SCUOLA E SCUOLE

Teatro Futurista


LA NOIA DI UNA STATUA Il monumento di Dante illuminato dalla luna.Un mendicante accoccolato sotto al piedistallo sbocconcella la sua pagnotta.Dante - Ho fame (il pezzente leva il viso). Dammi un pezzo del tuo pane.Il Menicante - Il mio pane non è degno dei tuoi denti! (ingozza l'ultimo boccone e se ne va) Pàsciti del lume delle stelle!(Dante sbadiglia. Una coppia di innamorati si ferma sotto il piedistallo. Separandosi):Lei - Addio amore!Lui - A rivederci domani sera!(Lei resta ai piedi del monumento in atteggiamento estatico).Dante - Di', morettina....Lei - Cosa vuoi, Dante?Dante - Mi dai un bacio?Lei - Sei troppo in alto!Dante - Scenderò.Lei - Non lo fare! Tu sei il mio ideale: resta dunque nelle altitudini. Ti baceranno le bianche labbra dell'aurora!(Se ne va. Dante sospira. Un cane arriva di corsa sotto il piedistallo e alza la gamba. Arriva trafelato):Il Padrone del cane - Flik! Qua Flik! brutto porco! (rivolgendosi a Dante) Perdona, sommo Poeta, l'animale profano!Dante - Mi scappa anche a me.(Scende dal piedistallo e si mette in posizione, voltando le spalle al pubblico. Gorgoglio):Il Padrone del Cane - Dante! Che vedo! Per carità, rimonta sul tuo piedistallo, prima che nessuno ti veda! Serba fede alla maestà della tua gloria!Dante - Accidenti alla gloria! Voglio rotolarmi nello sterco! VOLT da Teatro, Rivista mensile, Anno V - N. 3 Marzo-Aprile 1927, Casa Editrice Editoriale Vecchi - Milano