Voci di Donne

Post N° 16


8 marzoVorrei girare gli auguri ricevuti e tutti quelli che avrei voluto fare con un conto corrente di fantasia, intestato a tutte le donne in guerra, ma che non sia un'elemosina o una donazione, giro a loro quello che gli spetta, questa festa è nata per ricordare il coraggio di donne che hanno detto no e hanno pagato con la morte.Le donne un guerra dicono no alla morte, continuando ogni giorno a far si che la vita continui, non cito paesi o nazioni, non ci sono anzi non ci dovrebbero essere guerre di serie a e di serie b,il dolore non fa differenza, alcune di loro sapranno della morte dei loro cari con un telegramma, altre riconoscendo una scarpa o un brandello di vestito, altre lo capiranno non vedendoli più tornare.A tutte quello donne che frugano tra le macerie, nella mondezza, per trovare qualcosa da mangiare, che prendono l'acqua in pozze fangose, a quelle che chiedono aiuto per i loro figli mutilati e per se stesse, a quelle che sono umiliate e stuprate, perchè in ogni conflitto pagano il prezzo più alto, sia come bersagli diretti che come mezzo per colpire il nemico, distruggendo la sue integrita fisica e colpire la sua sessualità, non solo mirato ad intimidire e punire la donna ma per terrorizzare intere comunità, dalle quali per cultura verrano poi ripudiate.A tutte quelle donne che se leguardi negli occhi sembrano non avere più il luccichio della vita, annientate dal dolore ma non sconfitte, che vegliano figli senza più speranza e hanno solo per loro un sorriso, tirato fuori da un'anima che sanguina,  che bussano a porte che nessuno gli apre, che fanno interminabili file sotto il sole o al gelo per un pugno di riso, per un pezzo di pane.Non possono fermarsi per vivere il dolore, la guerra incalza, bisogna salvare chi ancora non è stato spazzato via dalle bombe, dai colpi del macete, da una sventagliata di mitra o dalla fame e dalle malattie.Sono in piedi e batto le mani, come una standing ovation, che spero non duri solo un minuto, e idealmente spero che altre mani si uniscano alle mie, e che rumore di questo omaggio arrivi ovunque, nei campi profughi, nelle capanne, nel deserto, negli ospedali...dedicata a tutte le donne che vivono la guerra al loro coraggio.Donne non vogliatemene se non vi mando gli auguri, li ho dati a loro.sissu