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LA FESTA DELLA MAMMA...


In Italia si festeggia dal 1957 su iniziativa di Don Otello Migliosi ma in Europa la festa della mamma è celebrata fin dal 1600. I primi sono stati gli inglesi che, in occasione del Mothering Sunday, dedicano la quarta domenica di quaresima alla figura più importante nella vita di ogni uomo. E, sebbene le date siano piuttosto discordanti tra di loro, la Festa della mamma è una di quelle ricorrenze globali, di cui nessun paese fa a meno. Nelle società cristiane la festività è legata al culto religioso della figura di Maria, madre di Gesù e di ogni uomo. A oggi, invece, è soprattutto un’ occasione per soffermarsi a riflettere sulla varietà dei ruoli ricoperti da una donna e sulla complessità che accompagna ognuno di essi. Nonostante gli evidenti ostacoli e difficoltà gran parte delle mamme riescono, dopo anni di lotte e contestazioni, ad aggirare problematiche di grande portata. Conciliare gli impegni lavorativi e la maternità è un’impresa complicata ma che, come noti esempi mostrano, è resa possibile dalla costanza e tenacia delle donne. Lavorare e dedicare la giusta quantità di tempo ai figli è l’obiettivo che si pongono le migliaia di signore in carriera che non hanno rinunciato alla gioia della gravidanza. Nel mondo della politica per esempio, da Michelle Obama a Carla Bruni, senza dimenticare Samantha Cameron, che oltre ad essere la più giovane first lady britannica è già alla terza maternità. Nell’ambiente dello spettacolo, invece, è d’obbligo citare la plurimamma e nota attrice Angelina Jolie genitore felice e super impegnato di 6 bambini che, nonostante le responsabilità, riesce a trovare il tempo di combattere per i diritti umani grazie alla carica di Ambasciatrice UNHCR. Esistono poi donne e madri meno fortunate, che devono combattere ogni giorno per i loro diritti e la serenità dei loro figli. Si tratta delle vittime di violenze psicologiche e fisiche che, in Italia e non solo, subiscono ingiustizie o vengono uccise da fidanzati, fratelli e mariti. Il fenomeno ha raggiunto proporzioni tali che c’è chi gli ha dato un nome ben preciso: femminicidio. Questo il tema dell’azione dimostrativa svoltasi alcuni giorni fa davanti Montecitorio a Roma e organizzata da Tilt. Cinquantacinque cartelli per ricordare le 55 vittime che hanno perso la vita nei primi mesi del 2012 per mano di uomini, spesso figure importanti della loro vita, cui hanno dato fiducia e da cui sono state tradite. I partecipanti alla manifestazione hanno voluto puntare l’attenzione sul fenomeno che Rashida Manjoo, relatrice speciale delle Nazioni Unite, ha definito un femminicidio, fatto di soprusi continui di varia natura contro la donna in quanto tale. L’obiettivo è quello di denunciare la violenza e dare voce a chi purtroppo non ce l’ha più e non può essere ascoltato. Secondo i componenti del collettivo i centri antiviolenza sul territorio italiano sono ancora pochi e devono essere incrementati in modo tale da dare un supporto alle vittime e aiutarle a fuggire dai loro carnefici. Lo stesso vale per gli uomini, imprigionati nella loro stessa rabbia e bisognosi di aiuto che solo gli specialisti del settore possono fornire. Ma vanno potenziati i mezzi e soprattutto ne vanno creati di nuovi laddove non ve ne sono. Tilt chiede dunque a gran voce a “tutte le istituzioni e alla società civile, di smetterla di limitarsi all'indignazione e alla condanna, ma di avviare una riflessione profonda e trasversale a tutti i generi e tutte le età, la quale potrà raccogliere dei frutti solo se supportata nei fatti da una concreta azione di governo”.La festa della mamma può fornire un’occasione in più per dedicare una giornata alla propria mamma e per schierarsi apertamente dalla parte delle donne che ogni giorno soffrono e combattono per i loro diritti. 13 Maggio 2012                                         dal web...