COME SE IO NON CI FOSSI Gli stupri in Bosnia

Post n°26 pubblicato il 08 Giugno 2005 da VociDiDonne
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Ho letto questo libro, che parla di una donna internata in un campo di concentramento e stuprata insieme alle sue compagne, che da alla luce questo bambino, che sente di odiare, ma poi quando nasce vede nel bimbo gli occhi di suo padre, e quella donna stuprata lo accetta, anche se frutto della peggiore infamia che si può commettere su una donna.
E' stata una guerra dimenticata, è stata una pulizia etnica che nessuno ha voluto vedere, allora un pensiero e a modo mio, alquanto piccolo, una denuncia per chi non sa, per chi non ha voluto sapere.

Durante la guerra in Bosnia Erzegovina più di 20.000 donne sono state stuprate. Dopo quegli eventi terribili sono nati circa 500 ragazzi. Loro, oggi, hanno tra gli 8 e gli 11 anni
Ognuna delle 20.000 donne vittime di stupro in Bosnia Erzegovina ha una sua storia individuale. Queste donne non sono state solo vittime di guerra, ma lo sono anche oggi, abbandonate e dimenticate da tutti. Prima di tutto sono state abbandonate dai mariti, che non potevano `sopportare la vergogna’. Poi, sono state trascurate dallo stesso Stato che regolarmente in modo patetico richiama la loro tragedia. Sono poche le donne che sono riuscite a salvare il matrimonio, grazie al fatto di aver tenuto nascosto lo stupro. Molte di loro sopravvivono con soli 18 euro al mese.
Le donne stuprate in Bosnia non sono ancora riuscite neppure a ottenere lo status di `vittime civili di guerra’. La legge non le prende in considerazione e così non hanno diritto alla assistenza sociale e sanitaria.
Tra i casi più noti quello di Dragoljub Kinarac, di Foca, condannato a 25 anni di reclusione per lo stupro di 105 donne.
Le donne bosniache stanno ancora vivendo molteplici traumi, e oltre ai problemi psicologici devono affrontare pure problemi sociali e culturali. La dottoressa Vesna Vidovic del Policlinico psichiatrico di Zagabria ritiene che nonostante in Bosnia dopo la guerra ci siano stati molti team di esperti che volevano aiutare queste donne, solo una cura di lungo termine potrà alleviare le conseguenze delle violenze subite.

fonte: Osservatorio sui Balcani


 
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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 04 Giugno 2005 da VociDiDonne
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DA PARTE DEL COLLETTIVO 8 MARZO QUESTA MAIL:

Referendum parzialmente abrogativi della legge sulla procreazione assistita
>
> L´attuale maggioranza nel 2004 ha approvato la legge "Norme in materia di procreazione medicalmente assistita" (l. 40/04).
> Questa legge, col pretesto di regolamentare una materia solo tecnica e scientifica, è intervenuta su questioni sostanziali:
> Per la prima volta l'accesso ad un servizio pubblico viene limitato sulla base di requisiti morali: solo le donne sposate o che convivono stabilmente con un uomo possono ricorrere alla fecondazione assistita. La legge considera quindi le vedove, le divorziate, le lesbiche, tutte le donne prive della tutela maschile madri incapaci o inaffidabili.
> La legge tutela il diritto a nascere dell'embrione, che diventa persona giuridica dal momento stesso del concepimento: così le donne vengono private
del controllo del proprio corpo e considerate contenitori contrapposti e potenzialmente ostili all´embrione. Inoltre considerando l´embrione ersona si mette illegittimamente in discussione la legge 194 sull´aborto.
> Viene vietata la cosiddetta fecondazione eterologa, ovvero quella che utilizza ovuli o spermatozoi di donatori o donatrici esterni/e alla coppia.
> Questo significa affermare che si è genitori solo se si ha un legame di sangue con il figlio: si ripropone la vecchia distinzione fra prole legittima e figli bastardi.
> q La legge attacca la concezione laica del diritto, introducendo precise categorie morali e confessionali. La chiesa cattolica, che da sempre garantisce il controllo delle donne e impone la giusta forma di famiglia, ha voluto questa legge ed oggi la difende invadendo il campo della politica.
> Abbiamo sostenuto l´idea di cancellare questa legge sessista, clericale, oscurantista, ma la Corte Costituzionale ha negato la possibilità di votare sulla sua totale abrogazione.
> Votando SI ai referendum del 12 e 13 giugno si argina la portata devastante di questa legge e si afferma la laicità dello stato.
>
> · Per consentire la libertà di ricerca sulle cellule staminali
> · Per restituire alle donne la libertà di scelta e il controllo del proprio corpo
> · Per consentire la fecondazione eterologa
> · Per cancellare la norma che fa dell´embrione persona giuridica
>
>
> IL 12 E 13 GIUGNO VOTA SI´
> Collettivo 8 marzo

 
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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 06 Maggio 2005 da VociDiDonne
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DONNE E MOTORI...


