Cuori disadorni

Le piazze del '69


- In piazza!In piazza! -- In piazza?! -- Sì!Tutti in piazza!E subito! -- A fare che?! -- Occhi ed orecchi!E ognuno per cazzi vostri! -- Ma... -Avevano riattaccato.Manrico si mise l'eskimo d'ordinanza e la papalina di lana e si avviò.La città era una baraonda incredibile.Il traffico era impazzito.La manifestazione ne aveva di fatto bloccato il centro .Per andare al porto si dovevano fare giri incredibilmente contorti.Avvicinandosi alla piazza sentiva gli echi delle voci del comizio che rimbalzavano nelle superfici dei grandi palazzi circostanti, s'incuneavano nei vicoli e nelle traverse, mentre rari passanti a occhi bassi sembrava si allontanassero dalle voci e dai sordi rimbombi della folla.Sembrava di avvicinarsi allo stadio durante una partita di calcio.Non era una brutta giornata.C'era anche il sole.Ma non aveva voglia di essere lì.Avrebbe avuto voglia di prendere un caffè ma i bar e i negozi erano tutti chiusi.C'era aria di trascuratezza, di paura e di incertezza.Le voci del comizio stavano crescendo di volume e gruppetti di persone torve, scure in volto e agenti di polizia bardati a festa col manganello in mano, si guardavano intorno, con sguardo fintamente spento.Cinturavano la piazza e le traverse e i vicoli che conducevano là.Passò guardando i loro anfibi.La Celere.La Piazza era gremita e a quella distanza, tra gli echi, era impossibile comprendere quello che diceva l'uomo là sul palco.Ma a nessuno interessava.L'importante era essere lì.Partecipare.E dalla confusione e dai cori che si sentivano, c'era chi partecipava anche troppo.Le bandiere rosse coloravano la piazza, ma non erano colori di festa.Erano colori di guerra.Scoppi di slogan incazzati infrangevano l'aria e ammutolivano il comiziante, che riprendeva alzando il volume della sua voce, per superare quella della folla.S'infilava lentamente tra le persone, guardandole con occhio amichevole e cercando di avvicinarsi più che poteva.La maggior parte erano padri di famiglia, operai, persone perbene.Ma erano lontani e si capiva che appena finito il comizio se ne sarebbero tornati a casa a fare qualcosa di utile.Ma là sulla destra del palco, il movimento era frenetico, e le bandiere sembravano clavi.Il peso dei lucchetti fissati alla borchia del cinturone, gli sembrò, improvvisamente, visibile.Si fermò lì, tra quelle persone perbene, a guardare da lontano.