Creato da lavocecelata il 28/06/2007
nel confessionale delle nuvole

 

dove č, l'amore?

Post n°42 pubblicato il 24 Dicembre 2014 da lavocecelata

 

Ma cosa ne era stato dell'amore? Dove si era nascosto?
Isabella si ripeteva più volte queste domande nella sua mente, variandone anche il tono, fingendo l'interdetto o l'investigativo: ma risposte non ne venivano.
Come sapere cosa ne fosse stato? Non era un problema di cui le sue letture l'avessero avvisata e mai si era posta questo genere di difficoltà intorno all'argomento. Lei aveva sempre pensato che il mezzo sarebbe certamente stato nebbioso ma che il fine sarebbe stato chiaro. Che avesse potuto essere altrimenti lei non l'aveva minimamente immaginato. Pertanto...
Cosa ne era stato dell'amore? Dove era andato a nascondersi?
Isabella non amava l'introspezione: lei preferiva agire d'impulso, fidandosi del suo intuito. Però, a quel punto, bisognava esaminare bene la situazione. Certamente, nella compagnia di Lui, aveva trovato un piacere ch'ella ricercava e che andava oltre la semplice amicizia. Ma tutta quella tenerezza che superava l'amicizia doveva essere catalogata come qualcosa che riguardasse l'amore? Lei non provava desideri sessuali: di questo almeno era sicura.
Ma lo era veramente, sicura? Era possibile che si sbagliasse in tal senso? Chiudendo gli occhi Isabella evocò mentalmente l'immagine di Lui.
No. Nessun desiderio: soltanto una specie di soddisfazione serena provocata dalla contemplazione di un fisico sciupato dagli anni e della sua stanca pelle. Una presenza rassicurante, anche. Un'abbraccio confortante? Forse. Se avesse voluto colorare quel periodo della sua vita, avrebbe potuto farlo con un rosa tenue, quel rosa un po' anticato, un po' polveroso, sereno, riposante, dormiente, un colore che non aggrediva gli occhi e sapeva tanto di caramella alla panna con fragola.
Finalmente, la necessità di sapere non proveniva dalla necessità d'agire: se c'era modo di dimorare nella tranquillità dell'ignoranza, del non sapere, lei vi si adattava volentieri.
In fondo cosa importava dove era andato a nascondersi l'amore? Bastava averlo conosciuto, almeno una volta.
Lui, l'istigatore di perverse domande sull'amore, intanto se la dormiva tranquillo, finalmente in pace. Aveva smesso di combattere coi draghi, verdi o rossi che fossero. S'era già bruciacchiato abbastanza con certe lingue infuocate della parola amore, dei suoi sì e dei suoi no, quella parola dalla quale nascono dannazioni ed avventure, ombre e luci, carestie ed abbondanze, tradimenti e fedeltà, incoraggiamenti ed illusioni, speranze e delusioni. Conservava, di nascosto, il fascino dei ricordi, si ispirava fantasie nelle serate noiose, e si ricordava i sogni puntuali, sul finire della notte. Appena sveglio si congratulava con se stesso. Per essere sopravvissuto.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963