una corsara mora

Post N° 435


L'ultimo cavaliereGALAPAGOSSentire parlare Berlusconi di «sacrifici» fa uno strano effetto: come se il cardinale Ruini esaltasse le gioie del sesso. E qualcosa contro la natura dell'uomo che pur di non ammettere che questo governo taglia (perché lui per definizione non taglia, ma promette ricchezza generalizzata) ha tirato fuori dal cilindro della sua dialettica «i `sacrifici' di spesa», cioè la riduzione della dinamica della spesa, ma senza reali tagli. La verità è che per tantissime spese non si rispetterà neppure il tetto del 2% agli incrementi fissato con la finanziaria dello scorso anno. E a pagare duramente saranno le regioni e gli enti locali che dovranno tagliare nuovamente quel poco che spendono per un livello (spesso indecente) di welfare. O per non farlo, dovranno - sostituendosi al governo - premere l'accelerazione degli aumenti delle tasse e delle imposte locali. Alla fine degli anni settanta la sinistra esaltava l'austerità. Non eravamo d'accordo con Enrico Berlinguer anche se la sua era una idealità elevata. Eravamo certi che l'austerità si sarebbe risolta in sacrifici a senso unico. E l'enorme inflazione dell'inizio degli anni `80 che creò nuove ricchezze, esaltando la rendita, confermò che l'austerità era a senso unico. Negli ultimi quattro anni la storia si è ripetuta: il duo Berlusconi-Tremonti fin dall'inizio (i 100 giorni del 2001) del governo eletto promettendo ricchezza e sviluppo per tutti si è rifugiato in politiche di classe sperperando risorse per premiare i già ricchi, gli evasori fiscali (che non hanno modificato i loro comportamenti, cioè seguitano a evadere, ammette Tremonti) e i «pirati» della lira.Pagare le tasse non è piacevole per nessuno, ma mercoledì da Davos il Word economic forum, come dire l'elite del capitalismo, ci ha mandato a dire che sono i paesi del Nord Europa, quelli nei quali la pressione fiscale supera il 50%, a guidare la classifica delle economie più competitive. Quelle che offrono una ampia rete di sicurezza ai loro (fortunati) cittadini. Speriamo solo che la finanziaria del 2006 sia l'ultima che dobbiamo subire dal grande affabulatore. dal manifesto