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Un blog creato da cescadgl0 il 11/02/2011

L'inventario

Siamo lacrime impronte argentate, di un passato che scivola su un foglio a righe sciupato dal tempo... Siamo stelle, piccoli sogni inghiottiti dalle labbra nere, della notte... Siamo amici, lacrime sporche, di sogni che cavalcan le rughe di un tempo che tenta di separarci, ma ci avvicina... Forse non ci vedremo più, ma saranno i miei occhi a perderti, non il mio cuore, perché ricorda...

 
 

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Scopriamo perché ci innamoriamo e cosa accade al nostro cervello

Post n°73 pubblicato il 20 Novembre 2011 da cescadgl0

Quante  volte ci sarà capitato di dire “Ho letteralmente perso la testa per lui/lei!”… oppure “Penso sempre a lui/lei!”… ebbene, queste espressioni non sono altro che la traduzione della tempesta che sta irrompendo nella nostra vita, la tempesta dell’amore.

All’inizio siamo fortemente attratti dall’altro per gli occhi, i capelli, le labbra, l’odore , ma si tratta solamente di razionalizzazioni, poiché in realtà non sappiamo mai per quale motivo una persona sconosciuta diventi il centro dei nostri pensieri. Cos’è che fa entrare in azione Cupido?

 

Ovviamente parte del lavoro viene fatto dal patrimonio genetico: più un partner è “lontano” da noi, nel senso di “diverso”, più è probabile che garantisca un patrimonio genetico più eterogeneo e favorevole per la prole.

Subentrano poi gli organi di senso come per esempio l’olfatto, il più antico ed anche il più potente ( partendo dall’azione “sessuale” dei feromoni, per arrivare alla forza della memoria olfattiva che ci fa rivivere sensazioni del passato sentendo certi profumi ed odori); la vista ( fondamentale per la formazione delle relazioni interpersonali, poiché attraverso le espressioni del volto possiamo capire cosa accade all’altro e regolare i nostri comportamenti ); l’udito ( tonalità e timbro rivelano le intenzioni dell’interlocutore); il gusto ( durante il bacio vengono probabilmente rilasciati feromoni e altre sostanze come le endorfine che stimolano i centri del piacere) e infine il tatto ( pensiamo al potere dello sfiorarsi non intenzionale… la pelle è un involucro che protegge il nostro Io e ovviamente lo sfiorarsi ed il toccarsi assumono un significato particolare nella misura in cui quel sottile limite viene oltrepassato in modo più o meno consapevole). Ed infine il ruolo del cervello. Avreste mai creduto di “decidere” di innamorarvi? In realtà è proprio questo quello che accade.

 

L’amigdala (struttura cerebrale che attribuisce un significato emozionale allo stimolo) riceve informazioni dagli organi di senso e dice se quello che stiamo avvertendo “ci piace” oppure no e se è meglio fuggire o meno nel caso in cui fosse pericoloso. Da qui partono poi all’impazzata una serie di messaggi a tutti i centri del cervello “sequestrandoli” in questa reazione. Si parla infatti di un vero e proprio “sequestro neuronale” ed è  un messaggio così potente da far tacere ogni altra informazione; di conseguenza pensiamo sempre all’altra persona e passiamo le nostre giornate sognando ad occhi aperti momenti da trascorrere con l’altro. Contemporaneamente avvertiamo batticuore, debolezza alle gambe, sensazioni di caldo e di freddo perché sono stati informati i centri cerebrali deputati a queste attività riflesse. Quasi contemporaneamente entra in gioco la corteccia prefrontale che risponde all’amigdala “Ti sei innamorato!”; nel tempo poi, sempre la corteccia, fornirà risposte più elaborate a domande del tipo “E’ la persona giusta?” “Ricambierà quello che provo?”. Altre connessioni poi tra amigdala e ippocampo (importante struttura cerebrale deputata alla memoria) determineranno la persona di cui ci innamoreremo, poiché si sceglie di solito qualcuno che ci fa riemergere ricordi piacevoli connessi alle primissime esperienze e impressi nell’ippocampo. Ricordo un ragazzo che si innamorava sempre di ragazze con i capelli ricci alle quali arrotolava sempre i capelli.. non a caso la mamma era riccia e da piccolo amava arrotolarle i capelli mentre prendeva il latte. In un certo senso dunque, non siamo liberi di innamorarci, per lo meno in senso biologico, poiché il patrimonio genetico, il temperamento e soprattutto le prime esperienze lasciano tracce indelebili che determineranno tutta la vita emotiva dell’individuo.

Cosa si prova quando si è innamorati?

Anzitutto si verifica uno stato mentale alterato ( tranquilli, non state impazzendo, anche se per amore di pazzie se ne fanno molte!): iniziamo ad avvertire un’incontenibile euforia, dormiamo e mangiamo di meno e nonostante ciò abbiamo una forza tale che scaleremmo l’Everest. La persona di cui ci siamo innamorati appare straordinaria, senza difetti e il mondo ci appare più bello, tutti sembrano più gentili e disponibili (in realtà è la proiezione del nostro stato interno su ciò che ci circonda, unito alle aspettative che iniziamo a nutrire). La serotonina e la dopamina ( due neurotrasmettitori legati alla promozione dello stato di benessere) sono responsabili dell’innalzamento del tono dell’umore, stimolano curiosità e ricerca del nuovo, mentre attenuano la paura verso ciò che è sconosciuto ( come per esempio la persona da cui siamo attratti).

