CONSIDERAZIONI E DOMANDE Art. 24 – III° comma della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, recita:“Ogni bambino sottratto ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse”.______________Doveroso anzitutto intervenire nell’interesse del minore. Senza però trascurare la portata devastante del dramma che vivono padri o madri, vittime di tale, feroce, irresponsabile gesto. Ma chi ci pensa? Basti considerare che da dieci anni in poi, sono ottocento “padri negati” che si sono tolti la vita. (e sono dati recentemente divulgati nel corso della trasmissione RAI “Pomeriggio sul 2”). Peraltro, non è dato sapere di gesti inconsulti da parte di “madri negate” forse in virtù del “mito della madre” che ancora le privilegia nell’affidamento dei figli e nel recupero dei figli sottratti, spesso persino in casi di accertabili demeriti comportamenti. Ben vero che esistono uomini indegni, che nemmeno ci tengono a fare il padre. Ma del pari, esistono donne indegne di fare la madre; che non esitano la crudeltà di impedire al figlio (o ai figli sottratti) di quantomeno mantenere regolari rapporti con il padre subente. Quanto vero che “difetti o virtù primeggiano in entrambi i generi!”. In effetti l’enormità di problemi relativi alla sottrazione internazionale di minori, esiste in preoccupante espansione, a partire dall’allargamento dell’Unione Europea e della globalizzazione. Dunque perché nei media se ne parla così raramente, né si fa sistematica informazione preventiva?? Perché solo in Italia ancora non si provvede ad una severa regolamentazione relativa ai matrimoni misti? Solerti nel subito interessarsi delle sottrazioni internazionali di minori, i vari Enti preposti quali: la DGIT (Uff. IV Ministero degli Affari Esteri); le competenti Rappresentanze Diplomatiche Consolari e l’Autorità Centrale (presso il Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia) cui spetterebbe il compito di far valere immediatamente il diritto di visita del genitore subente. Essendo di assoluta primaria importanza – nell’interesse del minore – onde evitare il gravissimo, “trauma dell’abbandono” e conseguente “perdita di identità”, specie in bambini sottratti e trattenuti illegalmente all’estero nella prima infanzia. Tutto ciò premesso (emblematico il caso di Leonardo Viotto) come si spiega che dopo oltre due anni dal sequestro e trattenimento a Mosca del figlio Gabriele, ancora non sia stato possibile ottenere, per tramite, nemmeno vincolante il diritto di visita?Nonostante che in sede di separazione, il Giudice italiano abbia motivatamente deciso per l’affidamento esclusivo al papà di Gabriele?? E ancora come si spiega che anche la concomitante denuncia penale per reato di espatrio illegale della ex moglie con il bambino (in quanto già revocato il consenso del padre) sia a tutt’oggi incagliata giacente, a rischio di cadere in prescrizione, nonostante l’importanza e l’urgenza della definizione?? E ancora vale chiedere: è forse da ritenersi nel precipuo interesse del minore (in fattispecie Gabriele, di ormai cinque anni) che continui a vivere illegalmente trattenuto a Mosca dalla madre dominante, scandalosamente diseducativa e crudele nei suoi confronti, per come mostra di non avere alcun scrupolo nel privarlo della presenza del suo vero papà, forse nello scellerato proposito di sostituirglielo con il suo nuovo compagno?? Si apprende che la rappresentanza Consolare italiana a Mosca, non ha facoltà di intervenire più di tanto. Ma allora a chi tocca, tra i vari Enti, l’onere di rapportarsi con omologhi istituti all’estero, per far rispettare i diritti del minore? E di mediare autorevolmente, posto che il papà di Gabriele, per extrema ratio, si disporrebbe per via extragiudiziale ad accordarsi – nonostante tutto – per un regolato affidamento congiunto del piccolo figlio?? Forse dover concludere che persino in questo delicatissimo comparto – che attiene la difesa dei minori – manchino funzionari e autorità competenti, in volontà di esigere da una indegna ex moglie, di osservare precisi accordi di condivisa tutela genitoriale, per il bene formativo, morale, civile e spirituale di un piccolo figlio illegalmente sottratto?? Purtroppo stando ai fatti, pare evidente la necessità di urgenti riforme integrative, che si avvalgano di coadiuvanti Sociologi, Psicologi e Pedagogisti, professionalmente aggiornati e di più sensibile e responsabile attenzione. Infine chiedere: essendo appurato che l’espatrio illegale in oggetto, venne in essere per distrazione o che altro…a carico dei controllori della dogana di Fiumicino, è forse abusato chiedere che alla parte e parti lese (in fattispecie padre e figlio) vengano riconosciuti e risarciti i danni economici, biologici ed esistenziali subiti e subendi?? Inoltre tenuto conto delle subdole ostilità e trappole che l’ex moglie persevera pur di ottenere di trattenere con se a Mosca (ad esclusione del padre) il piccolo Gabriele – Cittadino italiano che non è solo suo figlio – chi garantisce per l’incolumità di Leonardo, se non un dovuto accompagnamento di sicurezza allorquando verrà ripristinarsi legalmente il diritto di visita a Mosca?