Sono una delle tante donne che di una autovettura gli basta sapere qual è lo sportello di guida e il volante e tutto il resto è avvolto in una nebbia rosata, forse meglio dire grigia...di MISTERO.

In fondo, del resto come tutte le donne sposate, ho sempre avuto delle vetture degne di rottamazione, scarti del proprio consorte, ammaccate, con un miliardo di chilometri, che come le metti in moto ti urlano "E BASTAAAAAAAA NON CE LA FACCIO PIU", se funzionano i fari non funziona il tergicristallo, quindi la scelta è o scendere ogni tanto e pulire i vetri manualmente, o andare a raccattare un faro legato con lo spago che ci siamo perse davanti al supermercato.

Per mia coscienza sanitaria, ho appeso un cartello alla macchina, dove richiedo tutte le vaccinazioni prima di salire, prima tra tutte l’antitetanica, poi il tifo... e per ultima la scabbia, in autunno raccolgo funghi dai tappetini, in estate ho l’invasione delle formiche attirate da resti di merendine e pizza, in primavera a volte fioriscono le margherite... dipende se siamo stati spesso al parco. Ovviamente io e mio figlio abbiamo sviluppato anticorpi che insieme ai germi, ormai alti 50 cm, fanno dal lunotto della macchina "nano-nano la tua mano batti piano nano nano "... quindi non ci accade nulla.

Qualsiasi cosa manca in casa, so per certo che la troverò in macchina, è una specie di armadio su 4 ruote, inutile portare a casa la giacca a vento in agosto, tanto primo o poi ci servirà, i secchielli e l’ombrellone per il mare, perché riporli in cantina? Metti che vado al mare all’improvviso... orecchini, collane, è sempre meglio tenerli a portata di mano, che sono sotto al sedile, insieme a scarpe invernali e estive, non ci sono più le stagioni di una volta... se servono dei sandali meglio averli, no?
Ammetto che la mia ignoranza mi porta dei piccoli disguidi, ultimamente la mia macchina fuma e puzza, ho tentato di ovviare all’inconveniente con un alberello profumato, ma niente, tengo i finestrini chiusi ma entra dall’aeratore, fino a quando non riuscirò a decifrare le luci accese sul mio cruscotto che sembra l’albero di natale opterò per una maschera antigas. Un mio amico mi ha detto "ma ce la metti l’acqua?" L’acqua?????? Ma che le macchine vanno ad acqua adesso???? E poi esattamente dove andrebbe messa? Ma scusate... devo fa tutto io?

Non è colpa mia se la ruggine sta mangiando gli sportelli e qualche volta esce la punta dell’ombrello dal buco che si è formato, ho segato le gambe a qualche passante, ma me ne sono accorta dopo, quando li ho visti cadere come birilli, e non è colpa mia se il cofano si apre all’improvviso mentre guido e mi blocco in mezzo all’autostrada, che diavolo suonano a fare? Se non ce vedo... non ce vedo! E non colpa mia nemmeno se il sedile si "sbraca" all’improvviso mentre sono ferma al semaforo e non posso ripartire in 3 secondi, voi ci riuscite a guidare distesi e con i piedi sul volante? No... e allora che mi insultate a fare?!?!?!
La cosa che mi spaventa di più in assoluto è il pensiero di bucare una gomma, perché al di là che non ho la più pallida idea se posseggo o meno un crick, sicuramente sta sotto ai secchielli, al materassino per il mare, alla busta per i surgelati, ma poi, anche se per caso lo avessi, dove lo devo mettere? E se per caso trovassi il buco dove metterlo... con tutta la ruggine mi bucherebbe i fondi della macchina e me lo troverei nel sedile di guida, e non ditemi che potrei guidare con un crick sul sedile. Quindi l’ultima volta che ho bucato ho camminato lo stesso, anche sui cerchioni la macchina va benissimo, l’unica noia sono le persone che ti urlano "Hai bucatooooooo"... ma perché è vietato??

L’unica accortezza che ho è di cercare di parcheggiarla davanti ai bidoni della mondezza, così si confonde, sempre "mondezza" è, almeno così è mimetizzata, non si nota troppo ecco, è un rischio lo so, magari il camion della Nettezza Urbana se la porta via.

Non ricordo esattamente di che colore è, ma io non bado a queste cose, basta che cammina, e poi non è da tutti avere la macchina di Diabolik, il fumo e la puzza allontanano i male intenzionati, anche se onestamente solo un pazzo potrebbe pensare di rubarla. E il giorno che non frenerà più posso buttare l’ancora, si perché nella mia macchina ci sta anche quella... sai mai dovesse servire un giorno?

Voi mi direte "ma non lo sai che esistono meccanici e carrozzieri?" Se me lo dicevi prima... ormaaaaai!

