Voglia di sport

SALERNO - MONTEVERGINE


6 anni dopo Danilo Di Luca della Liquigas taglia per primo il traguardo a
Mercogliano di Montevergine (Av) e ha riconquistato la maglia rosa ai danni del suo compagno di squadra Gasparrotto. Maglia rosa che è ora passata a Pinotti della T-Mobile dopo una lunga fuga nella sesta tappa, distaccando il gruppo di inseguitori di 7 minuti. Ma questa è un'altra tappa, un'altra storia, storia di umiltà, generosità, lealtà e chi più ne ha più ne metta perchè Pinotti aveva in mano la vittoria di tappa, avrebbe strameritato la conquista di questa tappa, lui che non ha mai vinto una tappa al giro d'Italia e ha vinto pochissime corse nella sua carriera ciclistica ha preferito lasciare la vittoria di tappa al compagno di fuga Laverde perchè un traguardo importante l'avrebbe raggiunto lo stesso, essendo quello messo meglio in classifica generale tra i due: indossare il simbolo del primato, la magia di leader del giro.
Ma ritorniamo in Campania. L'impresa di Di Luca è frutto di un lavoro di squadra della Liquigas non indifferente: ha tenuto un’andatura regolare per facilitare il suo capitano. Di Luca, infatti non stava benissimo ("Mi fa molto male il sedere", ha detto subito dopo l’arrivo) a causa della maxicaduta in cui era rimasto coinvolto al km 88 con Gasparotto e Bettini (che è arrivato molto sofferente al traguardo per la botta al fianco sinistro). 40, 60, addirittura si parla di 80 corridori coinvolti nella caduta all'88 km all'altezza di Sant'Antonio Abate; Gasparrotto che indossava la maglia rosa avrebbe innescato la maxi-caduta in un punto in cui l'asfalto lasciava spazio ai sanpietrini che con la pioggia sono diventati lastre di ghiaccio. La folla
nel paese napoletano dopo il passaggio dei tre corridori che componevano il battistrada si aspettava di vedere passare il gruppone con tutti i più forti tra cui la maglia rosa, il campione del mondo Bettini, dati a 4 minuti dai primi, invece ha visto scorrere davanti ai suoi occhi gruppetti di corridori, Gasparrotto con la maglia rosa che non era più tanto rosa, Bettini dolorante che si toccava il fianco e conversava con i compagni di squadra per scegliere la strategia migliore per recuperare sui battistrada, corridori sofferenti e sanguinanti. Insomma non era proprio lo spettacolo a cui avrebbe voluto assistere ma è stato comunque un pomeriggio all'insegna del ciclismo. E' stato bello vedere tanta gente in attesa per le strade e ad applaudire ed incitare al passaggio dei corridori; molte di quelle persone non avevano mai visto una corsa in bici nemmeno in tv, però erano lì ansiosi ed entusiasti. Anche questo è il bello dello sport.