SOTTRAZIONE INTERNAZIONALE DI MINORI. IL CASO DIMENTICATO DI LEONARDO VIOTTO
CONSIDERAZIONI E DOMANDE Art. 24 – III° comma della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, recita:“Ogni bambino sottratto ha diritto di intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori, salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse”.______________Doveroso anzitutto intervenire nell’interesse del minore. Senza però trascurare la portata devastante del dramma che vivono padri o madri, vittime di tale, feroce, irresponsabile gesto. Ma chi ci pensa? Basti considerare che da dieci anni in poi, sono ottocento “padri negati” che si sono tolti la vita. (e sono dati recentemente divulgati nel corso della trasmissione RAI “Pomeriggio sul 2”). Peraltro, non è dato sapere di gesti inconsulti da parte di “madri negate” forse in virtù del “mito della madre” che ancora le privilegia nell’affidamento dei figli e nel recupero dei figli sottratti, spesso persino in casi di accertabili demeriti comportamenti. Ben vero che esistono uomini indegni, che nemmeno ci tengono a fare il padre. Ma del pari, esistono donne indegne di fare la madre; che non esitano la crudeltà di impedire al figlio (o ai figli sottratti) di quantomeno mantenere regolari rapporti con il padre subente. Quanto vero che “difetti o virtù primeggiano in entrambi i generi!”. In effetti l’enormità di problemi relativi alla sottrazione internazionale di minori, esiste in preoccupante espansione, a partire dall’allargamento dell’Unione Europea e della globalizzazione. Dunque perché nei media se ne parla così raramente, né si fa sistematica informazione preventiva?? Perché solo in Italia ancora non si provvede ad una severa regolamentazione relativa ai matrimoni misti? Solerti nel subito interessarsi delle sottrazioni internazionali di minori, i vari Enti preposti quali: la DGIT (Uff. IV Ministero degli Affari Esteri); le competenti Rappresentanze Diplomatiche Consolari e l’Autorità Centrale (presso il Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia) cui spetterebbe il compito di far valere immediatamente il diritto di visita del genitore subente. Essendo di assoluta primaria importanza – nell’interesse del minore – onde evitare il gravissimo, “trauma dell’abbandono” e conseguente “perdita di identità”, specie in bambini sottratti e trattenuti illegalmente all’estero nella prima infanzia. Tutto ciò premesso (emblematico il caso di Leonardo Viotto) come si spiega che dopo oltre due anni dal sequestro e trattenimento a Mosca del figlio Gabriele, ancora non sia stato possibile ottenere, per tramite, nemmeno vincolante il diritto di visita?Nonostante che in sede di separazione, il Giudice italiano abbia motivatamente deciso per l’affidamento esclusivo al papà di Gabriele?? E ancora come si spiega che anche la concomitante denuncia penale per reato di espatrio illegale della ex moglie con il bambino (in quanto già revocato il consenso del padre) sia a tutt’oggi incagliata giacente, a rischio di cadere in prescrizione, nonostante l’importanza e l’urgenza della definizione?? E ancora vale chiedere: è forse da ritenersi nel precipuo interesse del minore (in fattispecie Gabriele, di ormai cinque anni) che continui a vivere illegalmente trattenuto a Mosca dalla madre dominante, scandalosamente diseducativa e crudele nei suoi confronti, per come mostra di non avere alcun scrupolo nel privarlo della presenza del suo vero papà, forse nello scellerato proposito di sostituirglielo con il suo nuovo compagno?? Si apprende che la rappresentanza Consolare italiana a Mosca, non ha facoltà di intervenire più di tanto. Ma allora a chi tocca, tra i vari Enti, l’onere di rapportarsi con omologhi istituti all’estero, per far rispettare i diritti del minore? E di mediare autorevolmente, posto che il papà di Gabriele, per extrema ratio, si disporrebbe per via extragiudiziale ad accordarsi – nonostante tutto – per un regolato affidamento congiunto del piccolo figlio?? Forse dover concludere che persino in questo delicatissimo comparto – che attiene la difesa dei minori – manchino funzionari e autorità competenti, in volontà di esigere da una indegna ex moglie, di osservare precisi accordi di condivisa tutela genitoriale, per il bene formativo, morale, civile e spirituale di un piccolo figlio illegalmente sottratto?? Purtroppo stando ai fatti, pare evidente la necessità di urgenti riforme integrative, che si avvalgano di coadiuvanti Sociologi, Psicologi e Pedagogisti, professionalmente aggiornati e di più sensibile e responsabile attenzione. Infine chiedere: essendo appurato che l’espatrio illegale in oggetto, venne in essere per distrazione o che altro…a carico dei controllori della dogana di Fiumicino, è forse abusato chiedere che alla parte e parti lese (in fattispecie padre e figlio) vengano riconosciuti e risarciti i danni economici, biologici ed esistenziali subiti e subendi?? Inoltre tenuto conto delle subdole ostilità e trappole che l’ex moglie persevera pur di ottenere di trattenere con se a Mosca (ad esclusione del padre) il piccolo Gabriele – Cittadino italiano che non è solo suo figlio – chi garantisce per l’incolumità di Leonardo, se non un dovuto accompagnamento di sicurezza allorquando verrà ripristinarsi legalmente il diritto di visita a Mosca?