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Amichevole benefica tra Mach 20 Potenza e Legea Scafati


Spicchi di palla Un bimbo e Scafati Quando Joel Salvi mette a segno la schiacciata che chiude il match, un bimbo in tribuna si stringe nelle spalle, e gli scende una lacrima. Non per paura, non per delusione. Non ha paura, quel bimbo, di un omone con la barba nera che assomiglia a uno di quei brutti ceffi che si vedono spesso in tivvù. Non ha paura perché quell'omone ha una palla in mano, e sta giocando ad un gioco bellissimo, che non può spaventare.Quel bimbo, però, non è neanche deluso. La sua squadra ha perso, è vero, e anche di parecchio. Ma è stato bello vedere tutta quella gente, e gli applausi ogni volta che un pallone entrava a canestro,e…E poi, diciamocela tutta, quel bambino non è che avesse proprio le idee chiare su "noi" e "loro", su chi tifare, perché era la prima volta che vedeva una partita, e le regole neppure le conosce tanto bene e...E poi c'era quel signore con un nome incomprensibile, che ogni volta che segnava (e sono state tante volte) l'altoparlante lo pronunciava ma non si capiva comunque…Killinsvuò, killingswo...Boh…Quel bimbo credeva venisse da un altro pianeta, tanto era grosso e forte…E quando ha chiesto in giro, gli hanno detto che in effetti sì, veniva da un altro pianeta, quello della Serie A...Ma allora perché quella faccia? Perché un attimo dopo quella schiacciata, il bimbo si è girato per chiedere a chi lo aveva accompagnato: "ma che vuol dire quella sirena che ho sentito?". "Vuol dire che è la partita è finita". Ecco perché quel viso triste. Ecco perché quella lacrima. Lo spettacolo è finito, e il bimbo deve tornarsene a casa. E, come lui, di facce nuove e stupite e sorprese, al PalaPergola l'altra sera ce n'erano tante. Ed è a loro che vale la pena dire che no, non è stato lo spettacolo di una sera. Ma è sempre così. Anzi, è anche meglio. Perché la domenica quei ragazzi con la maglia nera non hanno tutta quella paura - di sbagliare, di strafare, non si sa…- e quando esultano esultano davvero, e poi, da qualche partita in qua, vincono anche. E per chi ha un'idea della differenza tra "noi" e "loro", beh...questo qualcosa conta, ed emoziona anche un bel po'...E tutti quelli che, come quel bimbo, a fine partita hanno sentito quel pizzico di nostalgia al suono di una sirena, è quello il segnale che una nuova passione li ha presi. Quella per il basket, bello e imprevedibile come le pagine di un romanzo avvincente che, per quanto a lungo tu possa sfogliarlo, non ci troverai mai scritta tra le pagine la parola "fine". Achab  Fonte: www.potenza84.it