(sissunchi)

 
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25 APRILE-UN RICORDO PER DONNE PARTIGIANE

Post n°23 pubblicato il 25 Aprile 2005 da VociDiDonne
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Non è dato sapere con precisione quante donne abbiano partecipato alla lotta di Liberazione in Italia. Le cifre ufficiali parlano di settantamila partecipanti ai Gruppi per la difesa della donna, trentacinquemila partigiane combattenti, quattromilaseicento donne arrestate, duemilasettecentocinquanta deportate in Germania, seicentoventitré fucilate o cadute in combattimento, cinquecentoquindici commissarie di gruppi partigiani, sedici medaglie d’oro e diciassette d’argento.


Una staffetta
È probabile però che questi numeri rispecchino solo in parte la reale portata della presenza femminile nella lotta partigiana. Le donne, infatti, hanno dovuto superare non pochi ostacoli per essere accettate all’interno delle formazioni resistenziali e poi, al termine della guerra, per vedersi attribuita la qualifica di partigiane da parte delle commissioni appositamente istituite.
Questa qualifica era legata al riconoscimento del carattere politico della partecipazione alla Resistenza, il quale, nel caso delle donne partigiane, è stato allora come oggi sottovalutato da parte di tanta storiografia. Non a caso l’immagine che piú di frequente accompagna il ricordo delle donne partigiane è quella della “staffetta”: la sorella, la figlia, la compagna del partigiano, che portava messaggi, viveri e vestiario agli uomini impegnati nella guerra.

(FONTE: /www.pianetascuola.it)

 
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Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 22 Aprile 2005 da VociDiDonne
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LE LETTERE SCARLATTE

Nei tempi passati...era stata istituita questo tipo di punizione per le adultere, portare cucita in bella vista su tutti gli abiti una lettera "A"...altre volte questa lettera veniva impressa con il fuoco sulla pelle all'altezza del seno, in modo che fosse visibile..."A" adultera...che ogni uomo sapesse con chi avesse a che fare, che ogni persona avesse il disprezzo più totale per questa donna che si era macchiata di infamia.

Ora siamo nell'era moderna, in cui viene dichiarata una certa libertà nei costumi, nelle culture sessuali, siamo tutti tolleranti...ne siamo proprio sicuri? Quanti di noi si portano a spasso quella lettera marchiata a fuoco...e quanti di noi la mettono ogni giorno sul vestito di qualcuno, non sempre la lettera "A"...anche altre lettere, ci sta una vasta scelta...perchè si ancora oggi, o vendi te stesso e ti adegui al branco o ecco che qualcuno ti appiccica una bella lettera...indelebile.

Due ragazze lesbiche che superano la barriera dei limiti imposti, e si prendono per mano o si baciano in pubblico, si portano a spasso la loro bella lettera scarlatta, la donna sposata che si innamora di un altro, se ha il coraggio di rinunciare all'orticello e alla casetta con lo steccato, mica è guardata con ammirazione, no...un altra bella lettera scarlatta...e qui si...una bella "A" o una bella "P"..certo premiamo quelli che si tengono buoni i consorti con 200 bugie...quelli che vivono la loro vita ipocrita...ma l'apparenza è salva...ok a loro niente lettere.

Si ha una storia d'amore, si è lasciati...che la derisione sia pubblica, oppure lo sguardo pietoso della gente...poverella... ecco qui mettiamo una bella "P" poveraccia...e in fondo magari godiamo,una persona distrutta, a terra...ci fa sentire ai piani superiori...cuciamo altre lettere...
Oppure si è presa una fregatura, gente bugiarda è pieno il mondo, allora si va in giro con una bella "C" cogliona, ma l'importante è che tutti vedano, la prossima o il prossimo veda quella lettera, se sei stata cogliona una volta lo sarai sempre...ma si... " in fondo poteva capirlo", se non ha capito è colpa sua... "C"

...E queste lettere...invisibili, la nostra anima se le porta a spasso, e quel marchio a fuoco come brucia, anche se nessuno ce le cuce materialmente addosso, il marchio di infamia si porta....si legge nei nostri occhi quando qualcuno ci parla di amore...quando qualcuno punta il dito...lesbica,adultera,cogliona,poveraccia...e i benpensanti da dietro lo steccato, si sentono migliori...la facciata è salva.

" SIGNOR GIUDICE...IL MOTIVO DELLA CONDANNA? MI DICA IL CAPO DI ACCUSA...SIGNOR GIUDICE CHE LEGGE HO INFRANTO???"

IMPUTATO...LEI SI E' MACCHIATO DEL REATO PIU' GRAVE:HA AMATO...

Che la lettera scarlatta...sia la punizione...gente che guarda dallo steccato... "APPLICATE IL MARCHIO DI INFAMIA"

...La seduta è tolta...

 
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