Un’altra particolarità della condizione dell’innamoramento è legata alla comparsa di idee intrusive legate all’altro. Questi pensieri sopraggiungono indipendentemente dalla volontà della persona e, a differenza dei pensieri intrusivi tipici del disturbo ossessivo compulsivo, si tratta di idee prevalenti, non ossessive, ed inoltre sono a carattere ego sintonico, ovvero il loro manifestarsi provoca piacere nella persona. L’anticipare l’incontro, l’immaginarsi un bacio o un abbraccio e il ricordo dei momenti e dei luoghi, sono ovviamente pensieri piacevoli che, anche se occupano il pensiero per gran parte della giornata, divengono il motore propulsivo del quotidiano.

Ultima caratteristica legata all’innamoramento riguarda i comportamenti associati ad esso. Il fatto che una persona ci piace e ci attrae fa si che mettiamo in atto una serie di comportamenti volti a ridurre la distanza fisica ( telefonate, passeggiate nei luoghi dove speriamo di incontrarla) ed anche il nostro comportamento non verbale ovviamente sarà portatore dei nostri sentimenti. Chi è innamorato o comunque attratto da qualcuno tenderà a sedersi incrociando i piedi, con il palmo della mano rivolti verso l’alto; gli occhi si faranno più profondi ed intensi poiché le pupille si dilateranno e le secrezioni lacrimali aumenteranno contribuendo a rendere lo sguardo languido e luminoso. Inoltre il sorriso si farà più ampio ( in termini evoluzionistici indica l’innocuità di chi lo esibisce) e i movimenti dell’uno finiranno con il rispecchiare quelli dell’altro: inizierà una sorta di danza armoniosa in cui i due partner sincronizzeranno le loro azioni, fino ad essere sulla “stessa lunghezza d’onda”

Fin qui abbiamo visto cosa capita quando Cupido ci colpisce con le sue frecce, ma quanto dura questa fase idilliaca e come evolve?

Secondo alcuni studiosi il tempo dell’innamoramento va dai 18 mesi ai 3 anni, ovvero, evolutivamente parlando, il tempo necessario affinchè si possa mettere al mondo un bambino e gettare le basi per una famiglia. Dalla conoscenza sessuale si passa infatti all’impegno reciproco per una vita comune, con l’attenuarsi dell’ansia da separazione ed il consolidarsi dell’attaccamento e dell’amore. L’innamoramento lascia così spazio all’amore sia per motivazioni di carattere biologico ( il nostro organismo non può “permettersi” di restare a lungo “sequestrato”, le energie e le risorse devono essere impiegate nel quotidiano e nella crescita personale e la tempesta biochimica scompare) che emotivo:  l’attaccamento si è consolidato e sappiamo che l’altro c’è; dobbiamo solo far attenzione a non restare intrappolati nel tranello della routine.

La natura dell’amore è quindi presto svelata: un mix di cuore e cervello, di biologia ed esperienze che rendono questo universo unico come è unico l’individuo che lo esplora, in un connubio che invece troppo spesso vede prevalere l’una o l’altra parte, quando invece già Joseph Joubert, aveva tracciato la rotta dell’amore “La ragione può avvertirci di quel che conviene evitare; solo il cuore ci dice quel che dobbiamo fare”.

 
 
 

vm

Post n°72 pubblicato il 13 Ottobre 2011 da cescadgl0

TAAAAAAAAAAAAA :(((((((((((((((((((((((((((( bm

 
 
 

amore-odio

Post n°68 pubblicato il 06 Maggio 2011 da cescadgl0

Una relazione amore-odio è una relazione personale che coinvolge simultaneamente o alternativamente emozioni di amore e ostilità. A volte il soggetto riesce ad amare l'altra persona od oggetto ma si odia per questo.

Anche la dipendenza è un genere di relazione amore-odio.

Un argomento correlato è la cosiddetta amicizia obbligatoria: in questa situazione una delle due parti si sente in debito con l'altra e modella la sua amicizia mantenendo comunque un risentimento nei confronti di una particolare delusione o insieme di delusioni, mentre il "creditore" della relazione accetta la natura del rapporto spesso per motivi di protezione e sicurezza, sebbene abbia timore del risentimento del "debitore" e si senta contro-debitrice fino a che la causa del risentimeno sia sufficientemente superata.

Le due persone rifiuteranno di accettare la simpatia dell'altro/a o il piacere dell'altrui presenza oppure proveranno reciprocamente una sorta di precedente amarezza o astio. I componenti della coppia solitamente mantengono un lieve risentimento uno nei confronti dell'altra, creando una sorta di volontà di vendetta reciproca divisa tra depressione e felicità. Questa rabbia è la copertura della parte amorosa della relazione a causa dell'avversione da parte della coppia della sua resa in pubblico. L'odio è inoltre alimentato dai reciproci atti di presa in giro.

È possibile dimostrare che, a causa del fatto che i soggetti si vogliano bene nonostante i problemi in comune, una relazione amore-odio sorprendentemente rappresenti un legame molto forte.

 
 
 
 
 

se fossi capace

Post n°66 pubblicato il 03 Maggio 2011 da cescadgl0

Se fossi capace di volare

maestosa come un aquila volerei sopra di te

tra gli artigli cattureri il tuo amore.

Se solo ti avessi

ti passerei la mano sul viso

.........accarezzando ogni tua ruga

distendendo i pensieri del tempo.

Ti ritrovo solo

nell'emozione che aleggia nell'aria e..

non si posa mai

se non nel pensiero stanco

del mio amore.

Se solo ti avessi qui vicino a me

esprimerei il dolore che provo

non avendo te.

Se solo fossi un cucciolo abbandonato

dal suo padrone capiresti che.........

hai imprigionato il mio cuore

nel dolore del'abbandono......


 
 
 
 

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