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Teatro Futurista
Post n°16 pubblicato il 01 Gennaio 2010 da ibiscos0
LA NOIA DI UNA STATUA
Il monumento di Dante illuminato dalla luna. Un mendicante accoccolato sotto al piedistallo sbocconcella la sua pagnotta. Dante - Ho fame (il pezzente leva il viso). Dammi un pezzo del tuo pane. Il Menicante - Il mio pane non è degno dei tuoi denti! (ingozza l'ultimo boccone e se ne va) Pàsciti del lume delle stelle! (Dante sbadiglia. Una coppia di innamorati si ferma sotto il piedistallo. Separandosi): Lei - Addio amore! Lui - A rivederci domani sera! (Lei resta ai piedi del monumento in atteggiamento estatico). Dante - Di', morettina.... Lei - Cosa vuoi, Dante? Dante - Mi dai un bacio? Lei - Sei troppo in alto! Dante - Scenderò. Lei - Non lo fare! Tu sei il mio ideale: resta dunque nelle altitudini. Ti baceranno le bianche labbra dell'aurora! (Se ne va. Dante sospira. Un cane arriva di corsa sotto il piedistallo e alza la gamba. Arriva trafelato): Il Padrone del cane - Flik! Qua Flik! brutto porco! (rivolgendosi a Dante) Perdona, sommo Poeta, l'animale profano! Dante - Mi scappa anche a me. (Scende dal piedistallo e si mette in posizione, voltando le spalle al pubblico. Gorgoglio): Il Padrone del Cane - Dante! Che vedo! Per carità, rimonta sul tuo piedistallo, prima che nessuno ti veda! Serba fede alla maestà della tua gloria! Dante - Accidenti alla gloria! Voglio rotolarmi nello sterco!
VOLT
da Teatro, Rivista mensile, Anno V - N. 3 Marzo-Aprile 1927, Casa Editrice Editoriale Vecchi - Milano
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