'orchestra inesistente inun brano musicale che soltanto lui può udire; autobus che vengonocontinuamente persi (a simboleggiare un noto detto popolare); aereifastidiosamente rumorosi, rappresentazione efficace di una sorta difagocitante progresso. Pasolini cala i due personaggi anche nel Medioevo.Inviati da san Francesco, predicano amore a tutti gli uccelli. Tuttavia,ciò non riesce a eliminare i conflitti: il falco piomba inesorabilmente sulpasseretto. Così come Totò, riportato ad agire nel suo presente, è "falco",prepotente e autoritario con la contadina da lui minacciata di sfratto,nonché "passeretto", minacciato anche nell'incolumità personale, con"l'ingegnere" di cui, a sua volta, è debitore. Insanabile contrasto traclassi diverse!Grande momento per l'arte cinematografica è l'incontro di Pasolini conTotò, artista all'epoca affermatissimo, che nella collaborazione con PierPaolo Pasolini darà il meglio di sé e si farà "scoprire" dal grandepubblico come attore di grande sensibilità e intelligenza in un ruolo chepiù che esaltare la comicità incarna una grande capacità di sarcasmo, diironia e di rappresentazione del grottesco; l'espressività mimica di Totòriserva anche momenti di profonda commozione. Dopo tanti film "leggeri",per alcuni versi anche "disimpegnati", con registi che a volte mettevano inconto, nella presenza di Totò nei loro film, prevalentemente "valori dicassetta", in "Uccellacci e uccellini" Totò è chiamato a un grande ruolo,che assolve con rara maestria, con risorse inusitate e per molti versiperfino sorprendenti, dimostrando di essere un artista di immenso talento.