bucando le tempie

Post N° 30


la mia saliva correlungo alla sua schiena mentre lui si muove nel mio cesto di ossa come un predatore dentro a un nido usurpato. così fa scempio di me, di sè, di quel pomeriggio balordo. qui fuori c'è silenzio. c'è silenzio su queste sedie vuote davanti a me, c'è silenzio sul pavimento. qui fuori potrei chiedere, potrei chiedere a un dio di entrare nelle mani e di salvarmi. solo una volta, molto tempo fa ho chiesto , avavo capito che non ce l'avrei fatta e non potevo arrendermi. ho intimato a un dio di autarmi perchè se la persona che amavo fosse andata via con lei sarebbero morti gli alberi, i cani, i fiumi, e persino le stelle. e tutto quello che di creato c'è. io non so dove vanno le persone che se ne vanno. ma so dove restano. e ho lottato contro il dio distratto, ho lottato a piene mani contro di lui, che mi scacciava dai miei sogni, mi buttava in un altro verso.